Gli ultimi 10 giorni di Hitler - Film (1973)

Gli ultimi 10 giorni di Hitler
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/11/09 DAL BENEMERITO SKINNER
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Skinner 30/11/09 13:15 - 592 commenti

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Esordio registico dello sceneggiatore De Concini, il film è una molto teatrale ricostruzione degli ultimi giorni di Hitler e relativo seguito nei bunker berlinesi. Alternando immagini di repertorio e fredde ricostruzioni recitate, il film è quasi un documentario, affascinante non per meriti cinematografici quanto piuttosto storici/storiografici. Comunque sorpendente (in positivo) la performance di Guinness.

Mark 10/07/11 01:44 - 264 commenti

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Nulla da invidiare al più recente omonimo film tedesco. Nel cast spiccano gli ottimi Ferzetti e Celi, la trattazione è approfondita con cura e introdotta da una dettagliata analisi sociale e politica. L'Hitler in questione incarna ottimamente il personaggio. Certo, manca l'effettistica odierna che ormai rende tutto magnificamente realistico e col senno di poi il film sembra fare economia di mezzi. Ciò non inficia comunque l'indubbio valore di questa pellicola.

Rigoletto 22/04/12 19:33 - 1786 commenti

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Nato da una co-produzione anglo-italiana, è un film che racconta in maniera efficace gli istanti finali di Hitler e del Nazismo. Girato a metà strada tra film e documentario, con molti filmati d'epoca che vengono integrati per confutare una realtà diversa da quella immaginata e voluta dal dittatore. Non me ne voglia Alec Guinness (monumentale) se lo omaggio dicendo che è stato l'Adolf Hitler più somigliante che abbia mai visto, tanto da farmi pensare per un attimo che a recitare fosse il führer in persona.
MEMORABILE: La faccia sdegnata di Hitler quando, durante il matrimonio, il celebrante gli chiede se sia di pura origine ariana!

Black hole 27/02/13 01:12 - 143 commenti

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Film decisamente più di taglio "documentaristico" rispetto a La caduta e girato quasi esclusivamente in interni, nell'atmosfera claustrofobica del bunker, in un clima di rassegnazione e disperazione delirante. Guinness è superbo, secondo me superiore a Ganz nel trasmettere il suo delirio finale: rende meglio la glacialità, il distacco dell'uomo. Celi forse è il meno "teutonico" del cast, anche se la sua interpretazione del gen. Krebs è comunque di ottimo livello. Merita di essere visto, magari confrontandolo col film di Hirschbiegel.
MEMORABILE: L'uscita dal bunker del capitano Hoffman e le sigarette donate alla ragazzina spaurita della Hitlerjugend.

Nicola81 12/09/16 15:28 - 2857 commenti

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Lo sceneggiatore De Concini si mette dietro la macchina da presa per raccontare (con l'ausilio di immagini di repertorio) l'agonia del regime nazista. Il risultato è un film claustrofobico nell'ambientazione, lento nel ritmo e teatrale nell'impostazione, ma sorretto da un'accurata ricostruzione storica (anche se qualche licenza è inevitabile), dialoghi eccellenti e, soprattutto, da un'interpretazione di Alec Guinness straordinaria per mimetismo e aderenza con il vero Hitler. Nel cast di contorno si fanno valere i nostri Celi e Ferzetti.
MEMORABILE: I monologhi di Hitler; Il consiglio di guerra; Il matrimonio; Il dialogo conclusivo (bello, ma quanto attendibile?) tra Hitler e Eva Braun.

Jena 16/12/17 19:17 - 1555 commenti

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Inevitabile il confronto con il film di Hirschbiegel. Quest'ultimo risulta più realistico del lavoro di De Concini che, nonostante il continuo richiamo a ricostruzioni "accuratissime" dei fatti, ha un impianto più teatrale e spettacolaristico. L'Hitler di Guinness (bravissimo) è quello che ci si aspetta che sia: un folle delirante, tra il demoniaco e il demenziale (un po' chapliniano, in certi momenti), mentre quello di Ganz più sofferto e "umano" (e per questo il film fu criticato). Per certi versi più "divertente" del film tedesco.
MEMORABILE: L'inizio, con un gelido Hitler che nomina l'SS Gebhard capo della croce rossa; Gli inserti di distruzioni belliche e dei campi di concentramento.

Gmriccard 15/10/18 16:31 - 121 commenti

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Sorprendente ricostruzione storica degli ultimi giorni di vita del furiere nazista. L’epoca è ancora alta ma la narrazione è matura e per quanto di mia conoscenza fedele. Impossibile non paragonarlo alla Caduta, che ha molti più mezzi a disposizione ma sicuramente di minor spessore: sì, perché sir Alec è eccelso nel ruolo, quelle note di english humor conferito al personaggio sono più calzanti del depressissimo omologo del film tedesco. Certo non sarà stato al settimo cielo, ma l’ego sconfinato e le doti da istrione dovevano essere rappresentati.
MEMORABILE: Il racconto della concessione ottenuta da Hitler in occasione dell’anschluss, grazie al divieto di fumare in sua presenza.

Noodles 19/09/19 17:42 - 2227 commenti

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La fine del nazismo in un film intenso e veritiero, sorretto da ricerche accurate ma, soprattutto, da uno straordinario Alec Guinness, sempre perfetto e mai fuori dagli schemi, nonostante il difficile personaggio affidatogli. Nonostante l'ambientazione claustrofobica e il ritmo non propriamente veloce, il film si guarda piacevolmente, merito del cast e di un'ottima regia, nonostante Ennio De Concini fosse principalmente sceneggiatore. Bello il finale.

Renato 11/10/20 11:52 - 1648 commenti

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Questa ricostruzione degli ultimi tristi giorni del fürher nel suo bunker berlinese sembra quasi una delle odierne docu-fiction. De Concini infatti intervalla le lunghe sequenze girate sul set con diverse riprese reali della Seconda Guerra Mondiale, mettendo in ovvio contrasto la fame nera dei berlinesi con gli ufficiali che invece mangiavano torte e bevevano champagne. Più interessante che riuscito, ha dalla sua la notevole prova di Guinness, mentre Adolfo Celi è fuori parte nei panni del generale Krebs.
MEMORABILE: La sequenza del matrimonio tra Hitler ed Eva Braun.

Magerehein 13/01/22 18:26 - 1000 commenti

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Vedendolo, in qualche scena si ha la sensazione che, al netto di conclamate autenticità storiche, si voglia rendere la figura di Hitler ancora più antipatica di quanto già non fosse (si veda per esempio il dialogo finale con Eva Braun); ottimo, comunque, Guinness nei panni di un Führer istrionico, vanaglorioso e tarantolato. Se paragonato con il film del 2004 questo risulta più snello e meno "televisivo", e quindi migliore, anche grazie al cast composto da attori più espressivi e ben calati nella parte (un po' troppo "buono" Celi, ottimo invece il viscido Goebbels di Bennett).
MEMORABILE: Guinness, fisicamente davvero somigliante al vero Hitler; La sfuriata ai generali; Nessuno ha il coraggio di portare al Führer un telegramma...

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Keyser3 16/01/23 23:14 - 444 commenti

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Più che a La caduta, il paragone immediato viene con Lizzani, che darà appena l'anno dopo la sua versione sull'altro grande sanguinario perdente della Seconda guerra mondiale. Superato lo shock di vedere Adolfo Celi in alta uniforme nazista e, soprattutto, di sentire Peppino Rinaldi dare la voce al Führer, il film si fa vedere con piacere e non risente nemmeno troppo dell'ovvia staticità dell'ambientazione, grazie anche agli intermezzi di repertorio. Grande interpretazione di Alec Guinness: difficile offrire un Hitler più credibile.
MEMORABILE: La discussione su come suicidarsi.

Gottardi 11/07/23 10:39 - 396 commenti

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Come da titolo, il resoconto degli ultimi dieci giorni nel bunker sotterraneo a Berlino, oramai assediata dai russi, di Hitler e dei suoi più stretti collaboratori prima della disfatta finale. Claustrofobico, delirante, con un grandissimo Guinness a dare volto, tremiti e materiali allucinazioni alla cieca ossessione sanguinaria del dittatore oramai dissociato dalla realtà. Il crepuscolo di un folle storicamente attendibile e ben documentato; adeguatamente affilata come un rasoio la regia di De Concini.
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