La tua vita per mio figlio - Film (1980)

La tua vita per mio figlio

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Mario Merola può piacere o non piacere, ma è innegabile che la sua recitazione intensa, appassionata, ha pochi eguali. E se il suo mentore Alfonso Brescia (suo regista di fiducia) riesce a costruire per lui una sceneggiata meno precaria del consueto, che punta più sulla storia che sulle canzoni (qui Merola si concede solo una pessima “Ninna nanna”), allora il risultato può diventare appetibile anche per i non-fan. In LA TUA VITA PER MIO FIGLIO è ovviamente centrale il tema dell'amore per il figlio (vero asse portante di tutta la produzione meroliana), ma attorno a una vicenda scontata e, per forza di cose, banale, Brescia riesce a dar forma con un certo gusto a una sceneggiatura quasi decente....Leggi tutto Il resto lo fa Merola, che come sempre dà l'impressione di mettere tutto se stesso, nei suoi film. Senza andare sopra le righe (se non quando proprio non ne può fare a meno), caricando lo sguardo di una melodrammaticità unica, muovendosi insomma con perizia in un territorio che conosce a menadito. Così LA TUA VITA PER MIO FIGLIO mantiene solo in minima parte le esagerazioni della sceneggiata meroliana classica e può quasi agganciarsi al filone gangsteristico italiano più tipico, con le guerre tra bande, le sparatorie, gli inseguimenti (ottimamente girato quella d'apertura sui Navigli). Antonio Sabato (Antonio, nel film) è un buon sparring partner, anche lui contenuto e pedina fondamentale nella storia. C'è anche Ugo Bologna, in un ruolo fugacissimo ma abbastanza centrale. Corretta la colonna sonora.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Renato 15/08/08 17:19 - 1648 commenti

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Potentissimo film di mafia, con Merola richiamato all'ordine dal suo vecchio boss Rick Battaglia per un regolamento di conti. Fino a metà film sembra tutto molto chiaro, dopodiché la sceneggiatura (del regista, con Piero Regnoli) cambia le carte in tavola e di brutto anche. Alcune sequenze sono realizzate con cura, ad esempio quella con gli orologi in successione, oppure l'ottimo finale alla cava abbandonata. Per non parlare dell'ossessivo flashback che tormenta il protagonista... consigliatissimo.

Venticello 26/08/08 17:15 - 63 commenti

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Ambizioso quanto noioso film dell'accoppiata Brescia/Merola che, al di fuori della sceneggiata, non riesce ad esprimersi ai soliti livelli. In realtà sempre di sceneggiata si tratta ma con l'ambizione al thriller, non basta però rubare l'inseguimento iniziale a "Italia a mano armata", non basta il ceffo di Sabàto, non basta la scazzottata 4 a 1 e non basta limitare Merola ad una sola canzoncina per ottenere il risultato ambito. Ugo Bologna nei panni del boss mafioso ha la stessa credibilità di Totò Riina boy scout. Si riscatta con un bel finale.

Homesick 24/05/10 07:56 - 5737 commenti

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Trasferta milanese per Brescia e Merola, abbandona l’aggressività e il rigido, immediato manicheismo dei noir camorristici partenopei in favore di personaggi chiaroscurali (Sabàto e uno ieratico Battaglia) e dei sentimenti di affetto, dolore, riconoscenza e giustizia tipici della sceneggiata. Il ritmo, discontinuo, è riportato in carreggiata non dalle sparatorie – fiacche e grossolane, specie se comparate alla spettacolarità di quelle di Napoli... La camorra sfida... – ma dal pathos interpretativo di Merola, padre amorevole e disperato, e dai colpi di scena (reali o apparenti) conclusivi
MEMORABILE: Merola e l’orsacchiotto del figlio rapito.

Daidae 11/09/12 21:01 - 3163 commenti

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Ha i suoi limiti, a cominciare dalla scelta del cast: Nick Jordan nella parte del cattivo qui non se la cava benissimo, orribile Ugo Bologna in quella di un boss, bene invece Sabato e Merola. Ma a parte questo è un buon poliziesco atipico e poveristico che Merola e Brescia impreziosiscono con alcuni elementi tipici del loro stile. Diciamo che tra alti e bassi la sufficienza la prende.
MEMORABILE: Le scene iniziali prese da Italia a mano armata; Il finale.

Herrkinski 23/08/13 02:29 - 8052 commenti

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Classico prodotto della coppia Merola/Brescia, che per l'occasione riduce al minimo le parti canore (solo una ninna nanna) e punta maggiormente sugli elementi gangster e ovviamente sulla drammaticità della sceneggiata partenopea. Merola naturalmente è a suo agio nel personaggio e offre una prova convinta e non dissimile dai suoi canoni; Brescia in regia regala qualche slancio inedito (le riprese degli orologi), la OST fa da cornice con la giusta malinconia e nel complesso il film si fa seguire, anche grazie a buoni comprimari nel cast.

Rufus68 23/03/20 00:30 - 3818 commenti

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Quando dicono: "Hanno preso Gennarino!" gli eventi sembrano volgere al peggio. E tuttavia qui siamo in presenza di una merolata d'annata in cui ogni sentimentalismo, anche il più vieto e trito, riesce a fare breccia persino nell'animo dello spettatore cinico. No, il ridicolo non ha presa sul protagonista in versione giustiziere, di padre e marito nobile nonché di Bud Spencer del Golfo. La gangsta-sceneggiata è modesta, ma il solido manicheismo ne garantisce la piacevole visione.

Androv 26/11/21 15:43 - 194 commenti

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Interessante film sulla camorra, rapimento e vendetta, con un Merola in grande spolvero (l'incursione fissa nel patetico è il suo pane quotidiano) e un convincente Sabàto. Bravi Maria Fiore, che cerca di mantenere la decenza nelle scene strappalacrime, e Battaglia. Ottima ambientazione anni '70. Evitabilissima la canzone di Merola. La regia è di servizio e il film tutto sommato si lascia vedere. Non è un capolavoro ma un onestissimo film realizzato con pochi mezzi (l'inseguimento iniziale è la copia carbone di quello visto in Italia a mano armata).
MEMORABILE: L'ambientazione anni '70; Lo scontro finale; La caratterizzazione dei personaggi.

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  • Homevideo Zender • 11/03/09 08:38
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa Geppo collection di Germania la rara fascetta vhs Multivision di "La tua vita per mio figlio":

    Ultima modifica: 11/03/09 16:47 da Zender
  • Curiosità Zender • 18/02/14 18:57
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: