Sukiyaki western Django - Film (2007)

Sukiyaki western Django
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Titolo originale: Sukiyaki western Django
Anno: 2007
Genere: western (colore)
Note: È stato presentato in concorso alla 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/11/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Brainiac 21/11/09 16:51 - 1083 commenti

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Il Ramen è un piatto giapponese fatto con spaghetti serviti in brodo di pesce insieme a uova e pezzi di pollo e molluschi accompagnati da verdure cotte. Un tripudio d'ingredienti diversi, si potrebbe opinare. Ecco, la differenza fra lo spaghetti-western ed il ramen-western di Miike si potrebbe riassumere così. Quanto i film di Leone erano ancorati ingredienti semplici quali l'onore e la vendetta, tanto Sukiyaki è un caotico frullato di comicità demenziale, citazioni e trovate mirabolanti. Trashissimo cameo di Tarantino con accento nipponico.
MEMORABILE: Il capo della gang dei Bianchi spara controvento centrando il boss dei Rossi da una collina; la mitragliatrice nascosta nella bara.

Homesick 12/03/11 11:37 - 5737 commenti

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Per una volta la “virtus” sta agli estremi, ovvero nel prologo con Quentin Tarantino nel ruolo del pistolero “Piringo” (!) e nel duello sottofinale tra la pistola dello Straniero e la sciabola del samurai, arricchito di graditi omaggi a Per un pugno di dollari, la serie Sartana e Kill Bill. In mezzo invece un minestrone pulp citazionista così scotto ed esagerato da demoralizzare anche gli stomaci più addestrati o famelici. Francamente assurda, seppur scherzosa, la pretesa di rivelarsi in epigrafe come prequel del Django corbucciano.

Schramm 1/04/12 19:04 - 3490 commenti

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Miike scruta il passato con gli occhi del futuro con fare cialtrone e sguaiato, miscela l'epos al buffonesco, il tragos scespiriano alla burla, sangue e stupro alla risata. Come western comanda, vince il più svelto: qui tutti lo sono, Takashi in primis e il vero duello è tra lui e uno spettatore chiamato a decodificare la mole di injokes e risonanze da ogni dove. Ma se la disinvolta maestria di alcune trovate è indiscutibile, il doping post-postmoderno pennellato di strali ultrapop e fluidi postatomici, kabuki, No e fumetto, si rivela un divertissment plastificato, un bell'involucro vuoto.

Ryo 10/02/13 02:15 - 2169 commenti

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Miike omaggiando il quasi omonimo film di Corbucci ci prova mescolando western e wuxiapian. Il risultato: un'epica avventura ambientata in Nevada, con attori giapponesi che parlano in inglese, con le scritte in ideogrammi e cowboy che maneggiano spade e pistole! La splendida fotografia ci immerge in questa storia condita da una gustosa trama, interpretata da personaggi dai costumi pazzeschi e caratteristici, tra i quali figura lo stesso Quentin Tarantino (che si capisce da dove abbia preso qualche spunto come la pistola nascosta di Schultze).
MEMORABILE: La bara; La croce che trafigge lo sceriffo già vista nel film con Franco Nero; La scena di teatro-danza.

Skinner 15/02/13 00:06 - 592 commenti

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Piuttosto deludente. Una messa in scena sfavillante e colorata, ben supportata da musiche, scenografia e fotografia di ottimo livello, ma una trama che, al di là di insistiti colpi di scena, è di base piuttosto scontata, un gioco piuttosto sterile con i topoi del genere conditi con accenti comico-grotteschi piuttosto fuori luogo (in primis il personaggio insopportabile dello sceriffo) e dove la confusione a tratti regna sovrana. Si salvano prologo e quarto d'ora finale.

Galbo 20/04/13 11:16 - 12372 commenti

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Dopo un prologo folgorante, l'omaggio di Takashi Miike allo spaghetti western perde decisamente quota e si trasforma in uno sterile esercizio di stile. Fotografia e comparto tecnico in genere di buon livello, ma trama esilissima e sterile. Alla fine un po' troppo di tutto ma nulla di memorabile. Se non ci fosse la "tarantinata" iniziale...

Ford 29/10/13 22:33 - 582 commenti

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Nonostante la fotografia e la regia siano d'alto rango e l'idea di fondo una piccola genialata il film rimane abbastanza insostenibile e non sarà certo Tarantino a salvarlo dalla confusione che si respira. Di belle idee ce n'è, ma la sceneggiatura è un guazzabuglio. Notevole il set colorato a tempera per le spacconate di Tarantino, grandiosa la regia nelle scene d'azione, ma ci voleva qualcosa in più.

Alex1988 7/11/19 18:14 - 728 commenti

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Ed ecco che Takashi Miike realizza il suo sogno: dirigere uno "spaghetti" western, peraltro patrocinato da Quentin Tarantino che, nel film, si ritaglia un piccolo ma divertente ruolo. Il risultato è un divertente fumettone citazionista che si dipana tra Kurosawa e Leone, ma è soprattutto Sergio Corbucci a essere ultra-citato (si vedano la mitragliatrice nascosta in una bara e la croce intitolata a una certa Mercedes Zaro). Piacevole, ma null'altro.

Jdelarge 23/03/20 17:13 - 1000 commenti

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Stravagante e sopra le righe come il suo regista, questo Django nipponico mostra il meglio di sé nella fotografia, che immortala immagini incredibilmente suggestive, iper contrastate e colorate nei flashback, cupe nel tempo della storia. La trama, vista e rivista, non viene sviluppata in maniera ineccepibile, ma anche in questo si ravvisa l'anarchia di Takashi Miike, sempre più bravo a dare spettacolo che a presentare contenuti. Buono.

Hackett 30/11/20 16:05 - 1865 commenti

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Ben prima di Tarantino, il prolifico maestro Miike omaggiava lo spaghetti western (e Corbucci in primis) con questo funambolico e rocambolesco pop-western dove, come in un piatto di sukiyaki, troviamo un po' di tutto. La storia non è originale ma una contina citazione che parte da Leone passando per Kubrick, in cui suoni colori e scenografie (alcune disegnate) riescono a coinvolgere e stordire lo spettatore. Un po' di confusione ma ne vale la pena. Gustoso cameo di Tarantino.

Takashi Miike HA DIRETTO ANCHE...

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Caesars 1/03/21 15:54 - 3772 commenti

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Lasciamo perdere la scritta sui titoli di coda che c'informa che il piccolo Heiachi anni dopo si recherà in Italia e diventerà famoso come Django (sic!)... Il film resta comunque di una pochezza disarmante. La trama praticamente è inesistente (la poca che c'è è a dir poco "ispirata" a La sfida del samurai e suoi vari remake non ufficiali), il ritmo è tale che i 98' sembrano almeno il doppio, ci sono caterve di citazioni inutili (che dovrebbero servire a catturare l'attenzione del fan del western all'italiana). Basta questo a rendere un film almeno sufficiente? Certo che no.

Daniela 1/07/21 14:22 - 12606 commenti

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Il prologo surreale sembra preludere ad un altra follia miikiana genialmente strampalata ma quel che segue è invece un omaggio al western italiano che ne ripropone i topos in maniera piuttosto convenzionale per quanto riguarda trama e personaggi, fatto salve le dissonanze legate all'innesto di elementi propri della cultura giapponese. Il risultato è appunto un sukiyaki, pietanza in cui si mescolano vari ingredienti con una varietà dei sapori che può risultare stucchevole, ma il film risulta godibile come un libro di illustrazioni pop-up per la cura citazionista delle inquadrature. 

Enzus79 14/08/21 21:51 - 2863 commenti

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Citazioni à gogo in questo chiaro omaggio al western all'italiana (oltre che al sempre citato La sfida del samurai di Kurosawa). Storia godibile, con momenti oltre che ilari anche di azione pura, con scene di combattimento di alto livello. Regia di Miike più che efficace, così come lo sono fotografia e trucchi (Quentin Tarantino invecchiato è davvero simpatico). Discreta la colonna sonora.
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