L'adolescente Clinton venera il fratello maggiore Berry, bel ragazzo ribelle che da tempo si è allontanato da casa per vivere alla giornata, spesso sfruttando donne mature. Un evento tragico gli farà scoprire la sua vera natura, meschina ed egoista. Solida trasposizione, ben servita dalla regia misurata, dalla bella fotografia e dalla prestazione del cast, in cui spiccano le prove di Malden e Lansbury, quest'ultima superlativa nel ruolo di una madre resa cieca dall'amore incondizionato per il figlio.
Dramma familiare di discreta intensità, apparentabile a certe situazioni descritte da Mankiewicz e Kazan. Tutto crolla sotto il peso dell’irresponsabilità di un figlio ribelle e manesco che dichiara di odiare la vita e di una madre colpevole di troppo amore verso di lui; e nel collasso periscono altresì l’affetto fraterno e l’amore di una giovane donna. Come da regola, l’asse portante nel raggiungere lo scopo dell’opera sono i dialoghi, la cui forza si salda con quella delle interpretazioni: di particolare vividezza quelle del giovane bruciato incallito Beatty e della derelitta Saint.
MEMORABILE: Con trenta dollari Lansbury si libera degli sgraditi ospiti natalizi; il rapporto di amicizia e complicità tra la giovane donna e il ragazzo.
La forma e la sostanza del più classico dei melodrammi dato in mano a un grande professionista come John Frankenheimer. Una rilettura contemporanea de La valle dell'Eden? Piace vederlo così, anche se in realtà i due lavori non sono così speculari, ma il rapporto tra i fratelli e una famiglia eccentrica aiutano a corroborare il parallelismo. Interpretazioni e sceneggiatura di ferro.
Warren Beatty è un maschio troppo bello per sudarsi la vita; le donne gli si appiccicano addosso come fosse carta moschicida e allungano senza battere ciglio bigliettoni da 50 come sotto ipnosi. Cast di rilievo (su tutti la sottilmente incestuosa Landsbury) e confezione esteticamente ineccepibile, ma risultano davvero ai limiti del ridicolo le seduzioni sbrigative: avance sfacciate che solitamente si vedono solo nei film hard. Appare nel complesso come un’opera pretenziosa che vorrebbe emulare Kazan e Tennessee Williams, ma si affloscia miseramente come un sacco senza sostanza.
MEMORABILE: I maschi di famiglia che si contendono la femmina: “L’hai vista prima tu”.
Warren Beatty HA RECITATO ANCHE IN...
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DiscussioneDaniela • 18/11/09 00:48 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Il film ha in comune con Splendore nell’erba di Elia Kazan, uscito l'anno precedente, sia lo sceneggiatore (William Inge), che uno degli interpreti principali (Warren Beatty).
Da notare che Angela Landsbury è credibile come madre di Beatty anche se ha solo 12 anni più di lui, mentre è praticamente coetanea (pochi mesi di differenza) di Eva Marie Saint, che nel film interpreta il ruolo di una giovane donna con cui Beatty ha una relazione.