D'accordo, sappiamo tutti che è il remake di un classico di Fritz Lang e come tale era ovvio che si sarebbe attirato già in anticipo l'antipatia e lo scetticismo di molti. Pur tuttavia il lavoro di Hyams, che riscrive la sceneggiatura di Douglas Morrow aggiornandola e introducendo come fattore scatenante, nei sospetti del protagonista, la prova del DNA, conserva un colpo di scena finale che – per chi non ricordasse l'originale – è davvero notevole e si snoda attraverso una storia interessante da seguire. Tralasciamo pure le implicazioni sulla correttezza della giustizia che avevano trasformato...Leggi tutto l'opera di Lang in un film importante oltre che riuscito; qui ciò che conta è l'intreccio, sufficientemente articolato da incuriosire e che ha il merito di essere spiegato con estrema chiarezza.
Dal punto di vista della godibilità – e al netto di una regia sicuramente non virtuosa – BEYOND A REASONABLE DOUBT ha buone carte da giocarsi, anche grazie – ovviamente – alla presenza del sempre ottimo Michael Douglas nel ruolo del procuratore che il giovane giornalista C.J. Nicholas (Metcalfe) è convinto falsifichi le prove per far condannare i presunti colpevoli, vincere i processi e spianarsi la strada per farsi eleggere governatore. Dopo ogni giudizio favorevole raggiunto in aula l'uomo ostenta davanti ai media grande padronanza di sé e ragionevolezza: non gli manca insomma nulla per far carriera in politica. Ma C.J. sogna di vincere il Pulitzer con la sua indagine e si fa aiutare dall'inseparabile amico e collega Corey (Moore) per fabbricare indizi fasulli e costruire un caso in cui proporsi nientemeno che come colpevole di omicidio! Come si può facilmente immaginare gli imprevisti saranno all'ordine del giorno e non basterà l'amicizia intima con Ella (Tamblyn), una giovane lavorante nello studio del procuratore, a evitare brutte sorprese.
Una messa in scena non sfavillante, interpretazioni non straordinarie (Douglas a parte), ma la sceneggiatura è invece ben calibrata, ricca anche di scambi indovinati e talora sapidi, veloci, con qualche simpatica punta ironica (soprattutto nel caso dei due piccioncini) e alcuni personaggi tratteggiati con un gusto (il commesso al negozio di armi). I due amici che perseguono il loro folle piano sembrano ferrati sufficientemente da rendersi credibili, Douglas non perde mai l'aplomb e non mancano nemmeno un paio di sequenze action ben girate (in garage). Insomma, i difetti ci sono ma il risultato, per chi ha voglia di seguire la storia con attenzione, rielabora con malizia e arguzia il plot del film di Lang arricchendolo di particolari e trovando nel finale un buon modo per riproporre il colpo di scena e chiudere senza inutili lungaggini. Sottovalutato, dopotutto.
Remake di un vecchio film di Fritz Lang, Un alibi perfetto è diretto da un regista (Peter Hyams) di mestiere, il che faceva prevedere una buona riuscita del progetto. Purtroppo le attese sono andate deluse. Il film ha un andamento piatto e prevedibile, in gran parte dovuto al terzetto di attori protagonisti, veramente poco in forma. Anche la regia non presenta, tranne pochi momenti, grandi spunti.
Il film, essendo un remake, è stato riadattato ai giorni nostri, ma senza averne conservato il dovuto richiamo. La vicenda in se stessa è anche intrigante, ma la messa in scena e le atmosfere forzate tipiche del cinema odierno fanno decadere ogni tentativo di buon risultato. La presenza di Douglas è ridotta a lunghi monologhi inquadrati in un'unica angolazione con il dente che brilla da “cattivo”… Volendo potrebbe star zitto, tanto il suo viso dice tutto! Il finale a sorpresa fa guadagnar punti al film. Molto sexy Amber Tamblyn.
Sciapo remake del bellissimo film di Lang in cui, nonostante la regia di un professionista come Hyams (qui davvero spento), si perde del tutto la riflessione sulla giustizia (presente nel film del maestro tedesco) e non funziona nemmeno il puro intrattenimento. Il risultato finale, infatti, non diverte e non avvince soprattutto se già si conosce la parte migliore: il colpo di scena contenuto nell'epilogo. Pessimi (Douglas compreso) gli attori.
Discreto remake di un classico anni 50, aggiornato all'action thriller americano del nuovo millennio. La storia ha una sua suspense (soprattutto nella seconda parte) e il protagonista se la cava; poco spazio purtroppo per Michael Douglas, comunque grande nella parte di cattivo. Gli ultimi dieci minuti danno al film un vero motivo per essere visto e gli fanno guadagnare una mezza palla in più.
Essendo basato sull'effetto-sorpresa, è uno di quei film che è meglio vedere senza sapere nulla sulla trama o di cosa trattava il film di cui è il remake. In questo caso, con le dovute riserve su regia e attori, riesce a sorprendere, con continui ed imprevisti ribaltamenti di ciò che all'apparenza sembra evidente (secondo il principio del "nulla è come sembra") ed una trama che tiene incollati per scoprire il finale. Nella seconda parte non mancano i momenti di suspence. Non avendo informazioni ed aspettative, a me ha fatto un buon effetto. ***
A parte il faccione da bamboccio del protagonista Jesse Metcalfe e la produzione in stile film per la TV, se la sceneggiatura fosse stata originale e non un remake e se non ci fosse stato Douglas, sarebbe stato un buon thriller, di buona tensione e di discreto (prevedibile) colpo di scena finale. Invece il Divo Michael, forse anche non aiutato dal doppiatore, sforna una delle sue peggiori interpretazioni: illude e delude tantissimo, mentre il confronto con l'originale di Fritz Lang fa davvero cadere le braccia.
Giornalista di belle speranze ritiene che l’ambizioso procuratore generale trucchi le prove nei processi in cui sostiene la pubblica accusa n modo da garantirsi un verdetto di colpevolezza. Per dimostrarlo, ha la bella idea di farsi incastrare per un delitto che non ha commesso… Pur diretto da un artigiano di buon mestiere, è remake privo di mordente, causa sceneggiatura fiacca e piena di incongruenze. A rendere impietoso il confronto con l’originale contribuisce la prova assai mediocre del cast, con Douglas che recita con i denti.
MEMORABILE: Nell’era del digitale, che uno si metta ad attraversare tutta la città per andare a prendere un cd che poteva tenere tranquillamente in tasca....
Hollywood è a corto di sceneggiature originali e Douglas dal canto suo cerca di bissare i successi dei suoi migliori thriller e questo probabilmente l'avrà portato ad accettare di fare questo film con poco mordente, tranne che in alcune scene dove la suspence è decente, ma il tutto è inglobato in un alone di inverosimiglianza che fa perdere al film ogni credibilità. Il finale poi...
Anche lasciando da parte le tante incongruità (perché il prezioso dvd non se lo portava costantemente in saccoccia?), visto che la sceneggiatura, si sa, ha le sue esigenze, il film non si salva lo stesso. Le interpretazioni sono di basso livello (Douglas è pessimo), i processi sono ridotti a farse (il tempo stringe), rimane un po' di suspense per chi non ha visto l'originale del '56. Per il resto un andamento stravisto in tanti prodotti del genere, ma di altro livello. Poco credibile anche il rapporto sentimentale tra i due protagonisti.
Un remake non troppo riuscito troppo. La trama è interessante e coinvolgente, ma la sceneggiatura è piuttosto piatta e banale. La recitazione è assolutamente mediocre e anche gran parte del contorno è sugli stessi livelli. Lo spettatore rimane interessato solo grazie a un valido soggetto, non per altro.
Pessimo thriller interpretato in modo ancor peggiore dal protagonista Jesse Metcalfe. Parte in realtà marginale quella di Douglas, che riesce, se non altro, a infondere un certo fascino al proprio personaggio, unica componente degna di nota in una sceneggiatura scontata e inconsistente. Finale bruttissimo, da Tv movie.
Non è malaccio questo remake, soprattutto per chi non ne conosce il capostipite e quindi può godere per la prima volta del colpo di scena finale. Quello che lascia un po' perplessi è la scarsa vena di Douglas, forse già alle prese coi problemi fisici personali; ciò non toglie che il doppiaggio non mi sia proprio piaciuto.
MEMORABILE: il fenomale venditore di armi con anello al naso e canottiera
Seppur massacrato dalla critica e snobbato dal pubblico, non è un cattivo remake. Paga lo scotto di mettere al servizio di una storia ambiziosa un trittico di protagonisti non all'altezza della situazione (Douglas compreso) e di giungere al finale a sorpresa troppo bruscamente, secondo una logica induttiva piena di falle e punti deboli. Il versante action è sufficiente, la tensione bene orchestrata. Per chi avesse una serata libera, può ben valere un recupero.
Se guardato con relativa superficialità, lo si può trovare stimolante. Diverso il discorso se si pone attenzione ai dettagli in quanto dà l’impressione di avere difetti che sembrano scaturire da un maggiore interesse per la forma che per i contenuti. Anche il potenziale intrinseco della sceneggiatura, relativo al sistema giudiziario e all’arrivismo senza scrupoli, poteva essere sfruttato meglio. Inoltre, avere tra le mani Michael Douglas e utilizzarlo in quel modo risulta un inutile spreco. Non è tutto da buttare, ma la possibilità di fare meglio era concreta.
Maldestro legal thriller con Douglas al suo peggio a far da specchietto per le allodole in locandina. La mancanza di Rizzini al doppiaggio quasi solleva l'attore da ulteriori responsabilità. Il resto del cast (compresa l'eroica fidanzatina) e una produzione da sit-com dozzinale rifiniscono il discreto flop di un regista che si gioca ai dadi la buona reputazione, con la fortuna girata di spalle. Il tentativo di rianimazione finale è un disperato Basic Life Support dall'esito nefasto; bastava non coinvolgere il buon Michael per evitare completamente di parlarne, ma tant'è. No, grazie.
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Visto ieri sera in sostituzione di 2012 che era pieno. Da classificare come film "da ripiego".
DiscussioneZender • 15/11/09 12:35 Capo scrivano - 47731 interventi
Ahah, grande Markus! Però facendo così ti becchi il benemerito, che per 2012 si era invece già beccato mr. Davinotti. Vado a dargli la precedenza e autentico il tuo commento quanto prima.
Ogni tanto tocca a me il compito della prima visione... Apposta per questo motivo te l'ho detto, so che ai film nuovi, giustamente dai una certa priorità.
HomevideoGestarsh99 • 18/11/11 23:34 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Medusa:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS HD: Italiano Inglese
* Sottotitoli Italiano NU
* Extra Commento audio del regista
Dietro le quinte (HD)
Medicina legale (HD)
Interviste
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