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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Sylvia Kristel dall'aereo al treno. La splendida interprete di EMMANUELLE passa ad amoreggiare su un altro mezzo di trasporto, molto più terra-terra (in tutti i sensi); e a sedurla, in modo impacciato ovviamente, un Enrico Montesano con figlioletto pestifero a carico. Interamente girato sui binari, il film di Samperi è una commedia folta di caratteristi nascosti tra gli scompartimenti. In quello dove si incontrano Montesano e la Kristel ci sono la coppia scoppiata composta da Felice Andreasi e Franca Valeri (lui fumatore “critico” che miscela i tabacchi e seleziona le cartine, lei rassegnata alla sua stanchezza mentale) più il rozzo maschilista...Leggi tutto Sergio Di Pinto, con stereo gigante “a spalla” e cocaina in tasca. Per fortuna la scialba storia d'amore “occasionale” tra lui (padre incapace di tenere a bada il figlio scatenato) e lei (paleontologa in viaggio col suo scheletro “in teca” nel vagone bagagli), è vivacizzata appunto da loro e da quelli che i due incontrano sul treno: il prete (Enzo Cannavale), il sosia di Luc Merenda (che è poi Luc Merenda), il controllore annoiato e simpaticissimo (Gianfranco Manfredi, anche autore delle musiche con Paolo Conte e Roberto Colombo), il cieco (Memmo Carotenuto al suo ultimo film). In un cameo di un paio di minuti c'è persino un giovane Christian De Sica: vende panini in stazione a prezzi altissimi (“Sono 4000, 1000 per la minerale e 3000 per il servizio”) vestito in frac bianco. Ci sarebbe piaciuto vederlo di più. Invece ci sorbiamo gli strilli insopportabili e le fughe per i vagoni del piccolo Lorenzo Aiello, i patetici dialoghi tra i due protagonisti (lei almeno mostra il seno...). Fortunatamente il cinema di Samperi ha questo afflato corale che comunque sa a tratti divertire con i numeri estemporanei dei tanti caratteristi. Montesano e la Kristel, in ogni caso e a fronte di una pessima sceneggiatura, sanno recitare.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Quello che si dice un buon film:
Mco - Mediocre, ma con un suo perché:
Tomastich, Motorship - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Markus, Gugly, Cangaceiro, Dengus, Gabrius79, Geppo - Gravemente insufficiente!:
Mark70
Un brutto film ma sopratutto un film noioso, cosa che per una pellicola che - ipotizzo - vorrebbe essere brillante è assai mortificante. Montesano gira a vuoto, seppur nel film ci si avvalga di un cast che, sulla carta, parrebbe spumeggiante. La Kristel è carina ma davvero insipida. Da Samperi mi aspettavo di più.
Ma che è ? Una commedia? Un blando erotico? Il dramma di un padre? Alla fine risulta una mescolanza di tutti questi generi senza però ottenere un risultato convincente... Peccato perché Montesano coi baffi è insolito ma il bambino... Riuscita qualche figurina di contorno come il compianto Andreasi e la sempre elegante Valeri. La Krystel (paleontologa!) si spoglia come da contratto nelle scene più volgari e fastidiose. Alcuni vecchietti del treno sono doppiati da Montesano, fateci caso.
Claustrofobico. Dopo un paio di scene Montesano, irretito dal figlio piccola peste (insopportabile), sale sul treno dando inizio a uno statico road-movie da salotto fatto di chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Lotta tra i sessi, genitorialità e rapporto di coppia vengono sviscerati con discorsi fiacchi e ripetitivi. L'abbiocco dunque è dietro l'angolo fin da subito. Si risolleva un po' nei minuti finali con la sarabanda sui binari ma ormai è tardi. Sbalorditivo (è il migliore) Gianfranco Manfredi, capotreno cinico e menefreghista fino al midollo.
Da un film ambientato per il 90% su carrozze di un intercity non è che ci si possa aspettare un film movimentato... Inoltre Montesano (baffuto per l'occasione) è poco adatto a commedie del genere, che affrontano temi seri (in questo caso il divorzio e l'abbandono del figlio) in maniera brillante. Uno dei punti di forza del film è invece la presenza di tanti bravi caratteristi: Luc Merenda, Enzo Cannavale, Sergio di Pinto, Christian De Sica e Sylvia Kristel.
Una storia d'amore improbabile tra un Montesano baffuto e la Kristel su un treno in mezzo a preti, femministe isteriche, guardie giurate esaltate, bande di vecchietti, controllori menefreghisti, coatti scoppiati, scheletri nelle teche, con la partecipazione del bambino più antipatico della storia del cinema. Confusionario, insulso e noioso, un film veramente brutto. Peccato per la presenza sprecata di caratteristi di prim'ordine.
Un classico dell'adolescenza, in quanto ad ogni visione si cercava di trovare nuovi dettagli piccanti sulla figura della magnifica Kristel, ma poi ci si accontentava sempre di quella carica sensuale che riusciva ugualmente a trasmettere malgrado offrisse davvero poco o nulla visivamente. Montesano, padre con figliolo discolo a seguito, si perde come noi tutti dietro cotanta avvenenza e inizia la sua solita commedia dell'eloquio, talvolta comico talaltra meno, lasciando comunque il segno. Divertente anche il resto del cast.
Anonima commedia diretta da Samperi e ambientata praticamente solo su un treno. Il film non sceglie mai un registro e si barcamena tra commedia amara e sexy-erotica senza mai mescolarle decentemente. Montesano appare sprecato e un po' impacciato, la povera Kristel, splendida come al solito e fuori parte, ci offre un bel nudo. Peccato per aver sprecato un cast di contorno eccezionale: Felice Andreasi, Enzo Cannavale, Franca Valeri, Gianfranco Manfredi, Sergio Di Pinto e Christian De Sica. Assolutamente mediocre.
Come il coetaneo film di Loy, un altro film ambientato "sui binari"; certo che qui la trama e lo spessore della storia sono completamente diversi, con un'atmosfera assai più leggera, con una sceneggiatura e una trama a misura di Montesano. Con protagonista la compianta Kristel ancora giovane e bellissima, che però qualitativamente parlando non incide più di tanto sulla riuscita del prodotto. Visto oggi fa tenerezza, se non altro perché dipinge un'Italia che non esiste più da ormai parecchio tempo. Si è visto di meglio, ma non manca mai il peggio.
Con un cast corale così variegato ci si aspettava un buon film e invece assistiamo a una commedia con una sceneggiatura spompata che il più delle volte gira a vuoto. Montesano si arrabatta come può e in qualche modo arriva alla sufficienza mentre la Kristel è senza slanci. Male utilizzati la Valeri e Andreasi, che comunque con mestiere sfidano un copione noioso.
Enrico Montesano nel ruolo del ragazzo padre (con tanto di baffi) convince purtroppo poco (forse il film era stato scritto e pensato per un altro protagonista ed evidentemente Montesano fu scelto all'ultimo minuto). La Kristel fa, in un certo senso, la cosidetta "gatta morta". Piccolo cameo di Christian De Sica nel ruolo di un venditore di panini e bevande in stazione (peccato per il piccolo cameo, meritava più spazio), almeno per renderlo più divertente. I momenti più spassosi e riusciti sono quelli con Franca Valeri ed Enzo Cannavale. La regia di Samperi si nota.
MEMORABILE: La coppia Franca Valeri e Felice Andreasi; Divertente la canzone dei titoli di testa.
Salvatore Samperi HA DIRETTO ANCHE...
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- Ahahah...Gugly grande Enrico che doppia i vecchi nel treno...è una sua specialità fare il verso ai più anziani...purtroppo non ho mai visto per intero il film,ma non ho ricordi così negativi,lo visionerò se e quando ripasserà in tv.
- Non ti perdi moltissimo...però sentire un vecchietto fare i fischi di Torquato il pensionato è divertente.
- Ho intervistato LORENZO AIELLO (il figlioletto "Malcolm" di Enrico Montesano nel film UN AMORE IN PRIMA CLASSE), ho chiesto qualche curiosità sul film:
ecco una piccola anticipazione....
GEPPO: Il film è stato girato realmente sul treno?
LORENZO: AMORE IN PRIMA CLASSE è stato girato a Cinecittà, all'interno di 1/2 treno, ricostruito dentro gli studi.
GEPPO: Come è stato lavorare con Enrico Montesano, Sylvia Kristel ed Enzo Cannavale?
LORENZO: Con Enrico è stato Fantastico ed anche se ero ancora piccolo ricordo quasi tutto!!! Mi ricordo che è l'unico del film col quale ero sempre in stretto contatto, gli altri li ho visti e "frequentati" poco.
GEPPO: Che ricordi hai del regista Salvatore Samperi? Purtroppo scomparso pochi mesi fa.
LORENZO: Di Salvatore Samperi ricordo la sua tranquillità nel spiegare le cose e ricordo che rideva sempre quando inventavo una battuta... decidendo, quasi sempre, di lasciarla anche nel film... Ho il copione del film a casa e ti assicuro che mooooolte battute del film non sonotattarmi scritte.
Ho diverse foto del backstage e ricordo che una alla quale tengo particolarmente è proprio quella con Salvatore.
GEPPO: Lavori ancora nel mondo del cinema?
LORENZO: Ora ho un pub a Pistoia, il mondo del cinema l'ho abbandonato da quando la mia famiglia è venuta via da Roma nel 1985.
Nel cinema ho fatto anche "State buoni se potete", "la disubbidienza", "la casa con la scala nel buio" e altri come comparsa.
continua.....
