Moon - Film (2009)

Moon
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Moon
Anno: 2009
Genere: fantascienza (colore)
Note: La voce di Gerty è in originale di Kevin Spacey.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/11/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/12/10
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Brainiac 4/11/09 18:00 - 1083 commenti

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Per argomentare di sci-fi usualmente si tirano in ballo: A. L'abusato tema del dualismo uomo-macchina (fuori tempo massimo da Kubrick in poi). B. La tiritera mistica sull'universo-che-è-fuori-ma-allo-stesso-tempo-dentro-di-noi e bla bla bla. Onde evitarvi questa solfa vi dirò solo che, in sostanza, nonostante questi temi in "Moon" ci siano tutti (come non pensare ad Hal 9000 sentendo la voce di Spacey che interpreta l'accondiscendente robot di bordo?), il film mi ha davvero emozionato. Rockwell ha la "luccicanza". Struggenti le musiche. Emo-fi!

Tompess 7/12/09 10:14 - 10 commenti

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Solitudine + identità = spazio + futuro. La fantascienza nella sua coniugazione "hard" torna a riflettere su di noi e sul nostro futuro con semplicità e profondità. Senza paura di confrontarsi coi capisaldi (2001 et Solaris). E il tutto è diretto da un esordiente di lusso, figlio di Ziggy Stardust (no, dai, non sto scherzando).

Cotola 7/12/09 22:31 - 8998 commenti

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Piccola e piacevole sorpresa l'esordio del figlio di David Bowie dietro la macchina da presa. Ispirandosi a varie pellicole di genere (2001 e Blade Runner su tutti) riesce, infatti, a costruire un film interessante che mantiene una buona tensione col passare dei minuti giungendo però ad una conclusione non del tutto riuscita. Buona la prova di Rockwell mentre Spacey, citato nel cast, non appare in carne ed ossa ma si limita a dare la voce al computer dall'animo umano che ricorda molto l'Hal 9000 kubrickiano.

Galbo 15/12/09 05:50 - 12372 commenti

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Brillante esordio cinematografico di Duncan Jones che omaggia il cinema di fantascienza più introspettivo in un film che sebbene sia stato realizzato con un budget contenuto non fa rimpiangere le produzioni più costose grazie ad una intelligente sceneggiatura, un brillante uso della fotografia e un'eccellente interpretazione di uno degli attori più talentuosi del cinema contemporaneo, Sam Rockwell. Da vedere.

Capannelle 9/12/09 10:56 - 4394 commenti

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Per fare sci-fi occorrono budget e storie sterminate. Eeee... sbagliato! Jones ce lo dimostra e si riappropria di un genere, che sembrava scemare di moda, con pochi mezzi e le idee giuste, idee che si rifanno più a conflitti etici e personali che non a pum pum spaziali. Magari la storia presenterà anche qualche punto debole (tipo il ruolo di Gerty, comunque sorprendente) o incompletezza descrittiva, ma la messa in scena è di livello e non manca di far riflettere.

Daniela 10/12/09 06:38 - 12606 commenti

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Fantascienza retrò quella di Moon, film che, a parte qualche dettaglio, per ambientazione e decor potrebbe essere girato alla fine degli anni sessanta. Gerty, il robot che si esprime con le emoticons, non è il discendente di Hal 9000, ma il cugino. "Anacronismo" troppo evidente per non essere voluto. Accantonato il glamour tecnologico, resta il nocciolo duro della fantascienza classica, la riflessione sul significato dell'esistenza e sull'unicità dell'uomo, in un universo in cui Dio non c'è oppure è andato altrove. Grande prova di Rockwell.
MEMORABILE: L'ultima telefonata a casa.

Redeyes 19/12/09 21:16 - 2442 commenti

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Low budget movie non sempre significa low result movie, ed infatti, nonostante il film ruoti, unicamente, attorno a Rockwell si finisce per apprezzarlo. Certo sono forti i rimandi a capolavori quali 2001 Odissea nello spazio ed anche Blade Runner ma senza rimanerne scottati. Emerge, forte, il senso di solitudine che bagna tutta la pellicola e la rende appetibile. Sam Rockwell ancora una volta dimostra la propria bravura ma, ormai, non è più cosa da stupirci. Consiglio!

Federico 30/12/09 10:13 - 39 commenti

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"Moon" sta alla fantascienza come Le iene sta ai gangster movie. L'opera prima del regista Duncan Jones è il classico esempio di quei film che dopo averli visti esclami: ma guarda cosa hanno messo in piedi con pochi mezzi e una grande sceneggiatura magistralmente recitata! Nonostante ci sia un solo attore e due sole location, il film scorre che è una bellezza. Entra di diritto nei grandi classici della fantascienza. Chissà cosa avrebbe detto Kubrick se l'avesse visto...

Xamini 2/01/10 14:13 - 1244 commenti

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La Luna vista dal suo lato [retro]spettivo o da una prospettiva retrò. Perché quei colori pallidi su quelle strutture così teneramente tecnologiche richiamano alla mente i modellini di una volta (sì, anche il primo Guerre Stellari, pure se lì i budget erano altri). E mentre questo gusto di sci-fi dei tempi andati rende pregna la pellicola (e lo spettatore dinanzi), scivola via la riflessione sulla favola dell'esistenza. È qui che qualche parte stride, che il tessuto poetico mostra qualche incrinatura (il finale, sì, ma non solo) e che mancano, a mio avviso, quei due o tre tocchi di classe che l'avrebbero reso un pezzo da novanta.
MEMORABILE: La telefonata là fuori.

Enricottta 9/01/10 15:12 - 506 commenti

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La carta del film sulle basi lunari, suona come quel comico che per far ridere si veste da donna, ovvero siamo alla frutta. Nel caso di "Moon" gli elementi inseriti sono giusti, il tutto scorre bene e alcuni spunti narrativi fanno ben sperare nel futuro di questo giovane regista. Sam Rockwell è un grande attore, lo sappiamo tutti, la voce narrante di Kevin Spacey è un valore aggiunto irrinunciabile. Il mio lato "oscuro" (luna a parte) mi fa chiedere: ma con attori "normali" questo film chi l'avrebbe guardato?
MEMORABILE: Il ricorso ad un incerottamento di una mano, per la "distinzione".

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Harrys 15/07/10 20:17 - 687 commenti

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Pochi spiccioli, un cane (di razza) d'attore, un paio di location, qualche green screen... e guarda cos'hanno tirato fuori. Magistrale summa moderna di mezzo secolo di fantascienza. Palpabili le influenze kubrickiane e scottiane. Gran responsabilità che ricorda la risolutezza di A.I. Arduo disquisirne senza anticiparne goffamente i ferrei risvolti, poderoso perno della pellicola, esaltatasi dall'apporto di una regia sorprendente, sognante, malinconica, tuttavia glaciale, che eleva la fruzione al rango di "esperienza". Questo Jones ha la stoffa.

Jandileida 25/01/10 12:32 - 1558 commenti

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Ritorno alle origni della fantascienza nel il primo film del figlio di David Bowie. Ricorda inevitabilmente Solaris e gira tutto intorno al concetto di conoscere se stessi portato all'estremo nella solitudine infinita e sassosa della luna. Ed è altresì dimostrazione di come si possa fare, con ottimi risultati, fantascienza senza far partire alcun raggio fotonico. Emozionante e a tratti commovente, questo "Moon" ci regala anche la miglior interpretazione di un grande attore come Rockwell.

Lucius 21/01/10 23:08 - 3015 commenti

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Chiaramente ispirato a 2001 Odissea nello spazio, almeno nell'ambientazione e nel rapporto col computer di bordo (che ricorda Hal 9000), un valido film basato su una sceneggiatura brillante e al contempo originale. Gli interpreti sono bravi e la colonna sonora azzeccata e affascinante. Ottimo esordio cinematografico per il figlio di David Bowie.

Caesars 25/03/10 10:23 - 3773 commenti

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Ammetto che avevo grosse aspettative per questo film e come spesso succede si rischia di avere delle delusioni. Delusione che, anche se in forma molto ridotta, è puntualmente arrivata. Intendiamoci: il film è valido e segna il ritorno ad una fantascienza che non si vedeva più da tanti, troppi, anni, però fatica a reggere i novanta e passa minuti di proiezione. Sam Rockwell è bravo, essendo in pratica l'unico interprete del film (l'altra presenza "importante" è il computer a cui, nell'edizione originale, dà voce Kevin Spacey). Va visto.

Rickblaine 7/06/10 12:41 - 635 commenti

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Un film girato per bene, con citazioni a capolavori e non. Comincia bene il figlio di David Bowie che, da studente di filosofia, ci riporta ad un cinema più riflessivo ed intelligente. Sam Rockwell è a dir poco grandioso. Una sceneggiatura ben studiata e effetti visivi ben orchestrati. Da vedere.

Hackett 20/06/10 12:23 - 1865 commenti

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Pur ispirato al capolavoro (letterario prima che cinematografico) Solaris, il film di Jones ha una forza e un'anima tutta sua. Bella e coinvolgente la storia, suggestive le immagini e azzeccato l'intimista commento musicale. Pur nello spazio immenso è una piccola storia di solitudine umana a poter cambiare il corso delle cose. La scintilla umana può forse influenzare anche le fredde macchine? Straordinario Rockwell, uno degli attori migliori in cirsolazione.

Enzus79 7/06/10 17:02 - 2864 commenti

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Mix di molti film di fantascienza degli anni '70. Lo spunto ha portato a questo mezzo capolavoro, che definirei uno dei migliori sci-fi degli ultimi dieci anni (se non di più). Sam Rockwell è perfetto, così come le ambientazioni. Spero che Duncan Jones non deluda, in futuro...

Losciamano 7/06/10 16:46 - 112 commenti

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Il film ha molto a che fare con 2001: odissea nello spazio di Kubrick, non ci possiamo nascondere dietro a un dito; ma in una certa maniera Duncan Jones se la cava con una sceneggiatura interessante. La sua più grande impresa è stata quella di far ritornare nel grande schermo la fantascienza degli anni settanta/ottanta senza cadere troppo nella retorica e coinvolgendo efficientemente il pubblico senza scene d'azione o cosa. Grande Sam Rockwell. Duncan Jones, comunque, è da tener d'occhio...

Siregon 7/08/10 00:18 - 352 commenti

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Splendido. Le musiche di Clint Mansell, gli effetti visivi, la recitazione di Rockwell, la regia sicura ed incalzante di Jones incollano lo spettatore ad una storia originale e sorprendente i cui temi principali sono la crisi d'identità e la paura dell'abbandono. Non c'è violenza, tutto è secco ed asciutto, il montaggio è sublime ed i rimandi a Kubrick sono inevitabili. Un'opera prima di grande spessore ad un passo dal capolavoro.

Burattino 1/10/10 01:00 - 101 commenti

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Fantascienza molto intelligente quella messa in scena da Jones, anche se il tutto in 90 minuti appare un po' troppo compresso. A mio parere un film del genere avrebbe avuto bisogno di più respiro. Ottima l'atmosfera e grande prestazione di Rockwell, unico personaggio in scena per tutta la durata. Per una volta la macchina è sinistra ma non minacciosa e non costituisce una minaccia, anzi sembra quasi voler costruire un rapporto empatico col nostro Sam.

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Zutnas 2/10/10 16:24 - 85 commenti

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Ambienti bianchi e asettici, lunghi momenti di silenzio, ritmi lenti e un computer parlante... no, non è 2001: Odissea nello spazio, ma è quanto di più simile io abbia mai visto e Moon riesce nell'impresa di non uscire schiacciato dal confronto. Innumerevoli i temi che questo film propone, mostrando, più che raccontando, la solitudine di un uomo sulla Luna nell'attesa del ritorno e alla ricerca di se stesso (letteralmente). Ottimo esempio di fantascienza non computer-grafica dipendente, forse anche per questo snobbato dal grande pubblico.

Mdmaster 4/10/10 07:27 - 802 commenti

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Ottima prova d'esordio di Duncan Jones, figlio di David, con un film di fantscienza controcorrente rispetto alle ultime prove e più sulla scia di Sunshine. Sam Rockwell è davvero bravo, confermandosi di nuovo un attore sottoutilizzato, perso nelle atmosfere claustrofobiche di scenografie che sembrano rubate da un film anni 60. La trama non è proprio indenne da difetti, a volte perdendosi un po' in riferimenti Ballardiani, ma la solitudine dell'uomo e l'empatia del robot (Spacey) sono elementi ben utilizzati. Da vedere.

Didda23 22/10/10 15:05 - 2424 commenti

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Ottimo esordio alla regia di Duncan Jones, riesce nell'impresa titanica di ottenere un eccellente risultato con pochissimo budget (stimato in 2.5 milioni) e grazie all'utilizzo del digitale. Fotografia notevole. Le citazioni non sono un limite, ma aggiungono un tocco malinconico alla pellicola, rendendola classica e piacevole. Rockwell dimostra di saper scegliere ottimi film regalandoci una performance incredibile. Ciliegina sulla torta la voce di Spacey. Da vedere e rivedere.

Puppigallo 16/11/10 22:45 - 5250 commenti

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Fantascienza poco fanta e molto concreta, che fa però capire quanto le grandi scoperte (genetica) possano essere usate nei modi più meschini e disumanizzanti per meri scopi economici. Se si cercano, azione e alieni, meglio girare al largo. Ma se si apprezza una storia fatta di persone reali, che vivono una vita basata sulla menzogna, questo è il film che fa per voi, anche grazie all'ottima interpretazione del protagonista. Nota di merito per il robot, con un'intera gamma espressiva basata sullo smile, che si dimostra il più umano della Compagnia (un errore di programmazione?). Notevole.
MEMORABILE: "Ehi Geppetto, svegliati!".

Luckyboy65 17/11/10 00:10 - 143 commenti

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Piccolo grande film che americano non è e si vede se non altro perché il prodotto è eccellente pnonostante il budget risicato. Jones cita i grandi della fantascienza (come Tarantino con i B-movies) ma lo fa con rispetto e amore. Se una pecca c'è in questo film è quella di svelare l'inganno troppo presto; un po' più di suspence non avrebbe guastato, anche se l'obiettivo del film era quello di concentrarsi sugli aspetti amletici dell'essere o non essere. Rockwell a livello del giovane De Niro.

Tarabas 17/11/10 18:27 - 1878 commenti

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This is Ground Control to Major Tom: va tutto bene, stai per tornare a casa, sei un eroe. Un eroe molto solo, sul lato buio della Luna, in compagnia di un automa retrò e delle tue ossessioni. E di molto altro ancora. This is Major Tom to Ground Control: chi sono veramente e perché oggi le stelle sembrano molto diverse? E io più di loro, chiuso in questo spazio minuscolo e bianco, immerso in uno spazio sconfinato e oscuro, indifferente, mentre racconto la mia vita a un ospite inaspettato. Planet Earth is blue and there's nothing I can do.
MEMORABILE: "Goodbye Sam, I hope life on Earth will be as you remember it".

Lupoprezzo 12/02/11 15:37 - 635 commenti

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Bell'esordio per il figlio di David Bowie, che con pochi mezzi gira un film in pieno stile sci-fi anni settanta. Un'indagine introspettiva che riflette sull'animo umano e sulla solitudine a distanze indicibili (in questo caso siderali). Non manca neanche la critica nei confronti di un sistema disonesto e sfruttatore. Tutto o quasi è sulle spalle di (dei) Sam Rockwell, che dà prova di essere un attore vero. Kevin Spacey presta la voce al robot dai sentimenti umani Gerty, parente stretto di Hal 9000. Decisamente azzeccate le musiche.

Coyote 1/09/11 18:46 - 185 commenti

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Complimenti all'esordiente Jones, che riesce a tenere in piedi un film con un unico attore attraverso un'idea da fantascienza anni Cinquanta sviluppata artigianalmente con pochi mezzi e tanta passione. Certo, la povertà delle scenografie appare evidente, tuttavia passa in secondo piano in quanto lo spettatore è portato a concentrarsi esclusivamente sui pensieri e sulle mosse del protagonista. Imperfetto ma ugualmente convincente.

Jofielias 20/12/11 09:02 - 170 commenti

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Moon cita la fantascienza di rottura degli anni Settanta, dove la tecnologia pareva sporca e vissuta, un oggetto consunto dall'uso e dalla noia degli esseri umani. Il soggetto di Jones era molto intrigante ed era in grado di produrre grandi sviluppi anche a livello simbolico: purtroppo però la vicenda non decolla mai e in alcuni passaggi ristagna nella prevedibilità, cosicché l'appassionato di sci-fi riuscirà con largo anticipo a prevederne gli esiti narrativi. Ottima la messa in scena, specie la fotografia.

Gestarsh99 13/01/12 17:05 - 1395 commenti

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Avvenirismo "povero" quello di Jones, una sci-fi che rinuncia allo stordimento ottico per mettere al centro l'uomo e i suoi ingranaggi interiori; come ribadirà in Source Code, la sua non è però una fantascienza pessimistica ma sempre illuminata da bagliori di positività e speranza anche nelle condizioni più buie e depresse. Più che sull'isolamento la lente è puntata sulla perdita d'identità, sull'indebolimento della coscienza di se e sull'istinto di fuga da una prigionia mentale ancor prima che materiale, ben enfatizzati dalla sinistra suggestività del mantello acustico di Mansell.
MEMORABILE: La presenza amichevole del robot GERTY: un mini-HAL 9000 più ragionevole e collaborativo di quanto sperato, persino simpatico.

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Pigro 21/02/12 11:34 - 9623 commenti

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È da solo sulla base lunare. No, sono in due, ma entrambi assolutamente identici: una storia che ingrana lentamente, in una prima metà del film insopportabile con tutte le reminescenze dei vari 2001 (il computer), 2002 (la solitudine), Solaris (la s/f psicologica) ecc. Ma dalla metà la narrazione si fa più interessante e inquietante, in un crescendo di tragicità esistenziale e concettualmente claustrofobica che coinvolge il doppio protagonista nei suoi diversi approcci alla realtà. Insomma, parte molto male e arriva abbastanza bene. Discreta regia d’esordio per un unico bravo attore.

Mutaforme 8/04/12 12:29 - 415 commenti

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Buon film che riprende il filone della fantascienza "riflessiva". Non c'è azione, non ci sono nemici agguerriti o scene epocali in stile Guerre stellari. Solo lo spazio e un uomo avvolto dalla solitudine e dai ricordi, fino a quando entrambi i sentimenti in qualche modo svaniranno. Da vedere.

Monzaparco 29/04/12 20:07 - 41 commenti

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Film che parte piano e rasenta la noia fino alla mezzora per poi diventare coinvolgente e quasi palpitante (la cosa sembra assurda considerando che vi è un'unico attore ma è così). La storia è un déjà vu (sia per quanto riguarda il rapporto dell'uomo con la solitudine sia quello con macchine senzienti), ma le atmosfere sono cariche di forza e poesia e il finale per nulla scontato. Prima prova del regista Duncan Jones (figlio di David Bowie) superata a pieni voti. Assolutamente da vedere per gli amanti del genere ma consigliato a tutti.
MEMORABILE: La telefonata a casa e i due minuti seguenti.

Cloack 77 26/07/12 22:42 - 547 commenti

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Un piccolo film con un'idea straordinaria: portare nel futuro l'idiozia sparagnina delle multinazionali e la cialtronaggine del credo: spendere poco per guadagnare parecchio. Basterebbe solo questa idea a fare di Moon un grande film, ma le sue qualità vanno anche oltre. Le riflessioni sulla solitudine non sono mai banali; la scoperta di un futuro e un passato falsi, fini a loro stessi, sono la morte dell'individuo, che però, nonostante l'annullamento del proprio essere, continua a lottare per la vita.

Ducaspezzi 31/07/12 02:32 - 222 commenti

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Fantascienza classica oggi, coi toni estetici e ritmici di vari indimenticabili film del genere, sparsi negli anni 70 e 80, al servizio di una storia di malinconico esistenzialismo, non priva di inquietanti barlumi ma anche di barlumi speranzosi. Il tutto si svolge sul lato pinkfloydiano della luna, ma qui "Money" non è tanto la canzone quanto la solita musica del dio denaro che calpesta l'umanità delle persone che, si badi, rimane intatta anche nella virtualmente infinita ripetibilità esatta di queste. Soporifero? Chi dorme non pesca. Avvisati!

Piero68 2/08/12 09:53 - 2955 commenti

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È possibile fare un film con un unico attore, in un unico ambiente e con una sceneggiatura tirata all'osso? Per Duncan Jones evidentemente sì! E il bello è che ci riesce pure. Perchè omaggi al cinema di genere a parte, riesce comunque a calare lo spettatore in questa atmosfera solitaria e inquietante che è parte integrante del film come un attore aggiunto. Inizio moscetto destinato però a un crescendo Rossiniano. Rockwell è bravo inoltre a dare fisicità al personaggio e a incarnare tutte le sue inquietudini.

Rebis 22/12/12 12:59 - 2331 commenti

I gusti di Rebis

C'è tutta la miglior fantascienza concettuale vista al cinema negli ultimi cinquant'anni, nel film di Jones: l'intelligenza artificiale di 2001, l'esplorazione delle galassie interiori di Solaris, l'umanesimo cartesiano di Blade Runner. E come nei più insigni esempi, anche qui il paesaggio interstellare - the dark side of the Moon - diventa psichico, mentale. Sci-fi derivativa, certo, ma appassionata e densamente popolata da speculazioni filosofiche, coadiuvata da un meccanismo narrativo perfetto e ben oliato, che perviene a conclusioni coraggiose e inedite. Bravissimo Rockwell. Splendida ost.

Black hole 14/03/13 15:58 - 143 commenti

I gusti di Black hole

Un gran bel film che ho visto quasi per caso, che mi ha stupito per la sua "classicità" e che mi ha catturato per la storia. C'é molta devozione, nello stile, nei modelli usati, la presenza costante di Garty che pare il fratello semovente del ben più noto HAL; anche Sam (Sam Rockwell bravissimo!) ha qualcosa di David Bowman e di O'Neil/Connery di Atmosfera zero, ma si tratta solo di omaggi perché Moon di luce propria ne ha da vendere e la storia, anche se ovvia, ti coinvolge emotivamente fino alla fine. Da vedere assolutamente.
MEMORABILE: Sam "vecchio" che insegna a Sam "nuovo" come intagliare la balsa per il diorama della sua città natale.

Nancy 27/04/13 21:50 - 774 commenti

I gusti di Nancy

Un film che è quasi un totale omaggio al 2001: Odissea nello spazio di Kubrick (con alcuni echi del recente The island), dalle ambientazioni (gli interni, ma anche lo stesso "lato oscuro della Luna") alla presenza di quel Gerty che somiglia moltissimo al vecchio Hal9000, ma in versione alleata e non nemica. Ben scritta la sceneggiatura, anche se nella prima parte la storia stenta un po' a ingranare; lentamente invece ci si accorge che il film merita attenzione poiché capace di ripagarla. Bravissimo Rockwell.

Jdelarge 11/08/13 01:45 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Ottimo esordio cinematografico per Duncan Jones, che realizza un intelligentissimo film fantascientifico, privo di effetti speciali ma ricco di tematiche interessanti. L'aspetto più riuscito è rappresentato dalla psicologia di Sam Bell, in tutto e per tutto umano ma con la funzionalità di una macchina; è curioso anche il ruolo di Gerty, robot che una volta tanto risulta essere buono, ovvero una sorta di Hal 9000 benigno, tanto per citare 2001: Odissea nello spazio, film al quale Jones ammicca più volte. Eccellente.
MEMORABILE: Sam Bell che tiene in braccio Sam Bell.

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Saintgifts 29/08/13 10:34 - 4098 commenti

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The dark side of the moon and the dark side of the man. Sembra che l'uomo nel costruire macchine sempre più intelligenti e in grado di programmare cloni facilmente sacrificabili segretamente, sfruttando tutto ciò per il proprio tornaconto, non abbia previsto la possibile alleanza tra queste nuove "categorie". Gerty deve prendersi cura di Sam e lo fa fino in fondo, diventando il suo miglior amico, anche se ha solo la possibilità espressiva di poche emoticons. Grande interpretazione di Sam Rockwell. Buona la regia e notevole colonna sonora.
MEMORABILE: La scena in cui dal lato nascosto della luna si vede la terra.

Samdalmas 14/10/13 16:31 - 302 commenti

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Primo film diretto dal figlio di David Bowie, Duncan Jones si rivela un ottimo regista con "Moon", fantascienza d'autore fatta con pochi mezzi ma molte idee; un solo attore nella base lunare (Sam Rockwell strepitoso). Più che 2001 mi ha ricordato alcune puntate di Spazio 1999. Destinato a diventare un cult nel suo genere.

Bizzu 8/01/14 23:40 - 217 commenti

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Da come era partito pensavo il peggio: sembrava quasi che il computer volesse prendere il sopravvento e per un po' ho temuto di trovarmi davanti al remake di 2001. Il film infatti inizia a ingranare bene dalla metà, quando vengono messe le carte in tavola e come da miglior tradizione fantascientifica abbiamo anche un piccolo spunto di riflessione (magari non del tutto inedito ma presentato bene). Apprezzabile l'idea della tuta sporca e consumata, attrezzature malfunzionanti ecc... un vero posto di lavoro!
MEMORABILE: La telefonata alla figlia.

Giùan 12/02/14 06:41 - 4528 commenti

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Come più volte e in diverse occasioni ribadito, il film rinnova i fasti di certo cinema di fantascienza umanistica, che il catastrofismo fracassone degli ultimi anni, coi suoi budget marziani, aveva inutilmente tentato di eclissare. Se va riconosciuta a Jones la rielaborazione creativa di un clima “lunare”, pure è da additare però al film qualche titubanza nel portar l’affondo sul tema polanskiano del doppio, che a un certo punto della trama si spererebbe venga meglio delineato. Resta così un onirico esperimento di genere, con un Rockwell convincente.

Nando 10/04/14 16:59 - 3806 commenti

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Una base lunare e le vicende dell'unico astronauta presente. Una narrazione molto dialogata in cui si riflette con attenzione. Ritmo non eccelso ma complessivamente accettabile in cui Rockwell si sdoppia con impegno e mestiere. Finale ottimista dopo un certo turbamento.

Tomslick 1/07/14 23:28 - 205 commenti

I gusti di Tomslick

Fantascienza solitaria e minimalista di lodevole fattura in questo esordio da parte del rampollo di casa Bowie. Ci mette molto del suo pure il protagonista Sam Rockwell, che si sobbarca tutta la fatica del one (two) man show riuscendovi alla grande. C'era davvero bisogno di una bella ripulita dalla ridondanza dei polpettoni ipertecnologici che la sci-fi c'ha propinato nell'ultimo periodo. Non è certo esente da difetti, sia chiaro; le ingenuità da opera prima ci sono eccome, ma è una buona idea, sviluppata in modo convinto e già un ottimo inizio.

Aal 13/04/15 17:30 - 321 commenti

I gusti di Aal

Solida fantascienza con più di un legame al passato. Bello il soggetto, un po' meno la sceneggiatura, anche se Sam Rockwell offre un'ottima prova. Più che a 2001 (a cui richiamano il robot Gerty e l'ambientazione) giurerei che Duncan Jones si sia ispirato alla leggendaria serie degli anni '70 dei coniugi Anderson (britannici come lui) Spazio 1999. Gli esterni, gli interni, i mezzi volanti e i mezzi lunari ricordano molto le ambientazioni di quella serie così come le atmosfere cupe, il senso di minaccia dell'ignoto, la solitudine. Riuscito.

Minitina80 15/06/16 07:30 - 2976 commenti

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Davvero un bell’esempio di fantascienza come ne capitano ormai di rado. È in grado di instillare riflessioni profonde e impegnate sfiorando un tema delicato come la bioetica. Sono presenti, inoltre, citazioni dotte e una colonna sonora efficace a evocare il clima claustrofobico e la crescente inquietudine del protagonista man mano che si avvicina alla verità. Per una volta non ci sono pistole, astronavi e raggi laser, ma quel tanto di sostanza che basta per renderlo interessante e originale.

Jurgen77 16/06/16 11:31 - 629 commenti

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Grande esempio di film fantascientifico passato quasi inosservato. Clima claustrofobico, dialoghi e interpreti ridotti all'osso per una sceneggiatura che tiene incollati senza annoiare sino alla fine. Finale spiazzante e ben congegnato. Buone anche le scenografie e gli effetti speciali. Ottimamente diretto e psicologicamente coinvolgente.

Neapolis 20/11/16 00:00 - 183 commenti

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Per fare un bel film a mio avviso non occorrono grandi budget e sopratutto bisogna avere il coraggio di osare e percorrere strade nuove. La scienza della genetica nel film è riuscita a creare robot e cloni per agevolare il progresso scientifico ma come nel film successivo di Duncan non si fanno mai i conti con le emozioni che anche in questo film la scienza non riesce a dominare e controllare. Recitazione e musiche perfette.

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Taxius 11/11/16 13:17 - 1656 commenti

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Piacevole e sorprendente, questo film di fantascienza che potrebbe essere stato girato benissimo negli anni 60/70; non bisogna infatti aspettarsi scene spettacolari di camminate nello spazio, astronavi o cose simili in quanto la storia è ambientata quasi tutta all'interno della base lunare. Un astronauta solo sulla Luna, in compagnia di un robot e di un suo clone: realtà o follia? qual è la soluzione dell'inquietante mistero? Storia davvero intrigante e ben costruita e assolutamente ottima la regia. Promosso.

Ryo 14/03/17 23:55 - 2169 commenti

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Splendide scenografie, notevole la trama, intricata e complicata. Un film che rende omaggio a classici della fantascienza ma possiede una propria identità. Anticipa anche, in qualche modo, temi poi trattati dalla serie Black mirror. Peccato per la scelta di far interpretare il clone del protagonista da un altro attore; sarebbe stato interessante vedere lo stesso interprete in più parti.

Thedude94 20/02/18 00:03 - 1084 commenti

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Classico esempio di opera a budget minimo, che con un cast ridotto all'osso, in cui spiccano un Rockwell magnifico e una scenografia semplice ma molto realistica, riesce a tenere alta la tensione e la concentrazione. Jones è molto bravo ed è aiutato da una sceneggiatura (scritta assieme a Parker) davvero eccezionale; la riflessione filosofica sull'essere umano e sul rapporto con le macchine (in questo caso buona) è al centro dell'intera trama, che si intreccia con momenti di vita reale (dall'alto della luna sembrano così lontani...).

Noncha17 5/12/18 18:00 - 87 commenti

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A metà strada tra l'onirico e il sovversivo, anche noi abbiamo bisogno di capire - come il Sam "ridotto male" - quale strada intraprendere: se affidarci a quella più inconscia oppure a quella che già sa/pensa di sapere. Perché, se nel primo caso si ha voglia di scoprire il motivo per cui qualcosa non va, nel secondo ci si scoccia, sapendo/pensando che l'esito non porti a nulla. Anzi, si vuole che tutto si concluda per il meglio e basta, dato che si va avanti a furia di reset persi nell'isolamento e nella monotonia più completa.
MEMORABILE: I titoli di testa applicati obliquamente; La macchina che va a emoticon; Il volo del plastico; Le musiche di "pink floydiana" memoria; La scoperta.

Bubobubo 4/12/18 18:12 - 1847 commenti

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L'impressione generale, a quasi dieci anni dalla sua uscita, è che la sua introspettiva gentilezza d'approccio lo abbia penalizzato sulla lunga distanza, aprendo autostrade per produzioni di genere più appariscenti e sfarzose, ma assai meno stimolanti e narrativamente intelligenti. La prima di Jones dimostra grande equilibrio e ottimo controllo dei tempi drammatici, con un labor limae certosino su un soggetto che - senza alcuna retorica - apre grandi, insoluti interrogrativi etici. Chi l'avesse mancato all'epoca dovrebbe recuperarlo.

Rocchiola 9/01/19 10:25 - 952 commenti

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Esordio alla regia nientemeno che del figlio del "duca bianco" David Bowie. Dichiarato omaggio a una certa fantascienza esistenziale degli anni 70, è un esercizio stilistico che privilegia una messa in scena asettica e ovattata che rifugge gli effetti speciali e la frenetica regia del cinema attuale. Rockwell con il suo "one man show" recitativo riesce a far dimenticare la staticità del soggetto. Una variabile interessante sui temi già noti dell’alienazione in un futuro disumano e computerizzato. Con un recente sequel, Mute.
MEMORABILE: Il ritrovamento dell’altro se stesso; I battibecchi tra i Sam; La scoperta della sala segreta dei cloni; Sam al robot Gerty: "Noi siamo persone".

Lebannen9_ 10/05/20 19:36 - 40 commenti

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Duncan Jones ci indica la Luna: guardiamola. Una produzione indipendente regala un'opera promettente: la trama, non impeccabile, a metà strada tra il periodo epoca d'oro e new wave della fantascienza e un inaspettato Sam Rockwell, capace di gestire i circa 100 minuti di film, bastano per consigliarne la visione agli appassionati. Ahimè, non si può fare a meno di guardare il dito (nemmeno suo): la miriade di citazioni inserite uccide lo stile del regista, che si abbandona a scelte tecniche già viste. Più un ritorno che una rinascita del genere.
MEMORABILE: L'uso delle emoji per la comunicazione di Gerty.

Paulaster 25/08/20 09:20 - 4375 commenti

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Astronauta solitario farà una strana scoperta. Il tema sono i lavori spaziali per il risparmio energetico col solito sfruttamento delle multinazionali. L'ambiente lunare senza grandi scenari è ben fatto e la presenza di unico attore è vincente. L'unica pecca è l'intelligenza artificiale che si esprime con emoticon di dubbia valenza e che dà retta sia ai capi che agli operatori senza fare una piega. Ultima parte accettabile per le decisioni prese dai cloni, anche se manca una vera e propria tensione emotiva.
MEMORABILE: Il clone lasciato nell'abitacolo; La chiamata alla figlia ormai quindicenne; La stanza segreta.

Buiomega71 8/02/23 00:50 - 2899 commenti

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Il figlio di Bowie pesca nella fantascienza retrò, dal B-movie, passando per la fanta 70 filosofica, all'esordio carpenteriano (ma con più serietà) fino a un episodio di Spazio 1999. Tolta la simpatia del robot Getry (e le sue smile dantiane) resta la noia, la prolissità, un'idea non malvagia (il tema del doppio) che sarebbe bastata per un cortometraggio ma che, alla lunga, smorza le emozioni e si fa ripetitiva. Ottime scenografie, colonna sonora e qualche momento (il malessere di Sam). Ma resta un'operazione fredda, distante, monotona e dal brutto finale. A dir poco sopravvalutato.
MEMORABILE: La perdita del dente; Le vomitate di sangue sulla tazza; Il plastico distrutto; La sveglia che suona "The one and only"; Le allucinazioni iniziali.
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  • Discussione Zender • 22/01/10 17:01
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì sì, hai perfettamente ragione Cotola. Tanto più il problma aumenta per film meno "commerciali" come Moon
  • Discussione Tarabas • 25/01/10 12:22
    Segretario - 2069 interventi
    E' un vero peccato, l'avrei visto volentieri in sala. Da quanto ne ho letto, credo sia uno di quei film a cui il buio del cinema giova particolarmente.
    Speriamo in qualche sala milanese.
  • Discussione Tarabas • 17/11/10 10:12
    Segretario - 2069 interventi
    Infatti, alla fine l'ho visto in una sala - rectius, in un salotto - pavese.

    Per carità, tutti i comforts, Lindor, Braulio, camomilla.

    Però.
  • Curiosità Tarabas • 17/11/10 12:19
    Segretario - 2069 interventi
    Qui trovate la recensione del "mitico" Roger Ebert, il critico del Chicago Sun-Times.

    http://rogerebert.suntimes.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20090617/REVIEWS/906179987
  • Homevideo Gestarsh99 • 26/12/11 00:03
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Sony Pictures:

    DATI TECNICI

    * Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 Dolby Digital: Catalano
    5.1 DTS HD: Italiano Inglese Spagnolo
    * Sottotitoli Italiano Inglese Spagnolo Cinese
    * Extra Commenti vari
    Whistle - un corto di Duncan Jones
    Dietro le quinte
    Effetti visivi
    molto altro ancora!
    Ultima modifica: 9/01/19 14:55 da Zender
  • Discussione Zender • 23/02/12 20:40
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ok, come da richiesta di Pigro cancellati tutti gli spoiler compresa frase Enricotta nel "momento memorabile"
  • Curiosità Raremirko • 27/04/14 23:41
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    * Costo film: 5 milioni di dollari

    * E' stato fatto molto uso di modellini, visto che per Jones tutto ciò dona ai film "un aspetto unico"

    * Spacey collaborò solo alla fine della produzione del film, visto che prima voleva essere sicuro della sua qualità; appena vide all'opera Rockwell, si convinse a partecipare.


    Fonte: extra del dvd
  • Homevideo Rocchiola • 9/01/19 10:26
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Ottimo prodotto sotto tutti gli aspetti sia audio che video. Disponibile anche in edizione steelbook combo BD+DVD.
    Ultima modifica: 11/01/19 08:53 da Rocchiola
  • Discussione Buiomega71 • 8/02/23 10:02
    Consigliere - 25892 interventi
    Probabilmente è un mio problema, ma non riesco a farmi piacere questo tipo di fantascienza filosofica e cerebrale post 2000, fredda, distante e anche un pò snobbettina.

    L'idea non era male (il tema del doppio, e mi fermo qui per non spoilerare) che sarebbe calzata a pennello per un corto, ma che dilatato su 93 minuti (che spesso mi sembravano tre ore) perde di interesse, diventando monotono, ripetitivo e per nulla emozionante.

    In primis non sono entrato in empatia col personaggio di Rockwell (bravissimo per carità, un tour de force attoriale davvero degno di nota se è per questo) che tra noiosissime perlustrazioni lunari e allucinazioni (l'incipit dove vede la ragazza immaginaria faceva sperare a qualcosa di diverso-se non proprio Punto di non ritorno versione intimista almeno in quei paraggi- da quello che il film, poi, diventerà) la tira lunga, fino ad un bruttissimo finale che affossa definitivamente l'opera prima del figlio dell'uomo che cadde sulla terra.

    Simpatico il robot Getry con le sue smile joedantiane (anche se il suo buonismo risulta un po stucchevole e, a volte, fastidioso), ottimo Rockwell a trasmettere il suo malessere (il vomito, il dente caduto, la febbre, il freddo, nel suo aspetto sempre più emaciato), scenografie lunari e "spaziali" degne di nota e potentissimo lo score carpenteriano di Clint Mansell (che gran compositore che è), qualche suggestione visiva (la terra vista dalla luna), nonché (unico attimo che rivela un colpo di scena che desta dall'apatia) l'ultima videochiamata alla moglie a bordo del Rover.

    Tutto il resto scivola addosso senza sussulti, che trasmette poco o nulla, resettando lo stato emotivo di chi guarda dall'esterno (in questo caso il sottoscritto) rimanendo tagliato fuori da un racconto di solitudine e alienazione che, alla fine lascia quasi indifferenti.

    Jones ci sa fare, e il suo è un lavoro da vero appassionato di SF (si va da 2002: La seconda odissea-la serra con le piantine da innaffiare, la solitudine dell'astronauta-passando per cult meno blasonati come Android, citando il primo Carpenter , quello di Dark Star-ma con più serietà-i lavori minerari sulla luna di Atmosfera zero, il solito e immancabile 2001, fino a un episodio di Spazio 1999) ma troppo "fighetto" per quel che mi concerne e anche un tantino intelletualoide. E poi, in tutta franchezza, questa SF politicamente corretta a me fa storcere sempre il naso (metafore psicologiche e filosofiche incluse).

    Al netto delle sperticate lodi critiche che lo accompagnano, personalmente, mi sfugge tutta quest'aurea di cult movie che si porta appresso.

    Per quel che mi concerne (e con tutto il rispetto) terribilmente e eccessivamente sopravvalutato.


    Ultima modifica: 8/02/23 14:15 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 8/02/23 10:38
    Consigliere - 25892 interventi
    Il dvd edito dalla Sony

    Formato: 2.40:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano, inglese
    Come extra: trailer; commento audio di Duncan Jones e del direttore della fotografia Gary Shaw; Il corto di Duncan Jones Whistle (28 minuti); Backstage (16 minuti); Gli effetti speciali (11 minuti); Spazio alla scienza (intervista di 20 minuti a Duncan Jones); Intervento di Duncan Jones al Sundance film festival (10 minuti).
    Durata effettiva: 1h, 33m e 13s

    Immagine al minuto 0.21.21

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/PDVD-309.jpg[/img]
    Ultima modifica: 8/02/23 11:02 da Zender