L'ufficio - Corto (1966)

L'ufficio
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Titolo originale: Urzad
Anno: 1966
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Cast: (n.d.)
Note: Corto di 5 minuti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Brainiac 1/11/09 18:36 - 1083 commenti

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Nel 1966 Krzysztof Kieslowski frequentava la scuola di Lodz. Realizzò questo brevissimo cortometraggio, scarno e minimale, ma proprio per questo coerente con la sua poetica a venire. Già si poteva intravedere, in nuce, il suo inimitabile stile. L'idea è di una semplicità allarmante: nascondere la macchina da presa in un'ufficio per mettere a nudo l'arcaica routine della burocrazia. Timbri, lamentele, noia. Il cinema è quasi un'ostacolo da saltare a piè pari, ma allo stesso tempo, per la sua valenza critica, è già un'esperienza totalizzante.
MEMORABILE: "Non sapevo che il timbro quadrato non fosse più in uso...".

Pigro 30/03/10 07:50 - 9672 commenti

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Semplice e spietato: le richieste di pensione e contributi a uno sportello, ovvero il trionfo della burocrazia più stolida che riduce in scartoffie ammuffite (splendide le immagini finali) le vite di uomini e donne le cui voci, i cui volti, i cui corpi giganteggiano nella loro realtà di fronte alla meschinità di un ufficio ministeriale. Non c'è davvero nulla in questo corto ai limiti del documentario, eppure la mano di Kieslowski si abbatte impietosa su tutto ciò che uccide la vita, grazie a un accurato montaggio e alle riprese dei dettagli.

Bubobubo 17/03/19 19:22 - 1847 commenti

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Se la burocrazia italiana è labirintica, questa breve (5') ma intensissima immersione nei gangli della Polonia socialista degli anni '60 fa venire i nervi a fior di pelle solo a esperirla. Una fila di questuanti si affollano attorno a uno sportello gestito da una giovane e annoiata impiegata comunale: c'è chi deve riscuotere la pensione, chi l'eredità, chi deve farsi fare timbri, chi presentare una sentenza di tribunale... Per ogni domanda, nessuna risposta: anzi, dubbi e incombenze si moltiplicano come le scartoffie degli archivi. Cupo.
MEMORABILE: "Co pani robila na przestrzeni calego zycia?": la domanda finale, mandata in loop, è sintomatica degli umori dell'intero lavoro.

B. Legnani 24/01/19 13:52 - 5534 commenti

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Noi non siamo quello che mangiamo (né, borgesianamente, i libri che abbiamo letto): siamo ciò che la burocrazia ha archiviato su di noi. Tagliente cortometraggio (cinque minuti) sui volti degli sfortunati in attesa ad uno sportello, donde proviene la secca voce dell'impiegata dello Stato. Un po' monocorde, ma bella la rappresentazione dei volti perplessi dei cittadini e notevoli le inquadrature finali delle scartoffie.

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  • Discussione Bubobubo • 17/03/19 19:24
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Mi dimentico sempre che i caratteri modificati sono male supportati. Scusa Zender. Semplifichiamo la grafia della domanda finale: "Co pani robila na przestrzeni calego zycia?" (ovvero: "Cos'ha fatto nel corso della sua intera vita?", riferito ad una signora).