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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/10/09 DAL BENEMERITO JANDILEIDA
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Jandileida 29/10/09 14:03 - 1567 commenti

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Un turco emigrato in Germania si presta a diventare il marito di comodo di una connazionale che mal si adatta a vivere secondo le rigide norme della propria famiglia. Il film che ha rivelato Akin al mondo è un piccolo gioello, girato in maniera semplice ma non per questo meno efficace e accompagnato da una solida colonna sonora, che ci regala due ottimi personaggi (Sibel e Cahit) che si completano a vicenda e che rendono viva una storia d'amore molto bella e struggente ma non scontata. Veramente fantastico Ünel e ottima la Kekilli.

Pigro 25/09/10 08:30 - 9673 commenti

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Lei lo sposa per affrancarsi dalla famiglia e far l'amore con chi vuole; lui accetta; ma poi si innamorano davvero. Sembrerebbe una commedia sentimentale, e invece qui i sentimenti hanno un peso specifico forte, da far tremare, capaci di scuotere vite fragili sempre sull'orlo del suicidio e di mettere in crisi il mondo che le circonda e a cui non riescono ad adeguarsi. Il fatto poi che l'etnia dei personaggi sia turca è un valore aggiunto, ma non è la chiave di volta del film, che ha valenza universale. Eccellenti i protagonisti.

Galbo 10/03/11 07:18 - 12399 commenti

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Il bravissimo regista Fatih Akin (autore della commedia Soul Kitchen) dirige un film dal tono totalmente diverso e dalla doppia ambientazione tedesca e turca. Più che di integrazione (difficile) tra due popoli, La sposa turca parla di integrazione sentimentale, del complesso e tribolato incontro tra due anima alla deriva, in un contesto ambientale cupo e desolante, che non sembra lasciare spazio alla speranza. Magistrale la prova dei due protagonisti in un film doloroso e toccante.

Rebis 19/11/11 17:50 - 2339 commenti

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Matrimonio di convenienza "alla turca" sconta – nemico invincibile e fatale - l'amore. Un racconto classico, persino convenzionale, dove rabbia e disadattamento imprimono un ritmo che significa più delle singole azioni e l'autenticità dei personaggi conquista fino al fondo - atteso - del racconto. La dimensione culturale islamica conta nella misura in cui Akin riesce a normalizzarla e, quindi, a universalizzarla. Se il valore della vita è sancito dalla sua precarietà, l'attrazione verso l'abisso genera una pulsione vitale incontrollabile. Splendidi i due interpreti. Bella soundtrack.

Fabbiu 31/08/12 13:51 - 2147 commenti

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Piacevolissimo film che narra in modo fluido una storia sentimentale fatta di difficoltà, casualità e integrazione. Salvo alcune situazioni dove il concetto di degrado viene rappresentato con un pizzico di esagerazione (la doppia violenza nell'arco di pochi minuti), la storia piace nelle sue molte chiavi di lettura per diversi target, grazie anche ad alcune venature soft leggermente ironiche che fanno ampiamente respirare l'insieme senza renderlo monotono. Buona prova per il cast e ottima selezione sonora (memorabili Sister Of Mercy).

Paulaster 22/02/14 11:01 - 4427 commenti

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Akin illustra col suo stile senza troppi fronzoli una storia di critica all'integralismo turco anteponendo la voglia di libertà. Descrizione degli ambienti mitteleuropei alla berlinese dove non vengono risparmiate scene violente e dialoghi accesi. La pillola viene indorata da situazioni al limite del faceto, seppur condannando la morale turca che rivendica l'onore della famiglia mentre si vanta di andare ai bordelli. Plauso ai due protagonisti che si spartiscono temporalmente la vicenda con buona fisicità.

Homesick 2/03/14 17:19 - 5737 commenti

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Ci sono tanto le idee quanto il linguaggio, poiché il tema della difficile integrazione delle minoranze etniche – qui la turca, vittima della sua subcultura retrograda, maschilista e fondamentalista – è espresso da immagini crude ed immediate come nei drammi fassbinderiani, tra le quali, soprattutto nella prima parte, trova spazio anche il grottesco. Al disagio esistenziale dei due protagonisti persi tra amore, sesso, cocaina, tentativi di suicidio e violenza, dà vita l’impeto verace di un’ottima coppia di interpreti. Colonna sonora da veri intenditori con Sisters of Mercy e Birthday Party.
MEMORABILE: La richiesta di matrimonio sotto gli sguardi diffidenti del padre e del fratello di lei; il poster di Siouxsie affisso alla porta della camera.

Lou 16/03/18 17:46 - 1121 commenti

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Una storia intensa, a tratti commovente, ma per lo più dura e senza speranza. Due giovani turchi in Germania, infelici ed emarginati, si trovano e si frequentano prima per convenienza per poi innamorarsi quando ormai è troppo tardi. Il regista turco Akin propone, con piglio deciso e ottima tecnica, una storia di sofferenza non solo legata alle difficoltà di integrazione. Visione impegnativa, con molte immagini crude.

Pinhead80 10/07/17 11:55 - 4767 commenti

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Due persone al limite incrociano casualmente le loro strade trasformandole in un percorso unico fatto di incontri e abbandoni. La trasformazione dei personaggi si esplica nel sentimento che prende corpo e che aiuta nel districare la matassa interiore che non permette di godere del rapporto con l'altro. Tra interminabili attese e silenzi senza fine si arriva senza fiato ad aggrapparsi alla speranza, che si traduce nell'autocondanna all'infelicità.

Alex75 17/07/17 18:02 - 880 commenti

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Attraverso una vicenda sentimentale tormentata, trattata senza eccessi melodrammatici, il regista mostra le tensioni e le contraddizioni della nutrita comunità turca di Germania, una sorta di “mondo a parte” che cerca di assimilare i modelli della società da cui è circondato ma che è frenato da retaggi secolari da cui è difficile emanciparsi. Uno “sguardo dall’interno” su cui è utile meditare per comprendere possibilità e limiti dell’integrazione.

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Didda23 19/11/18 20:36 - 2426 commenti

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Opera di un'intensità drammatica fuori dal comune, con la capacità di raccontare con realismo e senza troppi fronzoli la storia di due personaggi ai margini della società. Lo stile del regista è asciutto e concreto e ben si accompagna con l'accurata scelta delle musiche che compongono le soundrtrack. Scene di degrado e di violenza si alternano ad altre di profondo sentimentalismo con la giusta misura. Una declinazione diversa e altra del concetto di "amor vincit omnia", con la certezza che comunque vada il bene rende l'individuo un essere migliore.
MEMORABILE: L'incontro fra i due sposi nel reparto giornaliero; La serata nella discoteca turca; Il protagonista sull'autobus.

Myvincent 11/03/22 08:58 - 3744 commenti

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Un uomo si finge gay per sfuggire alle profferte di matrimonio di una giovane donna in cerca di libertà sessuale; entrambi turchi ad Amburgo, contro un destino che va in tutt'altra direzione. Un film sulle diversità culturali fra occidente ed oriente, ma soprattutto sull'enigma doloroso dell'amore. Lo stile è sfacciatamente realista, con scene crude e verità scottanti sbattute in piena faccia; ma, a distanza di quasi vent'anni, i ruggiti di allora paiono miagolii.
MEMORABILE: Il volto di Birol Unel, un mix di Serge Gainsburg e Mickey Rourke (anche nel personaggio).

Daniela 23/04/22 21:58 - 12672 commenti

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Reduci da un tentativo di suicidio, si sposano per convenienza: lei per sfuggire dal controllo della famiglia tradizionalista, lui per compassione. Un matrimonio "casto" in cui entrambi fanno sesso con altri, fino a quando... Tra Germania e Turchia, un film dalla trama complessa che parte da uno spunto di disagio esistenziale, si evolve come una commedia degli equivoci di cui sembra prevedibile un epilogo romantico per poi spiazzare con una svolta drammatica che rimescola le carte. Da apprezzare per l'originalità del plot e l'ottima prova dei protagonisti.
MEMORABILE: L'incontro imbarazzante con la famiglia della sposa in cui il protagonista si fa accompagnare da un amico spacciato come zio. 

Nick franc 25/12/23 10:11 - 518 commenti

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Akin narra la storia di due solitudini che si incontrano, di due personalità borderline in costante equilibrio tra la volontà di andare avanti e il cupio dissolvi. Il regista non cerca la gratificazione del pubblico, inserendo nella storia svolte drammatiche inaspettate (ma anche momenti più leggeri come la presentazione alla famiglia di Sibel) e può contare su due protagonisti in stato di grazia, capaci di rendere tangibile la problematicità dei personaggi a cui danno anima e corpo. Ottima la selezione musicale in colonna sonora (da notare l'uso di "I feel you" dei Depeche Mode).
MEMORABILE: Cahit con il finto zio a casa di Sibel; L'aggressione di Sibel a Istanbul; Sibel si taglia le vene nel locale.
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