Lungo il fiume e sull'acqua - Miniserie TV (1973)

Lungo il fiume e sull'acqua (miniserie tv)
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MMJ Davinotti jr
Durata: 5 episodi
Anno: 1973
Genere: fiction (colore)
Note: Sceneggiato in 5 puntate trasmesso dalla RAI. Tratto dall’originale televisivo “The other man” (1958) di Francis Durbridge.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per l'ennesimo trattamento di un giallo a firma Francis Durbridge la Rai convoca un ottimo parterre d'attori, in grado di nobilitare forse anche più che altrove lo sceneggiato (in cinque puntate da circa un'ora), già di per sé molto ben architettato intorno a un primo strano delitto compiuto a bordo di un barcone (chiamato "Happy Time") ormeggiato sulla riva del Tamigi ad Hampton, cittadina poco fuori Londra. La vittima è un italiano che lì aveva preso alloggio da un mese subentrando a tale Cooper, del quale pare non si trovi più traccia. Chi sia l'assassino non è dato sapere, ma è certo che dal battello una giovane disegnatrice...Leggi tutto di moda (Belli), che sedeva sulla riva opposta del fiume, vede uscire David Henderson (Fantoni), professore di fisica del collegio universitario locale. Naturale quindi che le indagini dell'ispettore Ford (Albertini) convergano su di lui, nonostante il professore si prodighi da tempo per aiutare negli studi proprio il figlio (Formica) del poliziotto. Con un franco confronto che mette in luce tutta l'eccellente qualità dei due interpreti (è uno dei momenti migliori), Ford rimprovera a Henderson di prenderlo in giro, di non dire la verità quando afferma di non essere mai stato sul battello dell'italiano. Da questo primo delitto ne origineranno in seguito altri mentre intervengono nella storia ulteriori personaggi importanti: il cognato di Ford, che ha lasciato la polizia per diventare pubblicitario e ha appena raggiunto il parente per stabilirsi da lui per un po', la splendida giovane (Macchiavelli) che abita sul battello di fronte a quello del delitto, un ricco signore (Graziosi) che con questa s'intrattiene di nascosto tradendo la moglie, un giornalista spregiudicato (Carnelutti) decisamente più intraprendente della polizia e, in scene che sembrano totalmente scollegate rispetto a quelle relative alla storia principale, alcuni uomini in fuga (da chi? da cosa?) che si muovono tra Liverpool e altre città inglesi scontrandosi con chi li insegue senza che nessuno ci spieghi chi siano. Ci viene in aiuto, in questo senso, qualche frase ricavata dai brevi riassunti introduttivi, altrimenti prima di capire il loro ruolo sarebbe passato troppo tempo. Come sempre con Durbridge il soggetto è di alta complessità, fitto di colpi di scena (soprattutto nel finale, che lascia un po' l'amaro in bocca per chi non è avvezzo a certi elementi tipici dello spionaggio) e momenti chiave in cui - forse più che in altre occasioni - si ricorre a qualche slealtà nei confronti dello spettatore lasciandosi dietro interrogativi irrisolti o male affrontati. Nel suo insieme la storia comunque gira e tutte le prime quattro puntate promettono molto confermando il valore delle opere di Durbridge e nello specifico la competenza dell'adattamento di Biagio Proietti. Il finale come detto spiazza con doppi giochi e colpi di scena concentrati in poco tempo lasciando un po' l'amaro in bocca, ma non si può dire deluda eccessivamente. Valido il tratteggio psicologico dei protagonisti, aiutato da un cast particolarmente in vena: Albertini duro e indimenticabile, eccellente nei duetti familiari con De Carmine, impeccabili Fantoni e Carnelutti, spassosi per quanto più forzati Graziosi e Virgilio (il fratello della ragazza del battello). Le donne restano sullo sfondo ma fanno da valido corollario, mentre non si dimentica la sigla d'apertura con la sognante "Vincent" di Don McLean. Il bianco e nero dona una patina d'epoca piacevole, mentre terribili si rivelano certe scenografie "in economia", dall'ufficio clamorosamente spoglio di Ford (un tavolaccio spesso sgombro senza una carta sopra, pareti bianche sparate) all'appartamentino miseramente arredato di Henderson al college. Intrigante, imperfetto ma gustoso esempio di sceneggiato giallo-poliziesco di valore, in linea coi migliori prodotti Rai d'antan. Peccato per i troppi primissimi primi piani che a lungo andare infastidiscono e che gettano qualche ombra sulla regia di Negrin.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/10/09 DAL BENEMERITO HOMESICK POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/12/20
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Homesick 19/10/09 08:30 - 5737 commenti

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L’intreccio, sotto forma di racconto poliziesco anglosassone e spy-story, è assai complicato e i personaggi pencolano di continuo tra innocenza, sospetto e colpevolezza; ma la solida mano di Negrin controlla la situazione, animandola con riprese dinamiche, alternanze tra interni ed esterni e chiudendo ciascun episodio con un accattivante colpo di scena. Ottimi in modo particolare Fantoni, Albertini, De Carmine e Carnelutti; molto provocante la Machiavelli. Celeberrima la suadente canzone “Vincent” intonata da Don McLean.
MEMORABILE: «Suaviter in modo, fortiter in re». Carnelutti che giocherella con la matita tra le dita.

Nicola81 18/01/11 09:32 - 2857 commenti

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Rispetto ad altri sceneggiati tratti da romanzi di Durbridge (anche qui l'adattamento è di Biagio Proietti) questo è caratterizzato da un ritmo più lento ma anche da una maggior compattezza narrativa. Ogni particolare trova la sua giusta collocazione e non si assiste alla solita ricerca del colpo di scena fine a se stesso, ma l'intreccio si svela gradualmente, virando progressivamente dal giallo classico alla spy-story. Un po' statica la regia di Negrin, che però dirige ottimamente gli attori. All'epoca fu un grande successo.

Fauno 14/01/12 12:20 - 2212 commenti

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Grandioso... non è claustrofobico come altri, c'è molta azione, nessun blablabla e un'infinità di cambi di marcia e colpi di scena. Proprio per questo lo si segue con passione e non ci si annoia mai. Mi ricordo in quanti si fecero impressionare dalle apparenze, anche perché allora si era molto più innocentisti e ci si fidava troppo dell'antipatia epidermica, volendo poi sempre il lieto fine. Appunto per le smentite secche alle aspettative del pubblico queste opere sono state molto rivalutate e questa è uno dei prototipi più lindi a tal scopo...
MEMORABILE: La passeggiata iniziale è un intro straordinario.

Trivex 17/09/12 14:50 - 1744 commenti

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Penalizzato da una eccessiva lentezza e dalla persistente elevata "teatralità" dei dialoghi e dei movimenti degli attori, risulta comunque un discreto esempio di storia gialla 70, complicata ma non difficile da seguire nella sua dinamica. Caratteristico ambiente d'acqua, con le case sull'acqua e con un ruolo (dell'acqua) importante, spolvera un Fantoni sempre sotto pressione, circondato da sorrisi, bugie e personaggi dai ruoli ambigui. Ma la già citata mancanza di dinamicità (che diventa a volte noia), lo oscura davvero un po'.

Dusso 12/11/13 09:57 - 1566 commenti

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Rispetto a tutti gli altri originali televisivi di Durbridge risulta molto meno complicato da seguire, con un'ottima fluidità narrativa (ed è un merito non da poco). A livello di intrigo è gradevole, anche se non a livello di altri tratti dallo stesso autore. Regia che non mi è piaciuta molto, con troppi primi piani e qualche scena d'azione decisamente malfatta. Vista la resa comunque superiore a Melissa e Come un uragano un mezzo pallino in più se lo merita, visto anche il buon finale

Lythops 23/08/14 12:00 - 1019 commenti

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Cinque puntate dirette con mano sicura e con molti attori purtroppo oggi scomparsi, fra tutti i grandi Albertini e De Carmine. Da vedere soprattutto per l'intreccio e l'intelligenza della sceneggiatura. Dal lato tecnico lasciano a desiderare la marcata differenza tra riprese in pellicola (16mm) e nastro, per quanto tecnica allora non sviluppatissima e il montaggio con un errore proprio nei titoli di testa. Pur con qualche ingenuità resta un bell'esempio di sceneggiato. Inopportuno il commento musicale, a parte la fuga per organo di Oxinagas.

Myvincent 22/09/18 18:05 - 3741 commenti

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La tranquilla, noiosa esistenza di una cittadina inglese viene smossa dal rinvenimento di un cadavere in una casa-battello lungo un fiume che scorre placidamente. Girato con mano certa e sceneggiato con grande cura, si annoda su aspetti che apparentemente paiono evidenti e che, intrecciati assieme, tengono l'attenzione desta fino in fondo. Più che un giallo, una specie di intrigo fanta-scientifico, dove è piacevole ritrovare le recitazioni di ottimo livello di un tempo: in primis di Albertini e Fantoni.
MEMORABILE: Il fascino magnetico delle due Nicoletta: la Machiavelli e la Rizzi.

Reeves 31/12/20 20:42 - 2214 commenti

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Sceneggiato "leggendario" nel ricordo di chi lo aveva visto all'epoca, non regge troppo il passare degli anni. Negrin cerca di renderlo cinematografico usando tantissimo la cinepresa a mano in stile Nouvelle Vague, ma questo a lungo andare risulta fastidioso perché gratuito, non necessario. Come da copione, ci sono parecchie vicende che si intrecciano e che solo alla fine saranno sciolte. Bravissimo Albertini, un peccato che abbia avuto pochi ruoli da protagonista. Le sparatorie sono invece da dimenticare.
MEMORABILE: Carnelutti che fa ruotare la matita tra le dita.

Manfrin 8/11/21 16:25 - 392 commenti

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Sceneggiato di livello più che buono diretto da un Negrin quasi agli inizi e che qui si potrebbe definire un regista da primi piani. Notevole infatti l'uso di queste inquadrature che metteranno in risalto nel corso delle cinque puntate soprattutto il caratteristico volto scavato nella pietra di un bravissimo Albertini. Vicenda discretamente intricata e risolta - come d'uso all'epoca - nell'ultima frizzante puntata.

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  • Discussione Markus • 13/11/13 15:00
    Scrivano - 4775 interventi
    No, devo vederlo anch'io.
  • Discussione Trivex • 13/11/13 16:12
    Archivista in seconda - 1317 interventi
    Non male, per me.
    Il peggior difetto è l'eccessiva lentezza, il maggior pregio l'atmosfera "acquatica".
    Ultima modifica: 13/11/13 17:01 da Trivex
  • Discussione Motorship • 13/11/13 17:50
    Fotocopista - 269 interventi
    Questo deve essere bello!!! Devo ancora vedere "Harry Brent" ma anche "Come un uragano", di cui sono riuscito a procurarmi i dvd, anche se oggi comincerò a vedere uno dei due, adesso vediamo.
  • Curiosità Zender • 8/07/14 17:41
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Gli sceneggiati televisivi italiani tratti da Francis Durbridge sono come riporta Wikipedia:

    1963: La sciarpa, regia di Guglielmo Morandi
    1964: Paura per Janet, regia di Daniele D'Anza
    1966: Melissa, regia di Daniele D'Anza
    1969: Giocando a golf una mattina, regia di Daniele D'Anza
    1970: Un certo Harry Brent, regia di Leonardo Cortese
    1971: Come un uragano, regia di Silverio Blasi
    1973: Lungo il fiume e sull'acqua, regia di Alberto Negrin
    1976: A casa, una sera..., regia di Mario Landi
    1976: Dimenticare Lisa, regia di Salvatore Nocita
    1977: Traffico d'armi nel golfo, regia di Leonardo Cortese
    1980: Poco a poco, regia di Alberto Sironi

    Purtroppo i primi 2 sembrano andati perduti per sempre.
  • Discussione Markus • 13/09/14 10:51
    Scrivano - 4775 interventi
    Questo sceneggiato fu riproposto nel luglio 1977 su RaiUno (allora definita "Rete 1"). Ecco i flanetti apparsi su TV SORRISI E CANZONI n.28/1977:



    Ultima modifica: 13/09/14 10:52 da Markus
  • Discussione Zender • 13/09/14 11:03
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Ahah bellissimo il simbolino del genere! Very very trashy!
  • Discussione Fauno • 15/05/16 10:04
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Nicola 81 nel commento su L'olandese scomparso ebbe a dire:

    la regia di Negrin molto meno statica rispetto al più celebrato Lungo il fiume e sull'acqua


    Premetto che L'olandese non l'ho visto, ma che sia statica la regia di Negrin in questo sceneggiato mi sembra davvero assurdo. Che poi sia stato troppo celebrato forse è vero; dal mio punto di vista ce ne sono 2 o 3 insuperabili (in primis Dimenticare LIsa), ma in questo già la prima puntata, nella quale non succede praticamente niente, è da urlo, Se poi Coralba fu il primo a sconvolgere per il finale tragico, cosa dire di questo, in cui tutti si aspettavano il lieto fine e l'instaurarsi di una relazione stabile fra Fantoni e la Pitagora?
    E verso la fine non mancano inseguimenti, scazzottamenti e faide, quindi la riuscita mi sembra ottima...
    Ultima modifica: 15/05/16 10:04 da Fauno
  • Discussione Nicola81 • 15/05/16 12:43
    Compilatore d’emergenza - 674 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Nicola 81 nel commento su L'olandese scomparso ebbe a dire:

    la regia di Negrin molto meno statica rispetto al più celebrato Lungo il fiume e sull'acqua


    Premetto che L'olandese non l'ho visto, ma che sia statica la regia di Negrin in questo sceneggiato mi sembra davvero assurdo. Che poi sia stato troppo celebrato forse è vero; dal mio punto di vista ce ne sono 2 o 3 insuperabili (in primis Dimenticare LIsa), ma in questo già la prima puntata, nella quale non succede praticamente niente, è da urlo, Se poi Coralba fu il primo a sconvolgere per il finale tragico, cosa dire di questo, in cui tutti si aspettavano il lieto fine e l'instaurarsi di una relazione stabile fra Fantoni e la Pitagora?
    E verso la fine non mancano inseguimenti, scazzottamenti e faide, quindi la riuscita mi sembra ottima...


    Come ha già detto nel commento, la storia mi è piaciuta ma come ritmo narrativo l'ho trovato più lento rispetto ai vari Giocando a golf una mattina, Un certo Harry Brent e Come un uragano; persino Melissa, pur essendo più vecchio di ben 7 anni, era più veloce in alcuni passaggi. Sinceramente, tutta questa azione che dici tu io non la ricordo, ma d'altronde sono passati 5 anni da quando l'ho visto... Che poi il finale possa essere stato spiazzante, questo non è certo merito di Negrin, ma al limite dello sceneggiatore Biagio Proietti. Quanto alla relazione stabile tra Fantoni e la Pitagora, mi sa che ti confondi con La traccia verde... Volevi forse dire Laura Belli? Sono perfettamente d'accordo con te invece per quanto riguarda Dimenticare Lisa e sopratutto Coralba, che sono in assoluto due dei miei sceneggiati gialli preferiti.
  • Discussione Fauno • 15/05/16 14:46
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Sì Laura Belli, pardon! No, Come un uragano è quasi un'opera teatrale dal gran che è immobile, per quanto gli attori siano grandiosi, mentre Giocando a golf ha un'ottima ambientazione e parecchie curiosità, mentre Un certo Harry Brent ha molti alti e bassi. Direi che Lungo il fiume procede bene per tutte e 5 le puntate, ma prima o poi vedrò anche questo benedetto olandese che finora mi sono sempre perso, e chissà, se sarò ispirato proverò a tracciare un parallelismo con tutte queste opere. Se 81 è la tua data di nascita complimenti per apprezzare tutte queste opere uscite ben prima. Io le vedevo, ma fino a Ritratto di donna velata non ne capivo neanche la metà. Ricordo però bene che questi sceneggiati tenevano le famiglie unite, e anche i giovani preferivano stare a casa per non perdersi le puntate, che avevano cadenza settimanale e non c'era verso di recuperarle.
  • Discussione Nicola81 • 16/05/16 10:09
    Compilatore d’emergenza - 674 interventi
    Sì, Come un uragano è abbastanza teatrale nell'impianto, però a livello di dialoghi me lo ricordo più frizzante di Lungo il fiume e sull'acqua, che aveva i suoi bei lunghi silenzi e che, in generale, non era uno di quegli sceneggiati che a puntata conclusa mi faceva venire voglia di guardarmi subito la successiva. L'olandese scomparso non ha un intreccio formidabile (quelli tratti da Durbridge erano decisamente superiori), però il colore e 3 sole puntate al posto delle canoniche 5/6 me lo hanno reso più scorrevole.
    Ebbene sì, 81 è la mia data di nascita, ma adoro certo cinema anni '60 e '70, soprattutto nel genere giallo/poliziesco. Il primo sceneggiato in b/n che ho visto è stato Dov'è Anna?, e mi è piaciuto talmente tanto da indurmi a recuperare tutti quelli disponibili sulla piazza, e infatti ne possiedo una marea. E devo dire che è stato molto piacevole guardarne alcuni insieme ai miei genitori, che li avevano visti all'epoca...