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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/10/09 DAL BENEMERITO MADAME_S
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Madame_s 18/10/09 12:57 - 11 commenti

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La vita di un uomo cambia completamente quando il tempo del lavoro finisce. In una bella Oslo, in cui il biancore degli esterni fa da contraltare alla cupezza degli interni, Horten incontra le nuove dinamiche del suo quotidiano - non più scandito dai rigidi orari dei treni che guidava - senza far trapelare alcuna emozione particolare, con un apparente distacco, ma in realtà semplicemente vivendo ogni momento. Film piacevole, ironico.

Capannelle 16/02/10 10:50 - 4411 commenti

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I primi 40 anni del ferroviere norvegese sono stati ordinati, estremamente compassati e un tantino noiosi. Un po' come questo film, che cerca lo stile da piccola perla senza riuscirci e in più punti risulta artificioso. La regia per la verità non è male, l'attore ha sicuramente le spalle larghe ma il coinvolgimento è altra cosa.

Galbo 7/06/10 06:50 - 12392 commenti

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Originale produzione norvegese incentrata su uomo che cambia radicalmente la propria esistenza dopo il pensionamento dal lavoro. Il film ha un ritmo non irresistibile ma funzionale per comprendere la metamorfosi del personaggi che è sia pratica (cambiamento delle abitudini di vita) ma sopratutto psicologica e che riguarda un approccio completamente diverso all'esistenza. Bravo il protagonista. Molto efficace la fotografia ricca di contrasti.

Kinodrop 29/11/13 17:23 - 2950 commenti

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La vita del norvegese Horten, macchinista di treni, scandita da orari e ritmi inderogabili, cambia completamente al sopraggiungere del pensionamento. Ormai libero dal lavoro si ritrova a fare i conti con se stesso e con personaggi che incontra, sospesi tra realtà e fiaba. Alla base di questo straneamento c'è un'affettività irrisolta, "un salto" di maturazione non effettuato in gioventù, ma necessario in questa ultima fase della sua vita. Grande prova espressiva per il protagonista, ottima fotografia e musica raffinata aderente alla narrazione.
MEMORABILE: Il salto con gli sci risolutore.

Myvincent 14/05/14 22:01 - 3741 commenti

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Horten, macchinista di treni da una vita, è prossimo alla pensione, ma è ancora un uomo vigoroso e capace di mettersi in gioco. Un film delicato con spunti narrativi grotteschi e trovate fantasiose, racconta di come anche un uomo di poche parole possa trovare il modo di reinventarsi la vita. Come sottofondo la tipica trama sociale delle società nordeuropee, così diversa da quella nostra, emozionale a modo suo.

Xamini 30/10/16 19:20 - 1252 commenti

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Meno riuscito di Kitchen Stories, questo Horten appare almeno altrettanto surreale, lento, squisitamente nordico. Preciso, di poche parole, anaffettivo, il protagonista si muove in un mondo freddo come il suo clima con cui non ha dialogo. Quello che gli occorre per raggiungere la maturazione tardiva è qualche incontro dai tratti fiabeschi. Lo sviluppo non è sempre chiaro ma la sensazione resta quella di un tocco delicato.
MEMORABILE: L'uomo che si lascia scivolare lungo la strada ghiacciata mentre Horten si tiene ben saldo

Paulaster 21/06/17 10:08 - 4419 commenti

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Macchinista norvegese va in pensione e con una certa delicatezza va incontro a ciò che la vita gli riserva. Qualche punta di surreale in stile Andersson ma è il fondo favolistico che predomina: microsituazioni come incontri inaspettati da scaldare il cuore. Ambienti rigorosi dove la fotografia riflette il freddo di una Oslo quasi disabitata come a dare un sottofondo di silenzio meditativo supplementare. Peccato che non succeda granché e anche la conclusione sembra una reunion per anziani ancora svegli.
MEMORABILE: Il salto con gli sci nella notte.

Daniela 12/06/22 11:25 - 12662 commenti

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Uomo gentile e riservato, per 40 anni Horten ha guidato treni percorrendo la stessa tratta ferroviaria. Con il pensionamento, la sua vita metodica e solitaria esce finalmente dai binari: dopo una serie di incontri e situazioni bizzarre, troverà il coraggio per affrontare quel grande salto mai affrontato un gioventù? Fra Andersson e Kaurismäki, una fiaba nordica sulla bellezza dell'imprevisto e la necessità di affrontare la vita a viso aperto, narrata con ritmo lento e mano leggera, forse anche troppo stralunata ma rasserenante. Molto bravo il protagonista dall'aria imperturbabile.
MEMORABILE: Il ricatto del bambino; In piscina di notte; Guidare ad occhi chiusi; Il salto al buio.

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