La vera protagonista del film (con buona pace di una Katharine Hepburn decisamente in forma) è Venezia: ripresa coi colori fiammeggianti di Jack Hildyard, autore di una fotografia che indubbiamente colpisce, la città lagunare offre la faccia migliore di sé: non quella cartolinesca - che pure non manca - ma quella in cui si evidenziano gli scorci di grande fascino di un luogo unico al mondo. E’ la Venezia che ogni turista sogna e non è un caso che il film abbia avuto grande successo, in America. Poi, a rendere meno stucchevole una sceneggiatura non certo virtuosistica, ci pensa la Hepburn, che specialmente nella prima parte interpreta al meglio il ruolo della donna un...Leggi tutto po' avanti negli anni e disillusa ma pronta ad accendersi di passione inaspettatamente. L'uomo dei sogni in questo caso è Rossano Brazzi, antiquario dotato di un certo savoir-faire ma anche un po' troppo ingessato, per dare al film la brillantezza necessaria. Così, se inizialmente si riescono a seguire con un certo interesse le passeggiate tra campi e calli della Hepburn e i primi incontri con Brazzi, da quando ogni briciolo d'ironia scompare per lasciare spazio al sentimento, tutto si fa più banale e tedioso. Nella mente (oltre a un ricorso un po' esagerato a riprese in Piazza San Marco) restano la terrazza della Pensione Fiorini, con finestre che si aprono su panorami sempre diversi.
Un Lean minore, senza dubbio, per un film che accontenta gli americani sull'idea che hanno dell'Italia; zitella matura arriva a Venezia e sembra rifiorire nei sentimenti ma prende una fregatura da un antiquario (Brazzi, super miscasted!!!), già maritato. La storia è esile, l'attrice è sempre grandissima. Quel che resta è la bellezza di Venezia degli anni dorati ripresa in fiammeggiante Technicolor, bella e fasulla come una cartolina.
Costretto a guardare questo filmetto in cui si salva solo una eccelsa Hepburn, resto dell'idea che il regista pensava di: poter trasferire Napoli a Venezia (con tanto di scugnizzo e canzoni partenopeee cantate dai gondolieri), giocare con luoghi comuni triti già nel '55, far recitare Brazzi, avere una storia commovente da raccontare e chissà cos'altro. Alla fine resta solo la Hepburn. Persino le musiche di Cicognini non meritano la sufficenza. L'effetto cartolina di Venezia è fasullo e nemmeno la zitella più lagnosa lo apprezzerebbe oggi.
Troppo semplicistico e banale, cade nell'eccessivo sentimentalismo e si salva solo per la Hepburn, che in qualsiasi produzione lavori riesce ad emozionare con la sua recitazione e col suo appropriarsi dei vari personaggi, anche i più banali. Un sentito omaggio a Venezia ripresa nei suoi vicoli come negli scorci tra i più suggestivi. La sceneggiatura è tanto semplicistica da lasciare basiti.
Americana di mezz'età in vacanza solitaria a Venezia si innamora a prima vista della città e, sia pure con qualche maggiore resistenza, anche di un antiquario indigeno...
Sentimentale con alcuni punti di forza - la città lagunare splendidamente fotografata, Hepburn perfetta per il ruolo della zitella alla quale basta un raggio d'amore per scongelarsi - ma anche difetti evidenti: una trama banale con personaggi stereotipati come lo stagionato latin lover dell'imbalsamato Brazzi o il ragazzino che fa da guida alla protagonista, uno scugnizzo del tutto fuori luogo fra calli e sestieri.
E' il sogno di ogni zitella di ogni epoca e luogo e probabilmente di ogni gay: accorgersi, mentre stai seduta al bar nella città più romantica del mondo, che un bel pezzo di ragazzo sta fissando proprio te. Bello il contorno di turisti vocianti, l'amicizia della protagonista con il ragazzino scalzo, quel negarsi e cercarsi col bellone, ma la cosa veramente importante qui è sempre l'animo passionale e volubile dell'attrice protagonista, che rende un po' meno amaro il non lieto fine.
Commedia romantica per eccellenza: 1954, una quarantenne nubile americana con solidi valori d'oltreoceano arriva a Venezia e incontra un negoziante affascinante, anche se un po' bugiardo. È inevitabile che nasca un amore. Katherine Hepburn e Rossano Brazzi bravi e adatti ai ruoli, una Venezia un po' folkloristica ma con alcune belle inquadrature, un buon montaggio e un finale ultra romantico. Oggi ildocumento di un'epoca.
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HomevideoGestarsh99 • 18/09/11 20:35 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione dvd dal 22/09/2011 per A & R Production:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano , Inglese
* Schermo Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 2.0
DiscussioneZender • 1/08/12 09:39 Capo scrivano - 47782 interventi
Grazie, comunque ne ho altre pronte di più interessanti. La casa in realtà... si vede solo quella finestra, il colore delle case a Burano cambia di continuo quindi con ottima probabilità non sarà nemmeno azzurra oggi... Di molto bello c'è il campo dove lei legge, il sottoportico dove si baciano (e non è stato facile), il ponte al buio dove lei perde il fiore, il ponte dell'addio... Insomma, qualcosa di sfiziosetto c'è ancora. oggi metterò su una tavola con i tre diversi luoghi della pensione, così capisci bene dove erano messi.