Scritto e diretto da Ian Barry, CHAIN REACTION è un film di fantascienza dall’apparenza piuttosto dilettantesca, girato male, che da un soggetto molto complesso e confuso (nato sull’onda di ANDROMEDA e tutti gli altri prodotti di “contagio radioattivo”) si sviluppa in una sceneggiatura davvero brutta, con protagonisti (soprattutto il primo “contaminato”) che recitano in stato quasi catatonico in balia di dialoghi orrendi. L’eroe buono appena può mostra il fondoschiena (addirittura persino quando si siede per suonare il piano) e se il copione glielo consente anche il resto (vedi il bagno nel fiume, il momento della “decontaminazione”...Leggi tutto eccetera) in un tripudio di pressapochismo scientifico da far paura. Le assurdità non si contano; si pensi che, in una scena esilarante, un uomo in maschera a gas (si muovono un po' ovunque nel film, spesso a caso), per dare un calcio nel sedere al prigioniero e cacciarlo in macchina, colpisce il collega che lo sta trattenendo creando un involontario “effetto domino” e spedendo sui sedili entrambi. È quasi un fantatrash da vedere con gli amici, tante sono le follie contenute (vedi la moglie del protagonista che risponde sempre al “contaminato” in modo sbagliato, senza mai capire le osservazioni del pover'uomo, rimbecillito dalle radiazioni), la confezione è da B-movie senza pretese con qualche scena d’inseguimento in auto (se davvero, come riportano molti testi, nel film c'è lo zampino del George Miller di MAD MAX, le sequenze da lui dirette non possono essere che queste) e poco altro. Non noioso, ma proprio girato senza un minimo di convinzione.
La frase di lancio del film recitava così: Mad Max incontra Sindrome cinese. In effetti il risultato è un mirabolante miscuglio di generi che va dalla sci-fi al classico thriller con inseguimenti in macchina (c'è molto del grande George Miller) da far invidia ai più classici prodotti hollywoodiani d'azione. Caposaldo della Ozploitation, con le solite stupende ambientazioni australiane e un tasso non indifferente di violenza a far da sfondo ad un film che può vantare notevoli qualità tecniche e un Mel Gibson barbuto in un piccolo ruolo. Anomalo e divertente.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Ultimo spettacolo", venerdì 6 marzo 1987) di Detector: