Anna e Gordon sono un coppia felice, in discoteca incontrano Malvina, ragazza incinta di 6 mesi. Decidono di portarla a casa con loro. Ha inizio un rapporto di amore a tre. Particolare opera del regista Ferreri, strana e affascinante (non eccellente). Brava Hanna Schygulla e bella Ornella Muti.
Una coppia in crisi e senza figli "partorisce" attraverso una giovane donna incinta, con cui si crea un magico, a volte difficile, triangolo. Da un soggetto a sei mani di Ferreri, Maraini e Degli Esposti, un film sulla maternità tutta dal punto di vista femminile, incantata, senza schemi e convenzioni sociali. Ornella Muti incinta per davvero è bellissima. Un tuffo in pieni anni '80.
Deleteria la collaborazione tra Ferreri e Maraini-Degli Esposti. Vittima di una sceneggiatura caotica e veterofemminista come in Storia di Piera e mancante dell’ironia salace e del gusto grottesco consueti, la pellicola vaneggia su crollo del ménage coniugale e del ruolo del maschio, famiglia promiscua e maternità alternativa, trionfando invece sul piano visivo (fasci psichedelici, periferie postmoderne, supermarket avveniristici) e nella colonna sonora, con la dance garbata di Renato Pareti. Inconsistente la gravida Muti, piuttosto spenta la Schygulla.
MEMORABILE: La sanguinosa irruzione dei giovani e della polizia durante il concerto di Pierangelo Bertoli.
Forse il film che amo di più insieme a Storie di ordinaria follia. Un Ferreri come sempre caustico e sopra le righe. C'è tutto il suo cinema, la spiaggia, l'inutilità dell'uomo, la donna come fonte di vita e unico essere terreno. Scenografie surreali (i volti dei manichini giganti), la Muti incinta che si scatena ballando Banana, un finale al concerto di Bertoli dal vago sapore di Fragole e sangue. Il menage à trois, l'estraneità dal mondo esterno nonché la Muti e la Schygulla con il pancione fanno di questo apologo femmineo ferreriano un must adorabile.
MEMORABILE: La Schygulla e la Muti con pancione che ballano in discoteca "Banana"; L'apocalittico e crudele finale al concerto; La Schygulla, più sexy della Muti.
Tra i meno graffianti di Marco Ferreri. Il titolo è già tutto un programma. Una splendida Ornella Muti realmente incinta, "adottata" da una coppia con cui si creerà un particolare rapporto, destinato ovviamente a non durare troppo. Come nel precedente L'ultima donna è l'uomo a soccombere, in un modo o nell'altro. Evidente segno del grande amore di Ferreri per la donna.
Una coppia ospita in casa una gestante e ne adotta il figlio. Il tema della maternità è affrontato tra simbolismi sacri (la Muti come la Madonna) in un contesto da centro commerciale: Ferreri graffia poco, anche se utilizza le sommosse ai concerti. Dialoghi che risultano artefatti e fin troppo didascalici; meglio le canzoncine del periodo, nella loro ingenuità. Le location senz'anima degli anni 80 sono ben scelte, tanto da rivelare un certo fascino sinistro. La Muti è bella di suo anche se sembra fuori contesto, la Schygulla fa pochino.
MEMORABILE: La testa schiacciata dalla folla; I manichini giganti; La Muti col vero pancione.
Assurdità con dialoghi incredibili: quando non sono banali o prevedibili, paiono o casuali o sorteggiati. L'universalità femminile esce da location diverse fra loro (dalla vecchia Palermo ai vari spazi del moderno consumismo di massa): ciò è la cosa migliore del film, oltre al carisma della Schygulla, benché inadatta al ruolo e mal doppiata dalla Piccolo. Purtroppo, attorno a lei, il deserto. Arestrup banale manichino, Muti (incinta pure nella realtà) visivamente leziosa e oralmente (spesso càpita, quando si doppia da sola) deludente. Non vi si trova lo spirito del valido passato.
MEMORABILE: In peggio: il ridicolo sfondamento del cordone di poliziotti e i disordini successivi.
Gli anni 80 hanno portato a Ferreri meno apocalissi ma un nuovo apparato di immagini. Solo così vanno letti film come questo in cui il senso sboccia senza filare trame bensì per quadri, che via via brillano di colori sì, ma come lo scaffale di una farmacia in centro. La verità è nel pancione della Muti, incinta davvero durante le riprese, e nell'androginia di Schygulla, che dal look al sesso fluido alla maternità surrogata è profeticamente donna del futuro. Habitat assemblato in tre location - Palermo, Ferrara, Roma. Puro cinema.
MEMORABILE: Il parto in spiaggia, vista tempio greco; Il concerto di Pierangelo Bertoli.
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Molta attinenza con il brano di "Polvere di stelle". ...Ma n'do vai se la banana non ce l'hai.... Un tentativo di bissare quel successo, in parte riuscito, dato l'orecchiabile motivetto.
HomevideoXtron • 28/09/21 22:04 Servizio caffè - 2147 interventi
Il dvd MUSTANG
Audio italiano Sottotitoli in italiano Formato video 1.66:1 anamorfico Durata 1h36m03s Extra: Trailer, intervista a Nicoletta Ercole e Piera Degli Esposti