Teneramente in tre - Film (1991)

Un giovane vedovo con figlioletta si mette nei guai a causa di un cognato narcotrafficante. C'è anche un cane dobermann. Realizzato in uno dei periodi più bui della carriera artistica di John Travolta, Teneramente in tre racconta una storiella edificante e lo fa con pochissima originalità e adoperando numerosi luoghi comuni dei film a metà tra il dramma e la storia sentimentale. Appena sufficiente la prova del cast: forse il migliore è proprio il dobermann.

Com'era triste John Travolta, prima di Pulp Fiction e durante le pause dal set dei film della serie Senti chi parla parte uno e parte due. All'epoca, l'ex-Tony Manero non aveva ancora scoperto il suo lato oscuro e, quindi, i registi gli appioppavano copioni da pardente, come questo del vedovo con figlioletta, oppresso dal fratello mafioso. C'è anche un ruolo per un cagnone dal cuore d'oro, che diventa il protettore della figlioletta di Travolta. Teneramente in tre? Ma io lo intolerei Teneramente... Tiè, ecco! Uno.

Imbarazzante film per l'infanzia a sfondo drammatico-sentimentale, con John Travolta nel ruolo a lui più solito in quegli anni: ex-alcolista che cerca di rigare dritto ma incappa sempre nei guai, qui affiancato dalla figlioletta orfana: l'equilibrio familiare verrà rinsaldato da un cane dobermann, che si dimostrerà molto più protettivo e affidabile dell'incasinato padre. Taglio televisivo e tante melensaggini. Spiace davvero rivedere oggi un Travolta ancora giovane e pieno di potenziale relegato a ruoli e produzioni di tale lignaggio.