Note: La presentazione in Italia dei cartoni è molto caotica e ha avuto diverse titolazioni oltre a quella originale, come "Quel rissoso, irascibile, carissimo Braccio di ferro" e "Braccio di Ferro".
Braccio di ferro è un marinaio che ha in testa solo la fidanzata Olivia e le scazzottate. Uno dei personaggi più popolari è protagonista di una serie di cartoni che hanno il loro massimo divertimento nella ripetitività in cui il protagonista, da una condizione negativa, passa alla vittoria ingurgitando spinaci al suono di una fanfara, terminando la storia con un motivetto marinaresco fischiato con la pipa. Popeye non è un personaggio, ma un beniamino il cui disegno (grafico ma anche psicologico) è assolutamente perfetto nella sua essenzialità.
La sua origine era fumettistica e, inizialmente, non mangiava spinaci, né era il vero protagonista delle strisce, ma la sua fama la deve alla TV. Inizialmente amoreggiava con Olivia e picchiava il manesco Bruto cantando, poi le canzoni venivano eliminate, tranne che nel finale quando Popeye riassumeva la morale della storia. Fino agli Anni Ottanta, l'eroe del mare non aveva una voce italiana fissa, poi è arrivato Gianni Giuliano (vedi Capitan Harlock) e la cosa cambiò. Mitico il momento degli spinaci.
Un'importantissimo tassello nel mosaico di quell'animazione imperitura che ha fatto storia. Il tratto è semplice ma assai piacevole dal punto di vista visivo. La plasticità dei movimenti e le buffe fisionomie (Popeye, Olivia, Bruto, Poldo il mangiahamburger, Pisellino...) danno poi quel tocco in più ai personaggi che, inseriti in avventure pazzesche, dove ne capitano di tutti i colori, fanno sorridere, ma anche ridacchiare, specialmente quando si affrontano Popeye e Bruto, prima e dopo il carburante spinacico. Da vedere e tramandare, ma solo i vecchi episodi, più spiritosi e dinamici.
MEMORABILE: Olivia, sonnambula, finisce naturalmente in un enorme cantiere, con gru, elevatori e megaimpalcature.
Storico. Uno dei personaggi più simpatici dei cartoni, protagonista di una ottima serie, caraterizzata da un'animazione più che soddisfacente. I personaggi sono oramai entrati nella storia, dalla fidanzata Olivia all'antagonista di sempre. Da conservare.
Non ho mai capito il senso delle storie di un marinaio che viene costantemente malmenato da un energumeno, all'ultimo secondo trova una scatoletta di spinaci, diventa forzuto e mena il cattivo (a parte la pubblicità ai produttori dell'ortaggio, che gli eressero infatti una statua!). Gli altri personaggi sono irrilevanti, quando non irritanti: Olivia la lascerei tranquillamente nelle mani di Bluto, se fossi in Popeye. L'unico pesonaggio veramente ben caratterizzato è proprio Braccio di Ferro, anche graficamente.
Serie storica, conserva intatta la sua origine fumettistica, basandosi su un canovaccio invariato - benchè di frequente trasferito in ambiti differenti -, sulla comicità di derivazione slapstick e sull' inconfondibile caratterizzazione dei personaggi conferita da un'animazione idoneamente stilizzata e dal doppiaggio: in Italia le voci storiche di Gianni Giuliano per Braccio di Ferro, Silvio Noto per Bruto, Fabrizio Mazzotta per Pisellino. Avambraccio ipertrofico con ancora tatuata, bocca storta, pipa perenne, passo dinoccolato: «Son Braccio di Ferro e vado per mar...».
Non mi ha mai fatto impazzire, anzi. Storie sostanzialmente ripetitive e non particolarmente originali, che mi ricordavano le storielle del "Carosello" della pubblicità del tempo che fu, il cui scopo era preparare lo sprint per il consueto slogan o per un finale collaudato (nel nostro caso spinaci+ simpatica musichetta). Olivia insopportabile.
Uno dei personaggi che ho più amato nella mia infanzia, con allegati fumetti. Le trame sono più o meno sempre le stesse, si combatte Bluto e si conquista Olivia. Che cosa attrae? Beh, Popeye è un burbero benefico sotto la cui blusa batte un cuore d'oro e poi con gli spinaci può compiere azioni strabilianti. Cosa ci trovi in Olivia non l'ho mai capito, ma si sa che l'amore è cieco. A me basta saperlo amico.
MEMORABILE: La musichetta all'ingollo dello spinacio salvifico, annessi e connessi.
Indimenticabile (e indimenticato) marinaio dai solidi attributi: a cominciare da un amore familiare intoccabile (la filiforme e ambita - da Bruto - Olivia) per proseguire con un nonno buffo e birbante (amante del tracanno, con fonte Barbera). Braccio di Ferro, con i suoi spinaci sempre a portata di mano, ha accompagnato la nostra generazione affrontando simpatiche (dis)avventure e curiose esperienze. Al di là del lieve contenuto sociale (atto a promuovere una corretta alimentazione) resta un valido esempio di animazione fantasiosa e felicemente riuscita. Da noi apparve anche a fumetti.
Storico personaggio animato il cui target è quello di un pubblico non troppo cresciuto che possa apprezzare le semplici storie del marinaio rissoso e irascibile (come da sottotesto italiano) glissando sul tratto grafico piacevole ma molto semplice e sulla ripetitività delle trame che sono assai "basiche" e rischiano di annoiare gli adulti. Buono nel suo genere.
Quanti bei ricordi che conservo di questo mitico personaggio dei cartoon! Le trame degli episodi sono caratterizzate da una storia piuttosto semplice, ma efficace con protagonisti simpatici e creati molto bene. Certo, si vede che, graficamente parlando, non è una serie appena uscita, però si fa comunque ben guardare, specie da un bambino.
Meccanismo semplice, effetto sicuro per i più piccoli: un cartone leggero leggero, simpatico, forse però non più freschissimo. Peraltro tolti Poldo Sbaffini e i cattivissimi Ming (forse però più presenti nei fumetti) i personaggi non hanno un grande spessore. Incomprensibile l'ostinazione verso Olivia, piuttosto un fidanzamento con Bluto...
Personaggio dei cartoni animati rimasto celebre per la grande forza che assume grazie agli spinaci. A parte la simpatia dei comprimari (la flessuosa Olivia e il vorace Poldo Sbaffini), sinceramente il protagonista non mi ha mai fatto particolarmente impazzire, nonostante la sua procace riproposizione nelle reti televisive. L'animazione (soprattutto nei cartoni degli anni '60) è mediocre, ma il difetto principale è la ripetitività delle storie, che alla lunga stancano. Davvero troppo sopravvalutato, si può comunque godere.
Gran caratterizzazione del personaggio (anche per i particolari del fisico, tipo il tatuaggio), bei soggetti di contorno (Poldo, Olivia, ecc., nomi peraltro spesso usati riguardo anche altri prodotti), bei messaggi (mangiare verdura fa bene, mai cosa più veritiera), tanta simpatia, animazione valida, storie divertenti. Questi i principali pregi di un brand di meritorio successo, che purtroppo sulle nostre televisioni si vede sempre meno. Peccato che episodi nuovi non ne escano più, visto che a mio avviso il personaggio renderebbe ancora.
MEMORABILE: L'episodio contenuto nella VHS "Lo smisurato amore per Olivia", per lo più relativo ad aeroplani e fattorie.
Una coppia così strampalata difficilmente si era vista prima in tv. La simpatia dei personaggi è garantita, l'intrattenimento per i più piccini pure, ma non mi si venga a dire bene del caricaturale disegno che la contraddistingue. Sorprendentemente la psicologia dei personaggi risulta molto più accurata di tante altre serie del periodo, mentre le puntate soffrono di evidente ripetitivià nei temi trattati. Consigliato esclusivamente ai minori di 13 anni.
Difficile dare l'insufficienza a uno degli eroi dell'infanzia di un po' tutti noi. Ma è altrettanto difficile non notare dei pesanti difetti nella serie. Gli episodi, pur brevi, sono praticamente tutti uguali. Stesso incipit e stesso finale. E se alcuni sono divertenti e possiedono una buona comicità quasi demenziale, altri sono veramente scialbi. Fortunatamente i personaggi, quasi sempre gli stessi, risultano tutti molto simpatici (a parte Olivia e la voce di Pisellino) e tutto sommato guardare un episodio fa sempre piacere. Animazione non trascendentale. Storico.
Dategli degli spinaci e vi solleverà il mondo. Peculiare nell'aspetto e certamente popolare nell'infanzia di molti (chi non ha invidiato almeno una volta il suo superpotere?), il buon Braccio di Ferro paga, al netto della generale simpatia suscitata nello spettatore (si gode sempre un po' quando Davide gonfia di botte Golia), la ripetitività degli episodi; visto uno, visti quasi tutti, sebbene alcune puntate facciano eccezione. Fra i personaggi di contorno Poldo è quello che si digerisce meglio (Olivia rasenta l'irritante e Bluto è un cattivo piuttosto basico). Non male, dopotutto.
MEMORABILE: L'episodio in cui Bluto, stanco di buscarle, elimina tutte le piantagioni di spinaci esistenti.
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