Cuori nel deserto - Film (1985)

Cuori nel deserto
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Titolo originale: Desert Hearts
Anno: 1985
Genere: sentimentale (colore)
Note: Tratto dal romanzo omonimo di Jane Rule.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/09/09 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 2/09/09 09:05 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

Giovane lesbica seduce donna separata tra maldicenze e simpatie, nel deserto del Nevada. Film romantico che, dato il tema, si presenta come particolarmente importante e stimolante. Ma storia e dialoghi sono troppo schematici, quasi dimostrativi (un po' da liberazione lesbica): di per sé non sarebbe male, ma decidendo di puntare su una storia così intensa e delicata, viene a cadere la 'verità' dei personaggi lasciando una rigidità psicologica e una elementarità di dialoghi che la vicenda non merita.

Buiomega71 27/05/14 00:23 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Nulla da eccepire sulla suggestiva fotografia di Robert Elswit, sulle incantevoli location, sugli hit d'epoca (Elvis, Patsy Cline, country), sulla bravura delle due protagoniste (ottima la performance della Shaver), sulla buona direzione della Deitch, sulle realistiche e sensuali scene d'amore lesbo. A funzionare poco sono la superficialità degli estenuanti dialoghi dello spessore di una telenovela, un fastidiosissimo buonismo di fondo (happy end incluso), le parecchie banalità, la noia costante durante la visione. Pare più un episodio di The L Word ambientato negli anni 50.
MEMORABILE: La ritrosia, poi la timidezza, infine il cedimento della Shaver alle insistenti avance lesbo della Charbonneau; Il primo bacio in auto, sotto la pioggia.

Noodles 7/09/20 22:56 - 2228 commenti

I gusti di Noodles

Gli ingredienti per un ottimo film c'erano tutti: una buona regia, una suggestiva fotografia, un cast eccellente in quasi tutti i suoi elementi, una bella colonna sonora. Ma a non funzionare per nulla in questo lavoro è la spina dorsale. La storia infatti è tra le più scontate che si siano mai viste e i dialoghi sono spesso di una banalità imbarazzante. Inoltre succede ben poco che tenga desta l'attenzione dello spettatore. Notevole e ardita per i tempi la scena lesbo tra le due protagoniste, ma per il resto il film poteva e doveva dire molto di più su questo tema. Le basi c'erano.

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  • Discussione Buiomega71 • 27/05/14 10:40
    Consigliere - 25998 interventi
    Durante la noiosa visione di questo "lesbian movie" all'acqua di rose (che pare un episodio di The L Word ambientato negli anni 50), continuavo a domandarmi in che horror avevo ancora visto la Helen Shaver (bravissima, e quasi un crimine che non sia stata candidata all'Oscar all'epoca del film, così come la brunetta Patricia Charbonneau). Pensa e ripensa, non riuscivo a mettere a fuoco (nemmeno cliccando il suo nome sul database davinottico)

    Poi pensa e ripensa, mi si e accesa la lampadina, certo! Era la medium Carolyn nell'Amytiville Horror primigenio rosenberghiano, ma pensa te! Mentre la Charbonneau l'avevo apprezzata nel curioso Chiamami Di Notte

    Tolte le incantevoli location desertiche del Nevada, la sublime fotografia del grande Robert Elswit, i pezzi hit d'epoca (Elvys, Patsy Cline, musica country), la convincente direzione delle attrici di Donna Deitch, la scena d'amore saffico realistica e sensuale (prima la Shaver è ritrosa alle avances sessuali/lesbo della Charbonneau, poi timida, poi si lascia travolgere in una sequenza d'amore ben girata e per nulla volgare-bellissimo il preludio di un bacio rubato in auto, sotto la pioggia-), l'opera prima della regista californiana e imbrattata di noia, di dialoghi snervanti e banali dallo spessore di una telenovela, di un fastidiossissimo buonismo di fondo (l'amica che canta canzoni country, le nozze, tutti gentili e affabili), di una storia d'amore saffica (anche se siamo nei puritani anni 50) che non dice nulla di nuovo, ma annega nella convenzionalità di un tv movie da primo pomeriggio

    Alcuni frangenti nel racconto non sono male (mentre la Shaver parla e spiega le sue ragioni, la Charbonneau si fà trovare a tette all'aria nel letto, la Shaver alle prese con un frigorifero che non ne vuole sapere di chiudersi, la Shaver che si toglie le scarpe piene di sabbia all'interno), ma poi, per il resto, viaggia sui binari della mediocrità , con il sentore di noia che non lascia mai per l'intero film, tra chiacchiere soffocanti e banali (nemmeno una parolaccia per tutto il film, oltretutto), schermagliette da romanzetto rosa e un happy end a suggellare la superficialità dell'insieme di questa commediola tinta di femminismo più radicale

    In un breve ruolo c'è pure la Rachel di Cimitero Vivente (Denyse Crosby)

    E pensare che Ciak dell'epoca ne parlava come di un piccolo cult...Mha!
    Ultima modifica: 27/05/14 14:43 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 27/05/14 10:48
    Consigliere - 25998 interventi
    Donna Deitch (nel mezzo), Helen Shaver (a destra) e Patricia Charbonneau (a sinistra) alla presentazione di Cuori Nel Deserto

    http://afterellen.mtvnimages.com/uploads/images/desertheartsreunion.jpg?quality=0.6
  • Curiosità Buiomega71 • 27/05/14 12:33
    Consigliere - 25998 interventi
    Cuori nel deserto è stato il primo film a raffigurare una relazione lesbica a lieto fine, contraddistinguendosi appunto dai film rilasciati in precedenza come Due donne in gara, che si concentravano meno sul rapporto dei personaggi principali e che terminavano con il ritorno, da parte di una delle due protagoniste, a una condotta eterosessuale.

    Helen Shaver ha dichiarato che Greta Garbo rimase così piacevolmente colpita dalla sua performance nel film che tentarono di incontrarsi ma a causa delle precarie condizioni di salute della Garbo desistettero, riuscendo comunque a confrontarsi tramite telefono. Patricia Charbonneau, a sua volta, ha appreso che la modella Gia Carangi si riconobbe nel personaggio Cay.

    Premi:

    1985 - Festival del film Locarno
    Pardo di Bronzo a Helen Shaver

    1986 - Sundance Film Festival
    Nomination Gran premio della giuria: U.S. Dramatic

    1986 - Sundance Film Festival
    Menzione d'onore: U.S. Dramatic

    1987 - Independent Spirit Award
    Nomination Miglior attrice protagonista a Patricia Charbonneau

    Fonte : Wikipedia
  • Discussione Buiomega71 • 27/05/14 14:58
    Consigliere - 25998 interventi
    Gwen Welles (la giovane attrice che interpreta Gwen, una delle amichette di letto di Patricia Charbonneau) e stata grande amica della regista Donna Deitch. Quando la Welles si ammalerà di cancro (per morire nel 1993) Donna Deitch le resterà vicino fino all'ultimo, dedicandole il film documentario (dove si vede la Welles lottare contro il carcinoma, ormai allo stadio terminale) Angel On My Shoulder (1998)
    Ultima modifica: 27/05/14 15:03 da Buiomega71