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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/08/09 DAL BENEMERITO ENRICOTTTA
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Enricottta 21/08/09 21:00 - 506 commenti

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Film sulla storia del locale più cool degli anni 70 vista dal di dentro. Un cameriere si fa strada a colpi di marchette e "neve". Il personaggio è ispirato a Tieg Thomas che lavorò veramente nello studio 54. Il film riesce efficacemente ad immergerci nel rutilante mondo dei locali notturni che ahinoi non sarebbe più tornato. Ad ogni brano musicale i nostalgici sobbalzeranno improvvisando passi di danza che susciteranno l'ilarità dei parenti più giovani. Myers andrebbe rivisto in un ruolo drammatico.

Lucius 30/01/10 00:06 - 3015 commenti

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Se la regia avesse osato un po' di più sarebbe stato un film al pari dei grandi film musicali tipo Hair. Resta un soggetto valido, una grande interpretazione dell'attore protagonista e intermezzi musicali evergreen da brivido, per quanto sono belli. Un ritratto della vita notturna di quell'epoca e della spensieratezza e del divertimento che portavano a strafarsi, in questo ricorda molto la serie americana di Queer as Folk che ha molte puntate ambientate nei locali di questo tipo. Un bel film.

Homesick 5/11/10 08:02 - 5737 commenti

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Parabola della celebre e discussa discoteca di Manhattan attiva negli anni 1977-86, del suo direttore artistico Steve Rubell e del suo rampante entourage. Un romanzetto veloce e scorrevole ma di pura esteriorità - le scenografie sfavillanti e provocatorie, l’edonismo degli avventori, le arbitrarie selezioni all’ingresso, la prostituzione dei camerieri, sesso e droga facili - senza alcun vero approfondimento dei personaggi e del contesto socio-culturale. Bravi gli interpreti, in equilibrio tra esuberanza (Myers, Hayek) e misura (Philippe, Campbell).
MEMORABILE: La scenografia con una falce di luna à la Méliès che assume cocaina.

Daniela 27/03/11 15:50 - 12606 commenti

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New York, fine anni 70, disco-music a go-go. Giovanotto di bella presenza realizza i suoi sogni quando entra a far parte dello staff del locale più in della città. Fra tiri di coca e marchette con clienti vogliose capirà che non è tutto oro quello che luccica. Rutilante come una palla coperta di specchietti, con una colonna sonora ricattatoria per chi non è più giovanissimo, ma piuttosto superficiale e poco incisivo nel disegno dei personaggi. Fa eccezione quello del boss, affidato a Myers, percorso da una energia nervosa degna di miglior causa

Paulaster 13/10/12 12:01 - 4375 commenti

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Lo Studio 54 fa da cornice a una storiella basica americana dove il campagnolo svolta dall'oggi al domani e l'ambiente tentatore ne mantiene intatta la sua genuinità. Tutto all'acqua di rose: i buoni sentimenti annacquano la visione e l'insieme resta a metà strada. Poco incisiva la resa del locale, la perdizione e i suoi estremismi all'interno; qualche canzoncina per far capire il periodo; un finale rattoppato e frettoloso. Poteva essere musical, lisergico, di denuncia, cult. Alla fine: stereotipato. Myers a fuoco col personaggio.

Yamagong 20/10/12 22:53 - 274 commenti

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Studio 54, in ossequio all'omonimo club che si propone di ritrarre, è un oceano di colori, edonismo e musica disco, di personaggi eccentrici quanto viscidi (in primis Steve Rubell, interpretato magistralmente da Mike Myers). E fin qui sembrerebbe tutto a posto, senonché alla lunga il film comincia a rivelare tutti i suoi difetti: un trama da soap opera (intendiamoci, c'è di peggio), personaggi spesso da fotoromanzo e l'ennesima riproposizione del cliché della discoteca come luogo di dannazione e purificazione. Buonista, ma apprezzabile.

Pumpkh75 4/11/12 19:48 - 1736 commenti

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L’aurea epoca della disco di fine anni 70 viene documentata con uno stile troppo freddo, forse pensando, erroneamente, che bastassero tradimenti a profusione, etti di cocaina e uno stuolo di giovincelli della scuderia Miramax per ottenere un ottimo prodotto. Resta certamente una buona realizzazione di fondo e sicuramente può essere considerato interessante dal punto di vista storiografico, ma tra una puntata di Beautiful ambientata in una discoteca e questo film c’è ben poca differenza.
MEMORABILE: La vecchietta che stramazza in piena pista.

Piero68 8/11/12 09:13 - 2955 commenti

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Dopo gli ultimi strascichi della controcultura ecco l'ennesimo, dissoluto way of life degli americani anni 70, che impazzivano per discoteche e disco-music. Di scena il famosissimo Studio 54 di N.Y. Storia tutto sommato ordinaria e, se si esclude la bella prestazione di Myers, si vede che è tutto troppo posticcio. In primis le varie celebrità, rese davvero male dai loro interpreti. La sceneggiatura si adagia troppo sulla solita voglia di emergere del giovanotto di turno. Avesse spinto di più su altre sfaccettature sarebbe stato un bel film.
MEMORABILE: La faccia estasiata di Philippe e i suoi passi di danza quando si esibisce Amii Stewart con "Knock on wood".

Markus 9/11/12 11:55 - 3680 commenti

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Clamoroso fiasco della Miramax che sul finire degli anni '90 – complice la rivalutazione dei 70's – imbastì questo film (dal tono se vogliamo documentaristico) sul fenomeno sociale dello Studio 54 a NY nel periodo "disco", ma costumi al limite del carnevalesco, ritmo fiacco e scarsi attori ne decretarono l'insuccesso. A parer mio il film non funziona perché artefatto. Inutile insistere nelle ricostruzioni... raramente funzionano! Riguardiamoci l'instat-movie La febbre del sabato sera: un film del 1977 che parla del '77.

Myvincent 23/01/15 18:53 - 3722 commenti

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1979, l'apogeo, ma anche l'inizio della decadenza di uno straordinario fenomeno musicale quale fu la disco-music, che aveva come tempio supremo lo Studio 54 di New York. Il famoso locale è anche il pretesto per raccontare un "saranno famosi" e soprattutto un periodo di estrema libertà sessuale e di eccessi in tutti i sensi. Colpisce la morale della provvisorietà del successo. Ricostruzione un po' carnevalesca, specie dei costumi.
MEMORABILE: La grande Thelma Houston che canta oggi come fosse "ieri"...

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Tarabas 13/06/16 00:05 - 1878 commenti

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L'epoca d'oro della disco vista "dietro le quinte" attraverso alcuni dipendenti del mitico Studio 54 di New York. Non ho idea se la ricostruzione sia accurata, certamente non mi è risultata molto interessante. Il cast non funziona granché, tranne Myers notevole nel ruolo di bizzarro Pigmalione-Faust. Per il resto musica che non mi fa impazzire, ordinarie storie di tentazione-caduta-redenzione, trasgressioni un po' stereotipate. Non vale nemmeno la pena tentare il raffronto con la selvatica vitalità della Febbre del sabato sera.

Galbo 1/01/18 07:44 - 12372 commenti

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Celebrazione cinematografica di un locale simbolo della disco music degli anni ‘70 e ‘80. Il film racconta la storia di un giovanotto ambizioso ma rimane molto in superficie, tratteggiando personaggi senza grande spessore con modalità stereotipate e altamente prevedibili, finale compreso. Rimane una buona colonna sonora e un’ambientazione riuscita tra la grande mela e il New Jersey. Sufficienti le prove degli attori, notevole quella di Mike Myers.
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  • Curiosità Lucius • 12/02/10 20:33
    Scrivano - 9063 interventi
    In una particina lo stesso pornoattore presente in Frantic e La febbre del sabato sera.Frantic a parte dove ci sono locali notturni spunta come il prezzemolo.