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Titolo originale: Babysitter wanted
Anno: 2008
Genere: horror (colore)
Regia: Jonas Barnes, Michael Manasseri
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/08/09 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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- Davvero notevole!:
Undying, Ale56, Greymouser - Quello che si dice un buon film:
Brainiac, Pumpkh75, Anthonyvm - Non male, dopotutto:
Mickes2, Daniela, Jena - Mediocre, ma con un suo perché:
Schramm, Buiomega71, Lupus73, Gestarsh99
Gli elementi di un horror sono come le note musicali: puoi combinarle in maniera diversa ma restano sette. La differenza fra un film riuscito ed uno sterile, quindi, la fa l'originalità con cui si mescolano i suoi ingredienti e il coraggio con cui si disattendono le aspettative dello spettatore. Babysitter wanted è un piccolo, spavaldo, film. Il twist che irrompe a metà dello svolgimento, infatti, scombina l'andazzo dei riferimenti palesati fino ad allora (il thriller alla Quando chiama uno sconosciuto, il grottesco demoniaco di Polanski, il torture porn).
Bella sorpresa questo Babysitter Wanted, in grado di cambiare registro (dal giallo all'horror) quando meno te lo aspetti. Ben sviluppato, ottimamente recitato e diretto con buona conoscenza delle tempistiche thriller. Oltre a catalizzare l'attenzione, rapita dall'immedesimazione della brava protagonista -nei panni di studentessa intraprendente che accetta, per tirare su qualche soldo, un impiego come baby-sitter- il film riserva varie sorprese. Parecchi i rimandi (potrebbe figurare ideale seguito di Rosemary's baby o Il presagio), curioso il cameo di Scott Spiegel e resta spazio anche al gore.
MEMORABILE: La babysitter è costretta a seguire la "macellazione" di una vittima, destinata a finire prelibata pietanza di un piccolo demonietto.
Ottimo esempio di mix thriller/horror. Parte come un giallo, continua come un thriller, a metà film diventa splatter e alla fine torna thriller. Strana incursione, verso metà film, nel genere horror, dopo un inizio con evidenti rimandi a Chiamata da uno sconosciuto e affini. Buona interpretazione da parte del cast, effetti speciali molto realistici ed efficaci, musiche che risaltano il lato thriller del lungometraggio. La regia è fortunatamente piuttosto buona, la sceneggiatura altrettanto. Fantastica sorpresa.
MEMORABILE: I vari pre-finali, l'uccisione della ragazza.
Se il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, figuriamoci che rapporto disastrato ha con la Lagostina chi di satanasso vorrebbe narrare le gesta in un film che per tre quarti d'ora cerca di infinocchiare i più malaccorti basculando interlocutoriomente attorno alla più usurata delle situazioni da stalking-movie. Poi abbiamo un twist/che fa così: ti uccido io/ mi uccidi tu/ il mio saluto è Belzebù. Beata ingenuità avvalersi di un simpatico detour centrale per fare di un thriller mediocre un horror coi controfiocchi. Ma la farina del diavolo va tutta in crusca: a voi tirare le somme digestive.
Nonostante il titolo lasciasse presagire una trama vista e rivista, i registi Manasseri e Barnes, con inaspettato colpo d'ala, ci regalano più di un passaggio spiazzante. In particolare, a metà film ci assestano un bel ko con un twist solo in parte prevedibile. Brava anche la protagonista per la naturalezza, aiutata da una sceneggiatura che le assegna le giuste reazioni emotive agli avvenimenti. Buona anche la scelta di non propinarci spiegoni mortificanti per la nostra immaginazione. Chapeau.
MEMORABILE: "Ho fame..."
Film corposo, quasi selvaggio, che non brilla per originalità estrema, visto che il presunto twist non è certo imprevedibile agli occhi dei più scafati, ma che eliminando fronzoli e suppellettili colpisce nel segno lasciando pochi attimi di respiro. Il ridicolo è in agguato, tra viscidi spezzatini rosso sangue e improvvise protuberanze craniche, ma viene schivato in corner e con perizia. Il bimbo ricorda una versione carne e ossa di Chucky, silente e un po' country. Se non si hanno alte pretese, è quasi perfetto.
Pellicola di discreta fattura in cui la virata orrorifico-demoniaca – dal basso profilo ma interessante - non può tuttavia non rimarcare il piattume registico e la pochezza derivativa della prima parte. Tolta questa, gli elementi ben costruiti non mancano: un incipit elettrizzante, l’ambiguità celata dietro il falso perbenismo, la capacità di mutare pelle, il sadismo dei co-protagonisti che durante uno smembramento umano amoreggiano in tutta tranquillità, un finale più che dignitoso. C’è molto (troppo) di già visto, ma rimane horror godibile.
Inizia con reverenze waltoniane, sbrocca poi nel satanic movie con echi dei bimbetti che uccidono. Il ridicolo involontario fa spesso capolino (i cornini sulla testa del baby demonio, il prete sfigurato, i deliranti monologhi di Jim Stanton mentre smembra una biondina), poi si sterza nel gore e nel torture porn con una lunga sequenza di macellazione umana in stile Ed Gein (che lascia un senso di indifferenza tanto e caricata di grottesco). Rimangono i finali doppi, il bimbo che sibilla "Fame" e un pre-finale splatteroso (sgozzamenti, piedi uncinati) ma poco altro.
MEMORABILE: I pezzetti di carne cruda e sanguinolenta tirati fuori dal frigo da Angie, per nutrire il baby-mostro; Il macabro altarino nell'armadietto; "Fame".
Indovinate chi bisogna temere maggiormente tra un omaccione sfigurato armato di coltellaccio ed un bambinello biondo che mangia solo carne rossa a cubetti: la studentessa pia e pura, babysitter d'occasione presso una famigliola campagnola, ci mette più dello spettatore a capirlo ma, una volta messe le carte in tavola, saprà difendersi come ogni final girl che si rispetti. Certi passaggi, compresi quelli splatterosi, sono tanto grotteschi da restare sul filo dell'horror-commedy e questo rende piuttosto simpatica questa rusticana declinazione sul tema del diavoletto fanciullo.
MEMORABILE: I discorsi del padre mentre si appresta alla macellazione
Non parlerei certo di capolavoro ma nella pochezza dell'horror del secondo millennio mantiene una sua decenza. Tanti i difetti: spesso si sfiora il ridicolo (il bambino con i cornetti sotto il cappello da cowboy, il satanista che si confida con al vittima), parecchie le incongruenze (la Candy Candy cattolica che si trasforma in Terminator). Ma anche un ritmo molto buono che tiene desta l'attenzione e unavalida ambientazione. La Thompson funziona, con i suoi begli occhioni azzurri. Simile al migliore (e successivo) House of the Devil di Ti West.
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Diciottenne di estrazione rurale-puritana al college trova lavoro da babysitter. Rammenta il più riuscito e recente House of the devil, al quale si mescolano reminiscenze del fanciullo Damien e del mattatoio-cannibalistico hooperiano; cocktail abbastanza indigesto in cui l'ago della bilancia pende più dalla parte del grottesco che dell'inquietante (sottolineato dai dialoghi paradossali del papà "al lavoro" e dalle cornine del bimbo). Gli elementi horror cozzano con quelli da farsa invece di incastrarsi. Si salvano i vari ribaltamenti di prospettiva (ad esempio il maniaco).
Compitino poco sbalordente ma guardabile. La prima parte - che ricorda notevolmente i trailer sbullonati di Capatonda - è un thriller persecutorio da bignami craveniano, gravido di jumpscares utili solo a far volume come l'ovatta nelle mutande: incontri fortuiti, ombre alle calcagna, rumorini domestici, telefoni che squillano, tende da doccia tirate sul nulla. La seconda sfocia invece nel torture di prammatica, con seghe, asce, martelli, ganci da salumiere e dissezioni in quarti e mezzene. Fra i due tronconi trova posto anche il soggettino demoniaco, buono per ogni rinfresco horror.
MEMORABILE: Il trucido armamentario macellesco utilizzato per lo spezzettamento e la "preparazione" delle artigianali pietanze umane...
Quella che in partenza si direbbe una poco originale, seppur funzionante, rimasticatura del mitico Quando chiama uno sconosciuto, col solito stalker a caccia di babysitter, subisce a metà percorso una repentina svolta horror che, non senza macabra ironia, cambia le carte in tavola e spalanca le porte alla violenza grafica. La discreta suspense, le buone performance (la carinissima Thompson e il virile Bruce Thomas in primis) e tocchi di gore che rievocano D'Amato e Fulci (purtroppo al netto delle nudità, ipocritamente) satollano i fan. Da vedere in double-bill con Better watch out.
MEMORABILE: I pasti del piccolo Sam a base di carne al sangue; Le cicatrici sul volto dello stalker; Che c'è sotto al cappello; Le ragazze sezionate; "Hun-gry!".
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- Nient'affatto male questo Babysitter Wanted che ospita, nel breve ruolo (in chiusa) del dott. Spiegel nientemeno che Scott Spiegel, scrittore/attore/regista affiliato alla scuderia di Sam Raimi e già autore d'una manciata di horror più o meno riusciti (i più noti restano Intruder e Dal tramondo all'alba 2).
- Schramm ebbe a commentare:
Se il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, figuriamoci che rapporto disastrato ha con la Lagostina (...)
abbiamo un twist/che fa così: ti uccido io/ mi uccidi tu/ il mio saluto è Belzebù.
(...)
Ma la farina del diavolo va tutta in crusca: a voi tirare le somme digestive..
Pur avendo opinione diversa sul titolo complimenti a Schramm, che riesce sempre a scrivere commenti - spesso - più interessanti del film e da leggere tutto d'un fiato, spesso con un salutare sorriso sulle labbra... - Scusate, posso chiedere dove sarebbe reperibile questo titolo? Perché io l'ho cercato ma non l'ho trovato! Molte grazie in anticipo!
- Stefania ebbe a dire:
Scusate, posso chiedere dove sarebbe reperibile questo titolo? Perché io l'ho cercato ma non l'ho trovato! Molte grazie in anticipo!
Posso indicarti dove reperire i sottotitoli in italiano, da inserire su un file .avi originale, magari estrapolato da un DVD import.
SOTTOTITOLI QUI
Per far sì che il lettore Dvix li legga basta estrarre il file al link indicato (è compresso) e nominarlo con lo stesso nome che darai al film, avendo cura di lasciare, al file dei sottotitoli, l'estensione.srt.
Esempio:
se dai al film il nome di Babysitter wanted, nomina il file dei sottotitoli Babysitter wanted.srt e salva il tutto sul tuo CD o DVD.
Automaticamente il lettore leggerà i sottotitoli.Ultima modifica: 14/03/10 23:26 da Undying - Mah e poi mah...
Una mezza delusioncella questo Babysitter wanted (mi aspettavo un thriller serrato alla Fred Walton con innesti satanici, invece mi trovo un horroretto che và spesso e sovente oltre il grottesco), che dopo il solito incipit alla "torture porn" :ragazza legata e imbavagliata su un tavolaccio, attrezzi da "lavoro" amorevolmente appoggiati dal serial killer di turno in classici guanti neri e martellata sulla capoccia alla vittima, che poi sfuma in sfondo nero, si barcamena tra bimbetti cattivi (vestiti ridicolmente da cowboy), le solite telefonate minacciose waltoniane, un prete sfigurato che sembra il Tor Johnson di Plan 9 for outer space e una macellazione umana (una biondina niente male) in puro stile Ed Gein (piuttosto dilatata) che sfiora la noia e và sopra le righe per la sua insistita irrealtà quasi baracconesca (da scult quando Jim Stanton taglia gli organi interni sul tavolo e spezza ossa, che manco il macellaio sotto casa, per poi gettare il tutto in un...secchio!), anche se i piedini della biondina forati crudelmente col coltello per poi essere uncinati, fanno il loro effetto (forse l'unico momento "insostenibile" dell'intero film)
Qualcosa di buono c'è: la lezione di storia dell'arte inglese sulla rappresentazione del demonio , dove Angie viene perseguitata dall'oscuro figuro , Angie che tira fuori dal frigo i bocconcini di carne cruda e sanguinolenta destinati al piccolo Sam, Angie che sbrocca scaricando la pistola contro Jim Stanton, il macabro altarino chiuso nell'armadietto, i vari doppi finali-quello all'ospedale un chiaro omaggio al finale del primo Venerdì 13-Angie che striscia fuori dal capanno alla luce del giorno, il bimbetto malefico che , nel finale, coltello alla mano dice ripetutamente FAME, con cipiglio assassino del Cage di Cimitero Vivente
Ma alcune situazioni risibili tendono a mandare il film in vacca (il pretone sfigurato, il bimbo che mastica la carne, gli esilaranti cornini in testa al bambino che manco negli Scary Movie, lo sproloquio delirante di Jim Stanton mentre sviscera la biondina sotto gli occhi di Angie, l'inseguimento col Quad, il bacino tra moglie e marito davanti al corpo penzolante e sanguinante della biondina, "Hai fame? Mangia questa!" e sbamm badilata che sfuma in nero, il bambino che mangia SOLO carne di donna e NON di uomo, prediligendo quella "tenera", appena sotto le chiappe-eh, mica scemo il moccioso figlio di un satanasso-)
Sprecato Bill Moseley nel ruolo dello sceriffo (doveva essere lui Jim Stanton e non l'insipido Bruce Thomas)
Insomma, Barnes mette insieme vari generi (thriller, stalking movie, bambini assassini, satanic movie, torture porn, slasher) non convincendo in nessuno di questi
Un bersaglio, in parte, tristemente mancato.
Una delle frasi di lancio dice: "Il miglior film sulle baby sitter in pericolo uscito negli ultimi anni". Avrei parecchie riserve in proposito...Ultima modifica: 21/05/16 16:59 da Buiomega71 - Ho il dvd francese della M6 (in quanto da noi, il film, e ancora inedito)
Un pò sgranato nelle scene buie
Versione unrated
Formato: 1.78:1
Audio: francese (2.0) e inglese (2.0)
Sottotitoli: francese
Come extra solo il trailer originale
Durata effettiva 1h, 26m e 41s
Visto in iglese con sub francesi (piuttosto dialogato, ma abbastanza scorrevole, dove non capivo alcune frasi in francese mi veniva d'aiuto la lingua inglese e viceversa)
