Regina della notte - Film (1987)

Regina della notte
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Titolo originale: Cérémonie d'amour
Anno: 1987
Genere: erotico (colore)
Note: E non "La regina della notte".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/08/09 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 11/08/09 12:56 - 9009 commenti

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Colto, raffinato, letterario, interessante, intrigante ma anche troppo verboso e quindi un filino difficile specie nella prima parte. La seconda invece spinge in maniera più decisa il pedale dell'erotismo ma anche quello dell'onirismo arrivando a ribaltare i ruoli ed approdando a un finale inaspettato. Splendida e sensuale la Pierro. La conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, che Borowczyk non era né un pornografo né un semplice regista di film erotici. Nonostante sia riuscito solo a metà è il migliore degli ultimi suoi lavori.

Zardoz35 18/10/11 23:06 - 290 commenti

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L'adescamento di un ingenuo "uomo qualunque" inizia in metropolitana e termina in uno strano appartamento. La storia è incentrata tutta su due personaggi, la trama è leggerina, il ritmo lentissimo. Però Marina Pierro è bella ed erotica quanto basta, mentre l'uomo come spesso accade fa la figura del salame. Pochi dialoghi, spesso in versi, poco anche il sesso escludendo quello raccontato dalla voce narrante. Finale del tutto inverosimile.

Beffardo57 15/11/13 21:57 - 262 commenti

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Lentissimo, troppo dialogato, concluso in maniera quasi incomprensibile. Però Marina Pierro, con i suoi tratti sin troppo mediterranei, è dapprima attrattiva e, nel contempo, dolorosamente sfuggente e infine crudele e repulsiva. L'incontro con l'eterno femmino è inizialmente intrigante, illude con una apparente fusione e si conclude con il rifiuto e il disprezzo. Il povero maschio, che pensava di dirigere il giuoco, si ritrova alla fine svuotato e distrutto: un fuco patetico e inutile, insomma.

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  • Curiosità Undying • 28/09/09 09:04
    Risorse umane - 7574 interventi
    Un ambiguo rapporto lega Hugo (Mathieu) alla prostituta intellettuale Miriam (Pierro).
    A lungo andare, però, la relazione è destinata a trovare risoluzione in maniera inattesa e speculare: la donna, durante un rito sessuale, si trasformerà da amante arrendevole in mantide.

    Hanno scritto...

    "(...)il bagaglio teorico desunto dal marchese De Sade e da Mandiargues (che è appunto un sadiano) provoca il senso comune dello spettatore.
    Ma Borowczyk resta per l'appunto un provocatore in tutti i sensi, sia nella materia che nello stile, imponendo al dialogo una levigatezza libertina settecentesca e violando il pubblico con una filosofia esoterica dell'erotismo."

    Sergio Frosali, La Nazione, 1988