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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/07/09 DAL BENEMERITO UNDYING
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Undying, Zardoz35, Panza, Ultimo, Alex1988 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Galbo, Ciavazzaro - Gravemente insufficiente!:
Faggi, Zoltan
Francesca (Monica Bellucci) si ritrova improvvisamente vedova e piena di debiti: le ipoteche la spingono a vendere tutto quel che possiede sino ad arrivare a concepire una sorta di "lotteria", denominata in gergo "la riffa": 20 contendenti sborsano 10 milioni; tra questi un estratto avrà diritto a possedere Francesca (che incassa i 200 milioni) per 4 anni. Dopo il pessimo Topo Galileo e il documento politico Addio a Enrico Berlinguer, Laudadio realizza un dramma fortemente polemico nei confronti del bigottismo e del pregiudizio, tratteggiando un ambiente (barese) ricolmo di vizi e perversioni.
Non memorabile esordio cinematografico della bella (nonché non irresistibile) attrice Monica Bellucci, in una commedia che vorrebbe avere pretese di critica sociale, ma che riesce solo ad essere pretestuosa, oltre che realizzata con stile registico impersonale. Praticamente non lascia tracce, nonostante il buon livello del cast impegnato (Bellucci a parte).
Brutto film, con la Bellucci non-recitante come al solito. Non che il resto del cast aiuti, intendiamoci, e anche la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. La messa in scena è pessima e la pellicola si fa dimenticare molto in fretta. Da evitare.
Filmetto leggero, che ha peraltro come scopo di mettere alla berlina la ricca borghesia di una città di provincia, Bari. E così la bella ma inespressiva Bellucci, trovatasi all'improvviso vedova di un faccendiere fedifrago, scopre che i tanti "amici" che pensava di avere in realtà sono interessati solo al suo corpo o alle sue proprietà materiali. Discreto Ghini nel ruolo dell'avvocato/amico, anche se il film non riesce a decollare, nonostante la grottesca trovata finale.
Un esoso disastro: piatto e inespressivo nel tessuto figurativo, pretestuoso nelle intenzioni sociologiche (di critica cinica alla borghesia di provincia). La giovane Bellucci è bella ma recita male; il resto del cast fa quel che può all'interno di un cerchio per niente magico di quasi pestilenziale banalità. La vicenda, sprecando la buona idea della riffa erotica, si trascina noiosamente sino a decomporsi; l'insieme non riesce nemmeno a entrare nell'Olimpo del brutto divertente.
Nonostante una fotografia opaca e una protagonista bella quanto inespressiva che almeno è stata doppiata, lo spaccato di borghesia altezzosa e indifferente alle difficoltà altrui è discretamente tratteggiata e cattiva. Se Laudadio avesse proseguito su questo binario per tutta la durata il film sarebbe stato discreto, ma con l'entrata in scena di Scarpati il livello cala non tanto per colpa dell'attore - che comunque se la cava - ma proprio perché si vira in una parte sentimentale poco convincente. D'effetto le location baresi.
Un film a suo modo da ricordare, in quanto segna l'esordio da attrice di Monica Bellucci. La pellicola non è poi gran cosa, essendo costruita su una sceneggiatura povera di idee (la Bellucci organizza una riffa per pagare i debiti del marito, offrendosi come "premio"...) e incentrata quasi totalmente sulla bellezza della protagonista. Nella norma la prova del cast, in cui nessuno eccelle. Mediocre, nel complesso.
Brutto e inconcludente film che non riesce a centrare il bersaglio che si era fissato: la "satira" sulla mentalità di questo gruppo di persone non punge, scorre via leggera appiccicando semplicemente etichette morali sui vari individui senza che nulla possa interessare lo spettatore. Fallito anche il piano sexy, con la Bellucci che appare troppo algida per intrigare. Blandissimo.
Film non memorabile, realizzato da Francesco Laudadio, che vede l'esordio di Monica Bellucci (doppiata). Vorrebbe essere un'acida critica alla società italiana del periodo (il film è del 1991 e Tangentopoli era ormai alle porte). Il clima, specie nella prima parte, è molto da "Milano da bere", pur essendo stato realizzato a Bari, maa nel complesso non funziona particolarmente. Neanche il resto del cast riesce a brillare, pur essendo piuttosto vario. Renato Scarpa, in un ruolo molto piccolo, è forse il migliore.
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- Il dvd della Ripley dura 93 minuti, la stessa durata dichiarata da imdb ossia 1h33m. Al cinema andò in versione cut con la durata di 1h24m, mentre nel dvd vennero ripristinate tutta una serie di scene (le piu hot) che portarono la pellicola alla sua effettiva durata.
State attenti le versioni uscite in edicola per edizioni master e per la Eagle sono cut! Durano infatti 85 minuti al posto dei 93 un bel taglione direi. L'unico uncut è quello distribuito dalla Ripley, la cui cover è esattamente quella che vedete qui nel forum, mentr equelle uncut hanno una lcandina leggermente diversa le scritte non sono a destra ma a sinistra è la frase che è presente sulla cover è diversa da quella della versione uncut, quindi fate molta attenzione, anchee perchè le versioni della EdiMaster o della Eagle ve le tirano dietro a 2/3€.Ultima modifica: 16/04/18 22:13 da Ruber - Non conosco le tue fonti ottimo Ruber, però la copia del dvd RHV da me visionata (prima edizione - aprile 2008) dura esattamente 85'17", in spregio alla dicitura della confezione stessa "93' PAL".
Anche i dvd delle labels greche Tema e New Star mi hanno assicurato aggirarsi sugli 85'. Sei sicuro che esista una versione più lunga?
