Poco più di un GUINEA PIG a cui si aggiunge la splendente patina del film orientale estetizzante e un briciolo di giustificazione nell'agire dell'aguzzino. Una coppia di giovani da poco conosciutasi (lo capiamo dall’unico flashback presente) viene sequestrata dal solito dottore pazzo che se li piazza in cantina, li appende a due tavolacci posti in verticale e gli riempie la bocca con la classica pallina d'ordinanza. A questo punto, indossati i panni del chirurgo e facendosi spesso accompagnare da un po' di buona musica classica, comincia il prevedibile interrogatorio al quale le due vittime rispondono a monosillabi. In realtà sono poche parole atte ad anticipare le...Leggi tutto diverse torture o a farci comprendere il tipo di grave patologia che affligge il mad-doctor. Presto spunterà fuori la sega elettrica e vedremo saltar via un po' di arti assortiti, mentre la mirabile fotografia ci immerge in un clima cupo e opprimente. "Faresti questo per lei?", "Dì ‘voglio che mi uccidi’" alcune delle frasi indicative che già spiegano a cosa si va incontro. Nemmeno troppo splatter salvo in due o tre occasioni, il film punta invece sulla "creatività" delle torture, ma anche qui non c'è poi granché di nuovo. Di grottesco vero c'è solo il finale, per il resto siamo nel torture-porn più vieto a cui la confezione scintillante conferisce l'aspetto di film di qualità superiore. Ben realizzato, ma dimenticabile.
Grotesque è un torture porn che (non so se volutamente o meno) attinge al famoso Saw. Il tutto però è fatto in modo rigorosamente giapponese. Senza preamboli di genere punta al sodo (ergo la tortura). A tratti per me insostenibile (ma si sa, io sono sensibile), presenta una serie di scene decisamente originali. Il finale lascia perplesso ma non dimentichiamoci che è un prodotto orientale e quindi "ci sta".
Coppia di giovani fidanzatini, appena costituita, finisce tra le fauci di un sadico dottore(?), che s'applica per infierire psicologicamente (e fisicamente). In fatto di sgarbatezze e violenza, prima di Hostel, i nipponici avevano il primato al di là dei varii Guinea Pig. Allora, se si tratta di fare un film d'una tristezza infinita, che verga cazzotti al basso ventre, nessuno può competere con i cervelli malati del torture porn orientale. Pensare che qualcuno si sia messo con certosino impegno a studiare tante sevizie e violenze, questo sì mette i brividi! Sangue, sperma, idiozia, cattiveria.
MEMORABILE: La duplice masturbazione; le catene composte da dita; l'inchiodamento dello scroto e susseguente castrazione; lo sbudellamento finale.
Torture porn in salsa nipponica nato sulla scia di Saw e Hostel, rispetto ai suoi illustri ispiratori vanta un più elevato grado di insostenibilità e non solo per merito delle torture; l'atmosfera è malsana come raramente visto, il torturatore è inquietante nella sua costante impassibilità e più volte viene da distogliere lo sguardo augurandosi che quella scena sia davvero l'ultima. La storia è poco più che un pretesto, ma la brevissima durata maschera in parte il difetto.
MEMORABILE: I chiodi nello scroto, il finale che ricorda quello di Macabro di Bava jr.
Un mad doctor martella una coppietta, poi tortura i sequestrati nei modi più nefanti allo scopo di trarne eccitazione... Torture porn al 100% che gode di fama immeritata a causa della censura anglosassone, ma che non si differenzia in modo sostanziale da tanti analoghi prodotti occidentali, se non per la tendenza ad andare al sodo, evitando preamboli e divagazioni. Certo malsano, repellente, disgustoso fino a diventare insostenibile, ma anche maniacalmente noioso nella sua pur breve durata. Ed il lato grottesco? Non pervenuto, a parte l'inquietante somiglianza del pazzo con Takeshi Kitano.
Può un'abominevole serie di sevizie, torture e umiliazioni costituire un film? No. E infatti qui siamo a una pura e abominevole serie di sevizie, torture e umiliazioni. È non-cinema, prima di essere un oggetto completamente alieno da qualsivoglia rilevanza artistica. Non c'è altro da aggiungere, se non che tale meschina pianificazione d'uno scandalo (inesistente, peraltro, visto il grado zero di tutto) verrà presto dimenticata.
Tutto quello che Eli Roth suggeriva scaltramente, Koji Shiraishi lo esibisce con quasi divina devozione e senza rigor di logica. Ma in fondo va bene così, l’input degli eventi non si trova all’interno di una storia, o nei caratteri dei personaggi, ma in un rendez-vous rigoglioso di carne, sangue e trovate nonsense. Per quanto imprudentemente irreale e ripetitivo, il finale è una bella mina vagante. Solo per gli affezionati del genere.
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DiscussioneFlazich • 5/07/09 08:13 Servizio caffè - 61 interventi
sembra il classico prodotto confezionato per gli occidentali.
alla stregua per intenderci di Tokyo gore police. :)
DiscussioneZender • 5/07/09 08:54 Capo scrivano - 47782 interventi
Beh, gli orientali quanto a torture hanno un'esperienza cinematografica da non sottovalutare. Chiaro che appena rinato il genere non potevano che attaccarcisi...
DiscussioneFlazich • 5/07/09 13:18 Servizio caffè - 61 interventi
Koji Shiraishi, è lui.
comunque i puristi sono convinti che i registi giapponesi con queste produzioni si rivolgano espressamente al mercato occidentale.
DiscussioneZender • 5/07/09 20:49 Capo scrivano - 47782 interventi
Ma tu mi hai inserito un regista diverso veramente, Flazich, tale Kuchisake Onna. Come si spiega la cosa? Non capisco. Ti sei confuso e correggo prendendo da imdb?
DiscussioneFlazich • 8/07/09 20:20 Servizio caffè - 61 interventi
Zender ebbe a dire: Ma tu mi hai inserito un regista diverso veramente, Flazich, tale Kuchisake Onna. Come si spiega la cosa? Non capisco. Ti sei confuso e correggo prendendo da imdb?
devo aver cannato a fare copia incolla :)
DiscussioneZender • 9/07/09 13:45 Capo scrivano - 47782 interventi
Come sia questo Grotesque non ne ho idea.
Mi fa sorridere, però, che una volta tanto che il cinema orientale precede le mode occidentali finisca, invece, per apparirne copia.
Il torture-porn (anche conoscito come gorno), sottogenere dell'horror caratterizzato da violenze (realistiche) sul corpo umano è un neologismo coniato a seguito del successo riscontrato da recenti pellicole splatter (Hostel, Alta tensione, Saw, ecc.).
Se però, in Italia come nel resto dell'Europa, fossero giunti in anticipo certi lavori nipponici (penso, ad esempio, a Guinea Pig, Jigoku, Guts of a virgin o alla serie All Night Long, nonché a certi manga tipo Urotsukidoji) questa definizione sarebbe dovuta essere già stata attribuita ai prodotti orientali degli anni '80-'90, una volta tanto ben distanti dal cliché del fantasma femminile dalla pelle emaciata e con capelli corvini, unico esempio di horror orientale che è approdato ufficialmente nelle nostre sale...