Ne e passata di acqua sotto i ponti, quando la Locke giovanissima era amica di
Willard o faceva la "ragazzina" con grossi problemi edipici in
Un Rantolo nel Buio
Poi arrivò Clint, che la valorizzò non poco, e dove scampava (per un soffio) molto spesso a stupri di gruppo o era un angelo vendicatore per uno atrocemente subito
Mi e sempre piaciuta Sondra, più come carattere e tipo che come donna (profondamente e irrimediabilmente americana)
Come profondamente e irrimediabilmente americano è
Fine Della Corsa (suo quarto film da regista, dopo l'esordio immaturo ma coraggioso di
Ratboy-un
Elephant Man a Los Angeles, come dice
Il Mereghetti)
Impreziosito da location da sogno (gli scorci della provincia americana abbagliata da sole), un racconto di formazione che pare iniziare come una commedia generazionale (Lincoln e i suoi amici goliardici e imbecilli, Cuba Gooding jr logorroico propietario di un negozietto, la madre fissata col natale-anche se si è in pieno Agosto!-, il commesso idiota Martin, le provocazioni sessuali della Arquette ai danni degli immaturi amici di Lincoln), poi diventa una bizzarra e strampalata fuga d'amore, per finire nel sangue e nella tragedia (la cruenta sparatoria alla stazione di servizio), per poi prendere coscienza di sè e maturare (dopo il lancinante dolore) in fretta, in un finale un pò tirato per le lunghe (a dire il vero)
Dalle parti di
Qualcosa di Travolgente, ma con più cattiveria e amarezza
La Locke sembra aver bene acquisito la lezione eastwoodiana (grandi spazi, ottimi dialoghi e battute, looser violenti , la provincia americana, dure schegge di violenza grafica), ritraendo (con nostalgia) un america amara e violenta, col sogno (impossibile) di fuggire in europa
Meravigliosa e bravissima la Arquette (due le scene di culto: l'incipt con lei che corre ammanettata in una highway assolata, e quando si sfila le manette col sapone liquido dei bagni), ma la vera star e proprio la Locke, dove la si "sente" e si "vede" in ogni fotogramma , dallo spot "eastwoodiano" degli stivali da cowboy, al capezzale della madre malata, alla Arquette che si fà il bagno con schiuma tra le candele, alla ragazzina che chiede le birre nel finale, alla sequenza nel locale con una "strafattissima" e ingrifata Alanna Ubach che suscita le gelosia della Arquette, per poi fare una folle corsa in BMW con Lincoln, alla feroce sparatoria, alla Arquette picchiata e ammanettata dal suo violento fidanzato-un immenso Peter Greene-, alle nostalgiche canzoni che accompagnano la fuga dei due.
Commovente, intenso e emozionate "on the road" femmineo e indissolubilmente lockeiano
Da antologia i discorsi sui peli femminili e le ascelle non depilate della Arquette, o Alanna Ubach che non riesce a stare in piedi sugli zatteroni, con Lincoln che le dice:"
Ma come fai a camminare su quei trampoli?"
Bellissimo il commento musicale di Jeff Rona e l'ammaliante fotografia di Jerry Sidell che affascina con meravigliose location nature
Al di là di qualche piccolo errore tecnico (la giraffa che entra nell'inquadratura, la troupe che si riflette nello sportello lucido della BMW), resta un film vitale e sanguigno, che conferma il talento narrativo dell'ex compagna di Clint
Assolutamente sottovalutato e dimenticato, perciò obbligatoriamente da recuperare.