Un angelo è caduto - Film (1945)

Noir di Preminger che nonostante sia abbastanza usuale, si lascia seguire con un certo piacere grazie ad una storia che, pur non essendo nulla di eccezionale, risulta abbastanza avvincente. Peccato per un finale troppo accomodante e buonista. Molto bravo Dana Andrews e bella fotografia, con echi espressionisti, di Joseph LaShelle.

Sotto le ceneri di una cittadina sonnolenta e bigotta covano desideri tormentati e passioni frustrate; segue omicidio di una ragazza bruna, bellissima, conturbante e molto cinica. Trama forzata (specie nei tempi) ma intrigante, eccellente lavoro del cast tecnico, buona caratterizzazione dei personaggi secondari (lo spiritista interpretato da John Carradine, il barista malinconicamente innamorato). Linda Darnell magnetizza gli sguardi a distanza di oltre 60 anni, Andrews si destreggia nel ruolo archetipico del perdente chiamato al riscatto.

È un'ultima occasione che cercano i protagonisti di questo dramma, quella buona. Hanno fallito troppe volte e ora devono trovare la strada giusta, l'uomo giusto, la donna giusta per rimediare a una vita di sbagli e di insuccessi. Tutto succede in fretta... è l'America delle svolte, dell'idea vincente, l'idea che può risolvere. Sono gli anni in cui questi noir hanno in comune il fallimento, la ricerca del facile successo, la conquista a tutti i costi della donna desiderata. I personaggi sembrano essere presi da altrettanti lavori del genere.

Rispetto a Vertigine, Preminger abbandona la cifra onirica per affrontare il cinismo e l’individualismo di certa America. Noir a sfondo giallo focalizzato sulla gente, sorta di reietti della società in cerca di riscatto, un amore, una persona fidata, un’amicizia. Un’America assonnata, povera interiormente, che cerca di risollevarsi da un oscuro passato e redimersi a colpi di opportunismo e miseramente distrutta da chi dovrebbe salvaguardarla. Linda Darnell è l’incarnazione del sogno infranto, Alice Faye di quello incerto. Ottimo Andrews.