Sa sorprendere, questo mediometraggio girato da Madonna (non che lei non ci abbia abituati a stupire per ogni sua trovata) ma la trama, i personaggi, il tutto funziona e desta interesse. Impregnato di esperienze vissute in prima linea, soprattutto agli esordi della sua carriera, è girato in una Londra folkloristica e multietnica. I movimenti di macchina lasciano precludere un astro nascente anche dietro la macchina da presa e Eugene Hütz si rivela una scelta azzeccatissima. Molto meglio dei film dell'ex marito Guy Ritchie. Eccentrico.
Spaccato di vita di un gruppo variegato di giovani nel melting pot londinese. L’approccio si basa sulle contraddizioni della vita, dove prima di trovare la strada si è costretti a compromessi non preventivati. Tentativo riuscito di descrivere il carismatico Hutz (almeno per la parte musicale) e poco altro; finite le idee iniziali rischiano tutti di diventare macchiette e il finale pacificatore è debolissimo. L’ego di Madonna la porta anche ad autocitarsi.
MEMORABILE: La Weston in stile Britney Spears.
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Sadomaso, gay e il cantante dei Gogol Bordello: così la popstar diventa regista
Se vi avessero detto che Nanni Moretti avrebbe distribuito un film di Madonna quanto avreste scommesso che si trattava di una burla? Beh, avreste perso. La cantante che il Guinness dei primati ha consacrato come l’artista femminile di maggior successo di tutti i tempi e che ha venduto 320 milioni di dischi, ha la fissa del cinema. Ha sposato prima un notissimo attore, poi un regista di grido. I risultati? Un brutto film come Shanghai Surprise e un remake di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto della Wertmuller. E nonostante sia stata diretta da registi come Alan Parker, Spike Lee, Abel Ferrara e Woody Allen, nessuno l’ha mai considerata una vera attrice. Ora ci prova dietro la macchina da presa e - udite udite udite - fa bingo. Il protagonista Eugene Hütz, il leader dei Gogol Bordello, è un musicista che si mantiene con prestazioni sadomaso gay. Attorno a lui uno scrittore cieco, una aspirante volontaria in Africa, una lap dancer, una buffa famiglia indiana e una Londra colorata e tollerante. Tutti a cercare l’amore e la felicità e tutti in bilico tra sacro e profano, alto e basso, saggezza e istinti, bene e male, ying e yang. Che tanto non c’è luce senza buio. Regia moderna, tagli in asse, il protagonista che parla in camera direttamente agli spettatori e un buffo videoclip a fermi immagine. E soprattutto quello che da Madonna non ti aspetteresti mai: pacchi di ironia. Oltre ovviamente a tanta buona musica dei Gogol Bordello, un po’ di classica e due canzoni di Madonna. Poi certo la ragazza è soddisfatta di sé e autoriferita. I protagonisti sognano di essere, o sono, rockstar, benefattori, scrittori, lap dancer. Tutte cose che Madonna ha fatto con successo. Ed il finale è un po’ mielosetto ma glielo perdoni perché incastrato notevolmente su una canzone dei Gogol Bordello. Rimane comunque un film non solo bello, ma anche molto moderno.
Il film che inizialmente doveva essere un cortometraggio, ha per protagonista Eugene Hütz leader della band gypsy punk Gogol Bordello,
(titolo originale del film: “Filth and Wisdom”, ovvero Sporcizia e Saggezza).