Occhi di Laura Mars - Film (1978)

Occhi di Laura Mars

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EYES OF LAURA MARS è la dimostrazione di quanto John Carpenter si trovi poco a suo agio nei territori del thriller: lontano dalla macchina da presa (la regia è di Irvin Kershner) non può nascondere le lacune di una sceneggiatura vuota e squallida con la sua buona abilità registica, mettendo in luce almeno in questo caso una forte superficialità nello stile narrativo. Già il soggetto è suo e non contiene alcunché di interessante. Quanto all’identità del misterioso assassino è evidente l'intento di stupirci con un colpo di scena che in realtà appare pretestuoso, figlio dell'unica volontà di ingannare lo spettatore...Leggi tutto senza preoccuparsi di risultare credibili. Insomma, un disastro su tutta la linea, compresa la scelta di un cast inadeguato a partire dalla scelta per la protagonista Laura Mars, interpretata senza convinzione alcuna dall’insolitamente fredda e inespressiva Faye Dunaway. Tommy Lee Jones è invece il tenente di polizia che inevitabilmente intreccerà una relazione amorosa (falsa e artificiale come poche) con la sua testimone numero uno, proprio Laura Mars. Niente sangue, tensione inesistente e un'indagine piatta fino agli ultimi minuti, in cui il film si riscatta con una maggiore azione quando però ormai il nostro interesse è scemato. Raoul Julia, nella parte dell'ex marito di Laura, fa poco più di una comparsata, mentre Barbra Streisand canta “Prisoner”, tema d’apertura e chiusura. L’ambiente della fotografia di moda è descritto male e il personaggio di Laura dà nettamente un'impressione di posticcio e di innaturale. Si salva solo la professionalità della confezione, data da un buon budget.

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Caesars 23/02/07 09:44 - 3779 commenti

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Tratto da un soggetto di John Carpenter, il film non si distingue particolarmente da tante altre opere analoghe. Narra le vicende di Laura Mars, fotografa di moda, che riesce a "vedere", come in una visione, gli omicidi compiuti da un misterioso assassino. Niente di particolare, ma comunque girato con buona professionalità da Kershener coadiuvato da una buona Faye Dunaway. Forse nelle mani di un regista più dotato avrebbe potuto riuscire meglio. Si può vedere ma non lascia il segno.

B. Legnani 10/05/07 00:27 - 5523 commenti

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Regista e interpreti di livello. Interessante, all'inizio, l'aura di mistero. Ma a un certo punto la trama crolla. Uno aveva letto il titolo, i nomi del regista, dello sceneggiatore e della protagonista e s'era apprestato a godersi due ore di spettacolo... Ben presto, però, nascono i dubbi, poi confermati. Bojatella a stelle e strisce, mai credibile, che scivola ulteriormente con un finale indegno. Bella la Dunaway (ma era splendida pure senza questo filmuccio). Da evitare, per non sciupare due ore della nostra unica e irripetibile vita.

Undying 11/09/07 01:09 - 3807 commenti

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La sceneggiatura di Carpenter non è affatto male, se è vero che alcuni film (italiani) successivi sembrano ripercorrerne le tracce: da Extrasensorial (1982, di A. De Martino) a Sotto il Vestito Niente (1985, di Carlo Vanzina). La storia della fotografa con capacità parapsicologiche non era un brutto soggetto da cavalcare, in virtù della presenza d'attori del calibro di Tommy Lee Jones e Faye Dunaway. È che la Columbia Pictures impone a Carpenter, obtorto collo, l'infelice mano del regista televisivo Irvin Kershner (Robocop 2).

Homesick 10/11/07 17:12 - 5737 commenti

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Parapsicologico e scenografico, potrebbe costituire un ideale ponte tra i gialli italiani anni ’70 ambientati nel mondo della moda (Sei donne, Sette scialli) e Sotto il vestito niente. L’interesse del film - atmosfera tetra, valido trio di protagonisti (Dunaway, Jones e un ambiguo Julia) e una tipica impronta da cinema di genere - è tuttavia rovinato da una sceneggiatura tutt’altro che convincente e dalla soluzione finale, assai facilmente intuibile.

Cotola 8/05/08 13:29 - 9009 commenti

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Deludente thriller con venature paranormali, tanto più se si pensa che c'è un grande come Carpenter a sceneggiare. Peccato perché i presupposti per fare bene c'erano tutti: oltre al grande regista americano (datosi alla penna) si poteva contare su un ottimo cast ed anche la regia di Kershner non è poi così malvagia. Il punto debole però è proprio un plot piuttosto scialbo e risaputo, benché vada detto che il finale è abbastanza riuscito, e a sorpresa. Abbastanza gradevole.

Galbo 10/05/08 18:16 - 12380 commenti

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Scritto dal grande regista John Carpenter, cavalca la moda del cinema basato sulle capacità extrasensoriali che periodicamente si affaccia nel mondo della settima arte. Le capacità della protagonista sono al centro di un thriller che funziona nella prima parte, quando prevale l'elemento thriller, ma che scade nella seconda, quando subentra l'inevitabile "love story", non adeguatamente sorretta da una sceneggiatura che diventa pasticciata ed improbabile. Buoni il cast e la fotografia.

Pigro 30/03/09 10:24 - 9635 commenti

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Fotografa di moda scopre di essere veggente: "vede" delitti che accadono lontano ma di persone che hanno a che fare con lei. L'idea non è male: la fotografa allestisce morti artificiali per pubblicizzare la moda, ma poi assiste a morti vere con i propri occhi, sia pure "virtuali". Ma sceneggiatura e regia affossano ogni possibile spunto intrigante per appiattirsi sul terreno del b-movie, credendo che basti l'ambientazione fashion per affascinare e che bastino collaborazioni eccellenti per sollevare il livello della pellicola. Comunque non male.

Tomastich 6/11/09 14:27 - 1255 commenti

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Elegante thriller americano scritto dal maestro Carpenter e diretto da Kershner. La mano di Carpenter è ben presente, lo si può notare nelle scene "affolate", un vero e proprio standard del lato thriller/giallo del mitico regista. Qui siamo nel mondo della moda e possiamo dire che questo titolo spiana la strada ai tanti "atelier thriller" che verranno negli Anni Ottanta (anche se il capostipite resta Sei donne per l'assassino di Mario Bava). Nella media le prestazioni della Dunaway e di Tommy Lee Jones.

Saintgifts 8/01/10 15:39 - 4098 commenti

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Ambientato nel mondo patinato e fasullo della moda, anzi, della fotografia di moda, oltretutto non ben descritto in questo film (se non lo hanno fatto potevano avvalersi della consulenza di un vero fotografo), un thriller dove fa capolino il paranormale attraverso gli occhi della famosa fotografa (Dunaway), che vedono di più del suo obiettivo fotografico. Nonostante tutti i presupposti il film non prende come un buon thriller dovrebbe e si lascia guardare fino alla fine solo per aver conferma di ciò che già si è immaginato.

Stefania 22/07/10 15:17 - 1599 commenti

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Diciamolo subito: l'obiettivo del film non era quello di spiegare il mistero delle visioni telepatiche di Laura. E questo non è un difetto: casomai, il difetto è che lo spunto soprannaturale non è ben amalgamato col resto della trama, che è nient'altro che un'onesta variazione sul tema "donna (in carriera) in pericolo- finti amici e finti nemici- ispettore di polizia cavalleresco ed emotivamente coinvolto"... da segnalare la bella sequenza iniziale, le foto col catfight delle modelle sullo sfondo delle auto in fiamme... e non molto altro. Inferiore alle potenzialità, più che alle aspettative.

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Rambo90 18/02/11 16:24 - 7679 commenti

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Thriller abbastanza banale che gioca come mille altri sulle visioni paranormali. Dopo il primo delitto la storia diventa ripetitiva abusando dello stesso meccanismo altre tre volte senza mai spostare di una virgola le indagini, ma inserendo una pretestuosa e noiosa love story. Il colpo di scena finale poi è prevedibilissimo e mal sfruttato. Si salvano le interpretazioni della Dunaway e del giovane Tommy Lee Jones, mentre Raul Julia appare in poco più di due scene. Evitabile.

Jandileida 21/02/11 19:36 - 1560 commenti

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Tra il patinato e l'argentiano, Carpenter ci delude scrivendo questo thriller dallo svolgimento telefonato e che si basa tutto su di un espediente liso per il troppo uso: l'occhio della mente (in questo caso della Dunaway, come al solito portatrice sana di grandissime gambe) che vede degli omicidi nel momento in cui accadono. La storia, dunque, oscilla tra il ridicolo (la storia d'amore appicciata un po' a caso) e la ripetività, ma manca assolutamente di tensione e di una evoluzione sorprendente. Kershner dirige di mestiere ma getta via un buon cast.

Buiomega71 21/02/12 19:11 - 2901 commenti

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Lento e forse oggi un po' datato, ma rimane un thriller classico di gran fascino (lo terrà bene a mente Carlo Vanzina). Bellissimi e intensi primi piani sullo sguardo di Faye Dunaway (quasi fulciani) e schegge visionarie notevoli. Sapori da noir metropolitano e un gusto per le immagini non comune. Kershner regala picchi argentiani e depalmiani, supportati dall'ottima fotografia di Victor J. Kemper e dallo score di Artie Kane. Stona un po' il lato romantico e piuttosto improbabile, ma ci si riprende nell'ottimo finale. A suo modo un piccolo cult.
MEMORABILE: La Dunaway che fotografa le modelle in mezzo alla strade con tanto di auto capottate da vago sapore post-atomico; Il finale.

Gestarsh99 11/03/12 21:41 - 1395 commenti

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La protagonista fotografa e i nebulosi omicidi a colpi di spillone la dicono già lunga sulle intenzioni di questo giallaccio onirico-visionario, o meglio di questo tentativo di thriller italian-style, che spreme grossolanamente le sue appannate allucinazioni dal Bava più schizofrenico e delirante (Il rosso segno della follia), ricopiando poi anche interi paragrafi dal manuale argentiano più basilare (soggettive ansimanti, formule assassine reiterate, ossessivi dettagli oftalmici). Meccanicamente televisivo, va avanti col pilota automatico senza fornire uno straccio di motivazione originale. Varicocelico.
MEMORABILE: Il mono-sopracciglio "neanderthaliano" del giovanissimo Tommy Lee Jones...

Disorder 26/10/12 15:30 - 1416 commenti

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Il titolo inganna: non si tratta di un thriller di stampo paranormale (argomento qui mai veramente affrontato e nonostante tutto secondario), ma di un classicissimo giallo in pieno stile anni 70, di scuola oltretutto molto "italiana" direi. Forse un po' troppo prevedibile nello svolgimento, ma girato con classe ed interpretato come si deve, primo fra tutti dalla bravissima protagonista. Non lo metterei certo fra i capolavori del genere, ma a mio parere una visione la merita...

Corinne 14/09/13 22:23 - 420 commenti

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Il titolo e le premesse (fotografa che ha visioni di alcuni omicidi) sono quelle di un thriller soprannaturale, in realtà si tratta di un noioso gialletto poco ispirato e dall'andamento soporifero, che si reggerebbe (si fa per dire) anche senza la componente parapsicologica. Il finale potrebbe essere una sorpresa se non si son fatti due conti su chi potrebbe essere l'assassino.

Il Dandi 10/02/16 13:42 - 1917 commenti

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Scritto da un giovane John Carpenter è un giallo venato da elementi di parapsicologia: la protagonista ha delle visioni in cui assiste a degli omicidi vedendoli dalla prospettiva dell'assassino (ottimo pretesto per nasconderne l'identità e per proporre qualche soggettiva argentiana). Purtroppo il lato investigativo è debole e quello thrilling troppo timido nell'orchestrazione dei delitti. Si ricorda per lo più per le suggestioni glamour (la protagonista è una fotografa di moda) che anticipano gli anni '80.
MEMORABILE: L'omicidio di Dourif vestito da donna.

Rufus68 22/05/19 23:26 - 3825 commenti

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La vicenda paranormale (parallela a quella thriller) è abbastanza semplicistica se non datata (la soggettiva dell'assassino). A risultare ben convincente è una batteria di attori e caratteristi centrati e in forma in grado di ricreare con brillante immediatezza certi aspetti del mondo glam. Tutto rimane epidermico eppure funziona grazie al ritmo scorrevole e a un epilogo in fondo inaspettato. Eccitante colonna sonora con strepitoso intro di Barbra Streisand.

Daniela 7/07/20 14:01 - 12625 commenti

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Fotografa di successo grazie a scatti in cui ricostruisce scene di violenza con modelle seminude (Newton docet) ha visioni che anticipano delitti poi messi in pratica ai danni di persone a lei vicine... Spiace dirlo, ma la sceneggiatura di Carpenter fa acqua da tutte le parti e non essendoci la sua presenza dietro la macchina da presa a garantire una certa inventiva, il risultato è un mediocre thriller modaiolo interpretato con scarsa convinzione, che dopo aver menato il can per l'aia per buona parte della sua durata sfocia in un finale ad effetto strambo in modo irritante.  

Raremirko 6/12/21 23:55 - 577 commenti

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Anche rivisto dopo tempo il film conferma il primo giusidzio: abbastanza sottovalutato, ma anche meccanico, non troppo ben scritto edinvecchiato male; storia e script son anche di Carpenter (come l'intro tutto in soggettiva, del resto), e non è poco, ma evidentemente la produzione si fece abbastanza sentire... Buon cast (spicca la magnetica Dunaway, mentre si nota un Dourif che pare Manson), regia discreta (ma Kershner fece di meglio) in un thriller pieno di potenzialità che potevan esser meglio espresse.
MEMORABILE: L'intro in soggettiva tipo quello di Halloween, uscito lo stesso anno!

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Anthonyvm 21/09/22 15:36 - 5640 commenti

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Un mucchio di nomi importanti, dietro e davanti alla cinepresa, per un thriller invecchiato maluccio ma ancora dilettevole sotto tanti aspetti, a partire dall'attenzione di Kerschner per l'estetica dell'inquadratura. Lavoro sfarzoso e un po' camp, debitore consapevole del giallo all'italiana (si citano Bava, Argento e Fulci, se non addirittura l'Ercoli de La morte accarezza a mezzanotte) e del cinema voyeurista dai contorni metafilmici (De Palma docet), disomogeneo (l'elemento paranormale non è mai approfondito, la seconda tranche eccede nei toni polizieschi), eppure si fa piacere.
MEMORABILE: Le sessioni fotografiche ultra-Seventies; La colonna sonora (con canzone di Barbra Streisand); Gli omicidi in POV; Occhi pugnalati; Il twist ending.
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  • Musiche Lucius • 27/07/13 23:49
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, due 45 giri originali:



    Ultima modifica: 14/06/14 07:31 da Zender
  • Curiosità Zender • 29/10/13 19:30
    Capo scrivano - 2 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Lucius • 30/10/13 00:52
    Scrivano - 9063 interventi
    Bellissimo il flano.
  • Discussione Buiomega71 • 30/10/13 10:03
    Consigliere - 25934 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Bellissimo il flano.

    Concordo
  • Discussione Zender • 30/10/13 17:28
    Capo scrivano - 2 interventi
    In effetti rende di più della locandina (anche se sono affezionato pure a quella :)
  • Discussione Il Dandi • 10/02/16 13:49
    Segretario - 1488 interventi
    B. Legnani ebbe a commentare:
    "Da evitare, per non sciupare due ore della nostra unica e irripetibile vita."

    Un giudizio così tranchant farebbe presagire una monopalla, mentre ne dai addirittura due. Il pallinaggio è corretto? Perdona la curiosità, ma se lo è mi piacerebbe approfondire quali elementi positivi riconosci nel film a fronte dei difetti di cui parli nel commento.
  • Discussione B. Legnani • 10/02/16 14:03
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a commentare:
    "Da evitare, per non sciupare due ore della nostra unica e irripetibile vita."

    Un giudizio così tranchant farebbe presagire una monopalla, mentre ne dai addirittura due. Il pallinaggio è corretto? Perdona la curiosità, ma se lo è mi piacerebbe approfondire quali elementi positivi riconosci nel film a fronte dei difetti di cui parli nel commento.


    Regista e interpreti ottimi. Interessante aura di mistero. Ma a un certo punto la trama crolla.

    Ciao.

    p.s. un'altra volta chiamami. Ho visto il tuo post quasi per caso.
    Ultima modifica: 10/02/16 14:04 da B. Legnani
  • Discussione Il Dandi • 10/02/16 14:12
    Segretario - 1488 interventi
    Grazie. Pallinaggio condiviso, peraltro.

    p.s. Ti avevo infatti "chiamato" e ho visto la chiamata tua, non so perché non ti risultasse.
  • Homevideo Cristian74 • 21/01/18 20:37
    Galoppino - 42 interventi
    Dvd ridoppiato.
  • Curiosità Daniela • 7/07/20 14:20
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Il genere di fotografie grazie al quale la protagonista del film ha conquistato la sua notorietà è palesemente ispirato a quello di Helmut Newton, fotografo tedesco naturalizzato australiano, famoso in particolare per gli scatti in cui ritraeva soggetti femminili in pose provocanti o feticistiche pubblicati in importanti riviste di moda come Vogue,  Harper's Bazaar,  e Vanity Fair che, per il loro carattere originale e controverso, ne fecero negli anni 50-70 uno dei fotografi più noti al mondo.

    Per un breve profilo dell'artista con una piccola galleria delle sue opere, si può vedere qui 

    Newton è anche autore di molti ritratti di persone famose, in particolare di attori e cantanti. Una selezione è visibile qui