Uno tra i più efficaci film sull'infanzia mai realizzati. La storia dell'amicizia tra un'orfanella e un piccolo contadino dice molto di più di tanti saggi sociologici dell'enorme differenza tra il mondo adulto e quello dei bambini mettendo a nudo l'ipocrisia e la convenzionalità del primo e la purezza e il candore del secondo. Grande regia che eccelle nella direzione degli attori.
Un'orfanella di guerra e un contadinello creano un cimitero segreto per animali rubando le croci del vicinato. Una curiosa commedia popolare diventa lo straordinario ritratto del gap tra mondo dell'infanzia, sensibile e trasfigurante, e degli adulti, iracondo e pragmatico, comunque lontano. I due bambini, meravigliosamente incarnati dai giovanissimi attori, spalancano un mondo interiore sconosciuto attraverso una manifestazione che per gli adulti non può che essere "proibita". Sincera la descrizione del mondo contadino. Musica struggente.
1940: una bambina in fuga da Parigi durante un'incursione aerea lungo la strada perde i genitori. Viene trovata da un contadinello poco più grande di lei che la porta a casa sua. Il film parla continuamente di morte e poi ci sono le Croci rubate dai bambini per fare un loro cimitero. Grande condanna alla guerra che crea infelici specie tra gli innocenti. Ci sono momenti belli dove Paulette scorda quasi la scomparsa dei genitori; solo alla fine chiamerà ancora maman. Buona descrizione della vita contadina e della rassegnazione agli eventi.
MEMORABILE: La paura rende crudeli. L'auto dei genitori di Paulette, che non riesce a ripartire, viene spinta inesorabilmente fuori strada. Da qui inizia il dramma.
La ferocia della guerra da un lato, il candore di una ragazzina che si ritrova senza quasi rendersi conto del pericolo al centro di bombardamenti aerei dall'altro, in immagini impossibili da dimenticare. Un film che parla di orrori con la poesia di chi ancora non ha piena conoscenza del proprio essere. E' questa la carta vincente utilizzata da Clément. E non bisogna stupirsi di quello che vediamo, perché storie come questa erano e sono tutt'oggi all'ordine del giorno. Un gioiellino in bianco e nero per riflettere anche sull'importanza dell'amicizia.
Un piccolo miracolo: un’opera d’incredibile sensibilità dove in ogni fotogramma convivono la vita e la morte, la speranza e la disillusione, il riso e il pianto. Come nei più grandi capolavori la storia è semplice e universale: il doloroso ritratto della guerra e del mondo adulto visti attraverso l’infanzia; la solitudine e l’inconsapevolezza della tragedia diventano gioco macabro: inevitabile diversivo dal sapore di morte per respingere proprio ciò che hanno visto e vissuto. D’infinita dolcezza la piccola Paulette. Disperato, commovente.
Splendido dramma realista che nulla ha da invidiare alle cosiddette colonne del genere (comprese quelle italiche). Intenso, ammaliante, privo di inutili pietismi o compiacimenti (esemplari l'agonia del fratello e le bombe sempre sullo sfondo), incentrato su un'idea che è un piccolo colpo di genio (che King ne abbia tenuto conto per Pet sematary?). Bella colonna sonora e ottimo cast, con una Fossey che, giustamente, farà strada. Inspiegabilmente sottostimato.
Tardo epigono del realismo poetico alla francese, ne è anche uno dei più significati esempi. Immersi nell'eccezionale quotidianità della guerra, i luoghi fisici ed emozionali dell'infanzia sanciscono la loro alterità al mondo adulto, confinando i bambini in una zona di perfetto isolazionismo lambito dal fantastico. La cura per il dettaglio d'ambiente e la ricostruzione del dato percettivo danno forma ad un microcosmo icastico e struggente assediato dalla violenza, nel quale l'esorcismo della morte genera, tra Michel a Paulette, un'esclusiva empatia.
Una piccola gemma questo film sull'infanzia e sulla rigidità del mondo degli adulti sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. L'amicizia complice che nasce spontanea tra una bambina piccola e un bimbo quasi adolescente è un volo lieve di farfalla che si stacca da un cumulo di sporcizia, rappresentato dall'infausto conflitto che tutto travolge. Clément dirige, per distacco, il suo miglior lungometraggio, affidandosi a due teneri piccoli attori in un periodo storico ancora bagnato di lacrime e sangue. La Fossey diverrà famosa.
MEMORABILE: La celebre struggente romanza d'amore (test obbligatorio per tutti gli aspiranti chitarristi).
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