L'ennesimo omaggio al poliziesco direte voi; certo, dico io, ma qui secondo me c'è qualcosa in più: c'è il fascino dell'artigianalità, c'è il cinema, c'è il meta-cinema, c'è insomma tutto quello che mi (ci) piacerebbe vedere un po' di più nel cinema italiano. Mediometraggio ambientato a Torino con interpreti credibili e ben diretto, bell'inseguimento in pieno centro e twist della trama del tutto imprevedibile. Apparizioni e camei di Carlo Ausino, Luca Ward, Renzo Ozzano (mito della commedia scollacciata) e Johnson Righeira (irriconoscibile).
Non solo una citazione al genere poliziottesco. Vi è di più. Grazie a una brusca accelerazione nella sceneggiatura il riuscito mediometraggio del giovane Rota acquista di valore ed originalità. Bravi gli attori. Girato a Torino con cura e la giusta passione.
Il corto, come si intuisce sin dal titolo, è un sentito omaggio al genere poliziottesco che però, a mio avviso, non riesce a restituire quelle atmosfere e la qualità di certi film dell'epoca. Probabile perchè si appiatisce un pò troppo sulle pellicole citate cui fa il verso anche da un punto di vista attoriale (ma Perna è ben lontano da Milian). Esornativa la presenza di Ward, (s)cult quella di Ausino. Gustosa la "sorpresina" finale. Sempre belle le ambientazioni torinesi; non male la colonna sonora.
Il film, pur volendo essere un simpatico breve omaggio al poliziottesco, non manca di originalità e, per questo, oltre a un buon ritmo (d'altra parte non ci saremmo attesi altro), si fa ben apprezzare. E’ girato a Torino, scenario sempre più di moda negli ultimi anni e teatro negli anni ‘70 di alcuni film del genere anche se con scenari più cupi (Torino violenta) e “proletari” (Torino nera) di quelli qui presenti.
Operazione nostalgia di Rota e Perna che celebra un glorioso genere del nostro cinema ripercorrendolo al contrario, dal trash estremo al poliziottesco di razza, senza dimenticare la commedia noir. Il discorso filologico è ben condotto, con citazioni anche molto suggestive, ma la confezione risente troppo della natura quasi amatoriale del prodotto (in questo senso la presenza di Ausino nella parte del regista suona quasi intimidatoria agli appassionati). Un film che colpisce le parti esterne dell'immaginazione, quelle che non arrivano al cuore.
Cos'è questa insulsa recita parrocchiale in cui quattro cani guidano vecchie Alfa, telefonano da cabine a gettoni e bevono cedrate? Roba che manco in un film di Carlo Ausino, verrebbe da dire, ma poi ecco: quello era solo il film nel film (diretto appunto dall'autoironico Ausino). Lo scherzo meta-cinematografico è l'unica arma di questo omaggio banalotto e pretenziosetto, che avrebbe potuto durare (e costare) la metà. Renzo Ozzano viene usato a mo' di Orson Welles. Si gioca con l'amatorialità, ma inconsapevolmente vi si scade davvero.
MEMORABILE: L'apparizione di Maurizio Merli.
POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneGeppo • 29/08/17 12:04 Call center Davinotti - 4285 interventi
Ci lascia il simpaticissimo Renzo Ozzano. Ottimo caratterista del nostro cinema italiano. Rip
DiscussioneZender • 29/08/17 12:45 Capo scrivano - 47798 interventi
Noo, mitico Renzo! Uno di quei caratteristi che riconosci sempre. Peccato davvero!