Pasticciato esordio di un allievo di Joel Schumacher (non un grande maestro) che vorrebbe essere un thriller ma che in realtà si perde dietro a fregole da commediaccia per teen. Il risultato è tranquillamente trascurabile poiché il film non avvince e non diverte. Da evitare.
Joel Schumacher stroncò la carriera di Alicia Silverstone non solo facendole interpretare una malriuscita Batgirl, ma anche producendo, l’anno prima, questo film degno di passare alla storia come l’unico thriller erotico dove non si batte chiodo e dove l’unico morto arriva alla fine e per disgrazia. Forse l’intento era riflettere sull’odierna ossessione per il sesso, negli adulti di mezz’età come negli adolescenti e perfino nei bambini, ma il risultato sembra una commedia sexy anni ’70 senza comicità. Per chi ama il ridicolo involontario.
MEMORABILE: La Silverstone, candida e carina in look ’90s; Il titolo italiano: hanno specificato “…un thriller” per paura che molti non se ne accorgessero.
Rimane un mistero quale fosse l'intento del film: forse fare una satira sulle perversioni segrete della borghesia americana, ma il risultato sembra più una versione moderna delle commedie sexy nostrane di una volta, con la Silverstone oggetto del desiderio di adulti e teenager. Tra i sogni a occhi aperti dei protagonisti si attende invano che la bella Alicia - ormai maggiorenne - finalmente si spogli; sgombrato quindi il campo da questa speranza non resta nient'altro, visto il vuoto pneumatico dello script e la confezione da tv movie anni '90.
Dopo l'ottimo debutto e i video con gli Aerosmith si cavalca l'onda dei riflettori che puntano sulla Silverstone. Uno dei risultati è questo thrillerino all'acqua di rose e a sfondo erotico (altrettanto annacquato) in cui si salva ben poco oltre la patina e la giovane babysitter oggetto del desiderio dei personaggi e delle loro fantasie puntualmente mostrate (velatissime). Per la parte "sexy" i vecchi film con la Guida (La liceale) erano vent'anni più avanti, mentre di thriller migliori ce ne sono a iosa.
Mediocre thriller dalle forti suggestioni erotiche (la Silverstone è più bella che mai, innocente e sensuale allo stesso tempo e, in paio di scene, veramente da infarto) che tenta un'analisi della perversione (sia giovanile sia adulta) della borghesia; ma il risultato è deludente, malgrado la presenza di attori come Segal (che se la cava discretamente) e Walsh. Da vedere solo se si è fan irriducibili della bella Alicia, gli altri si astengano.
Non si trattasse di un precedente così oscuro, il paradigma di riferimento naturale sarebbe proprio Il demonio nel cervello, con la sua irrisoria girandola di pensieri lubrici fomentati dal desiderio. Qui la beltà mozzafiato di una giovane, virginale Alicia Silverstone attira come il miele le psicoproiezioni porno/violente di un nugolo di mosconi che le ronzano intorno: giovinastri, padri di famiglia e anche pargoletti in età prepubere, tutti in preda a tempeste ormonali o ubriachi marci come cucuzze. Kitschissima falegnameria mentale che ti taglia in quattro dalle risa involontarie.
MEMORABILE: La protagonista in vasca vittima ignara delle perverse fantasie del cast maschile; J.T. Walsh nei panni triviali di viscido satiro efebofilo...
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Tarzanb74 ebbe a dire: Che filmaccio.
Peccato che la bella Alicia non abbia fatto carriera. Ma questo film da noi è arrivato in vhs tagliato? Ho rivisto il film con tante scene diciamo spintarelle con dialoghi in lingua originale.
Su quali basi affermi che è tagliato?
Cheppoi, da noi, arrivò al cinema prima che in vhs.
Ciao come scritto ho rivisto il film in streaming.
Con alcune scene/dialoghi in lingua originale.
Tali scene sono un po' forti.
La vhs non l'ho mai visionata è chiedevo se qualcuno ha notato tagli.
Visto che da noi solo al cinema e su cassetta è uscita.
Vedevo dice film per tutti sul retro vhs.
Rimane un mistero quale fosse l'intento del film: forse fare una satira sulle perversioni segrete della borghesia americana [...]
Anch'io ci riflettevo sopra durante la visione ma alla fine non sono proprio riuscito a dare un senso compiuto o una motivazione logica certa a questo film...
La sceneggiatura però è tratta da un racconto breve dello scrittore americano Robert Lowell Coover , un autore sui generis amante dei paradossi, stilisticamente legato al realismo magico e alla metafinzione (da Ibs.it: Rovesciando e moltiplicando la realtà a colpi di paradossi e contraddizioni, Coover cala i personaggi in versioni nuove e imprevedibili delle loro storie; e così facendo, personaggi e lettori si trovano insieme, stupiti e impauriti, in balìa della fantasia senza freni di uno scrittore dall’immaginario funambolico.)
Riporto la definizione che Wikipedia dà di metafinzione, giacché proprio in quest'ultima potrebbe risiedere il perché di una storia così apparentemente assurda e gratuita:
"La metafinzione è una forma di finzione che enfatizza la propria artificialità, in modo da ricordare continuamente ai lettori o agli spettatori che stanno leggendo o vedendo un'opera di fantasia. In altre parole, la metafinzione è un'opera di fantasia autocosciente riguardo al linguaggio, alla forma letteraria e alla narrazione. Tali opere attirano direttamente o indirettamente l'attenzione sul loro status di prodotti artificiali. La metafinzione è spesso usata come una forma di parodia, o come uno strumento per minare le convenzioni letterarie ed esplorare il rapporto tra letteratura e realtà, o tra vita e arte. La metafinzione sfida e mette in dubbio il principio della sospensione dell'incredulità, che normalmente sta alla base delle opere di fantasia."
Peraltro, torna in mente il famoso rewind al telecomando di Funny games.
P.S. Stranezze e misteri a parte, l'opera ha comunque una potenza esilarante che ne giustifica pienamente la visione :D
Interessante Gest, se visto in quell'ottica forse acquista un minimo più senso, ma probabilmente è una tecnica che ha funzionato meglio su carta che su schermo in questo caso... Da un lato sarei curioso di leggere il racconto per vedere se ha un significato che magari non è ben uscito nella trasposizione cinematografica o forse - con ogni probabilità - il racconto non offriva materiale sufficiente per un lungometraggio e quindi quello che magari poteva risultare interessante su carta nel film viene diluito con risultati semi-demenziali...
Vista la caratura dello scrittore in questione, a naso propenderei per una netta superiorità del racconto originale rispetto alla strampalata sceneggiatura che ne è stata ricavata...
DiscussioneZender • 6/07/21 08:12 Capo scrivano - 47787 interventi
Ma non è alla fine semplicemente un altro modo per definire il "grottesco"?
Un grottesco inconsapevole, dilettantistico e caciarone. Perché il grottesco presuppone una lucida intenzionalità da parte di chi ne fa uso nell'infiltrare in maniera abnorme (ma comunque calcolatamente studiata) l'elemento tragico-drammatico con quello comico-paradossale. In questo film invece le risate e il ridicolo sono assolutamente involontarie, giacché siamo dalle parti di uno "psico-thriller" erotico che punta esclusivamente sulla materializzazione di fantasie morbose e sul (cattivo) gusto del proibito. Un pulp(ettone) malriuscito, insomma.
P.S. Avrebbe meritato il monopalla; il mezzo punticino in più deriva proprio dal guilty pleasure comico involontario (che personalmente apprezzo sempre).
DiscussioneZender • 7/07/21 09:01 Capo scrivano - 47787 interventi
Ma la "metafinzione" sarebbe quindi involontaria?Wiki dice appunto che è un'opera di fantasia autocosciente.
No, in teoria la metafinzione dovrebbe essere assolutamente volontaria e consapevole. Io mi riferivo al film in questione, in cui questa ipotetica modalità è mal utilizzata e in cui l'effetto grottesco (sempre che lo si voglia inquadrare come tale) scaturisce maldestramente e senza un disegno prestabilito, sfociando quindi nel ridicolo non voluto.