Un gioco per Eveline - Film (1971)

Un gioco per Eveline
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1971
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "A Game for Eveline", non "Un gioco per Evelyne", "Il gioco di Eveline". Nonostante buona parte delle fonti riportino il 1972, il film era già nelle sale nel 1971.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si comincia a mille all'ora in auto sulle strade impervie a strapiombo sul mare. Incidente inevitabile, ma tutti vivi. Guidava lei (Schurer), lui (Hillinger) rinviene prima e va a cercare aiuto. Trova una villa dove marito e moglie con seri problemi coniugali (Guglielmi e Bogdan) li accolgono ospitandoli lì per qualche giorno. Di notte però si odono strani rumori: un cane che guaisce (e fin lì...), il lamento di una bimba. Ma come? I proprietari avevano detto di non avere figli... Eh già, ma la bimba è Eveline (o Evelyne con la ipsilon, bisognerà capire pure questo, nel corso del film), la cui presenza è quantomeno dubbia, in casa. E non solo perché...Leggi tutto quando vedi una bimba colla palla bianca in un thriller italiano c'è da drizzare le orecchie... La confidenza tra i quattro protagonisti cresce di minuto in minuto fino a raggiungere vette da scambio di coppie, ma sono soprattutto il padrone della villa e la nuova arrivata a ostentare sicurezza, con gli altri due più in balia degli eventi e convinti che il proprio partner stia nascondendo qualcosa. Particolarmente nel caso della madre di Eveline, che in testa sembra avere un caos inestricabile e accompagna pure noi in un vortice di ipotesi e possibilità che evidentemente nemmeno gli autori del copione avevano la minima intenzione di concludere linearmente. E con la comparsa dell'insegnante (Calderoni) che passa a chiedere perché Eveline non si sia ancora iscritta a scuola (ricevendo in cambio uno stupitissimo "ma la nostra bambina è morta un anno fa") i problemi aumentano, mentre nel contempo vengono alla luce discorsi aperti e considerazioni non comuni sulla vita di coppia e sulla scelta di fare un figlio o meno che stabiliscono nuovamente una sorta di asse comune tra le due personalità forti delle quattro, che la vedono in modo diametralmente opposto alle altre due; Anzi, Hillinger dà proprio l'impressione di assistere impotente a un gioco che capisce sempre meno (e noi con lui, a dire il vero). L'ulteriore svolta drammatica non aiuta in ogni caso la comprensione, che rimescola ulteriormente le carte in un finale a ben vedere alquanto disonesto, impostato come ultima (e facile) giustificazione per chiudere recuperando in qualche modo un senso. Impostazione fin troppo teatrale che la bella location sul mare cerca di “aprire” all'esterno senza troppo riuscirvi, ma è evidente che sono i dialoghi a tener banco, perché l'atmosfera di mistero regge solo superficialmente; in essi si rinvengono tracce interessanti di psicologia e sociologia applicate (un po' faticosamente) a un impianto thriller da diavoli nel cervello; con essi a tratti Avallone stupisce, più spesso finisce preda di una sceneggiatura confusa e artificialmente “effettata” che forse solo interpretazioni eccelse avrebbero potuto salvare. E non è certo questo il caso...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/08/09 DAL BENEMERITO IOCHISONO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/05/17
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Iochisono 27/08/09 22:36 - 133 commenti

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Lacuna notevole in tutti gli studi e almanacchi dell'horror italiano a causa della sfortunatissima storia distributiva, il film di esordio di Avallone è in realtà piuttosto interessante narrativamente e storicamente, inserendo in tempi non sospetti una storia di suggestione e fantasmi (o presunti tali) in un contesto contemporaneo e intellettualmente ambizioso. Purtroppo il gioco riesce solo a sprazzi nel film e stona qualche semplificazione di troppo nella trama, ma tanto basta per far capire quanto fosse creativamente fertile il cinema italiano tra la fine dei '60 e l'inizio dei '70

Fauno 9/10/10 11:15 - 2212 commenti

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Ennesima chicca della mia serie fortunata. Secondo voi quanto dovrei dare ad un film rivelatore di concetti e stati d'animo da sempre presenti nei giovani sposi e mai dichiarati così espressamente (né prima né dopo) in un'opera? E sono posizioni che se vengono ignorate portano tante coppie allo sfascio. Una Schurer così l'ho vista solo in Istantanea per un delitto, solo che lì aveva un partner eccelso come La Torre, qui l'impatto di Guglielmi non arriva così in alto, ma ci pensa lei a sfornare uno di quegli assoli che dire sublimi è davvero poco...

Deepred89 11/10/10 01:23 - 3706 commenti

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Interessantissimo film di genere, una specie di "drammatico con fantasmi" pieno di difetti ma sorprendentemente coinvolgente e con alcuni momenti di insolita tensione. La confezione è piuttosto rozza, la parte maschile del cast è mediocre e la soluzione dell'intreccio lascia perplessi, ma Avallone riesce a tenere lo spettatore sulle spine per tutta la durata, evitando i colpi bassi (niente nudi o violenza) e sfruttando bene una sceneggiatura che amalgama bene il tema "coppie in crisi" con la storia di spettri. Da riesumare, senza dubbio.

Homesick 21/10/10 08:14 - 5737 commenti

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Chi è Eveline? Una bambina in carne e ossa oppure un fantasma, un ricordo, un sogno, un desiderio inappagato, un pensiero che ossessiona e si fa realtà? È l’interrogativo postoci da Marco Guglielmi, soggettista e attore di un curioso film che trasfigura dubbi e irrequietezze della vita di coppia – argomento tipico di certo cinema intellettuale anni Settanta – ricorrendo a insolite suggestioni fantastiche da ghost-story perduranti sino alla sigillatura conclusiva impressa da una frase di S. Beckett. La Schurer, acuminata ed intrigante, si sottrae agevolmente allo scialbore dei colleghi.

Ciavazzaro 16/11/10 21:03 - 4770 commenti

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Interessante connubio di generi. Si passa dall'horror al drammatico, inoltre vi è da segnalare un'atmosfera inquietante che grava su tutto il film. Un'atmosfera di morte che in cui sono immerse sia le scene notturne che quelle diurne e che non abbandona mai lo spettatore. Radiosa la Schurer, simpatico il cameo della Calderoni. Da vedere decisamente.
MEMORABILE: Il discorso tra la Schurer e il maritino prima dell'incidente in auto, lo scavo.

B. Legnani 22/03/11 15:30 - 5532 commenti

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La sorpresa più grande è che Eveline si pronuncia alla francese, "Evelìne" (film ambientato in Corsica, ma dovremmo essere in Sicilia). Non sorprende che l'attrice migliore sia la Schurer (gli altri spariscono) che, curiosamente, vivrà pochi anni dopo analoga trama: villa sul mare, due coppie che si incrociano. Stavolta, però, la "cattiva" è lei. L'idea fantasmatica è tirata un po' troppo per le lunghe, ma non è coniugata male. Esempio del cinema medio italiano del tempo che fu: **. C'è la Calderoni in edizione bionda: stava meglio da bruna.
MEMORABILE: "Potremmo rovinarvi la vita". "No: ce la siamo già rovinata, la vita".

Lucius 22/03/11 13:30 - 3015 commenti

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Scambista, visionario, premonitore, sensuale, con dialoghi a volte impercettibili, altre volte inusuali a tal punto da apparire incomprensibili, il film di Avallone si rivela una vera sorpresa a partire dai primi fotogrammi che mostrano un auto andare a tutta velicità sui tornanti di una strada costiera, fino alle ultime inquadrature. Una villa misteriosa che non viene mai inquadrata del tutto, un incidente, un incontro, uno scambio, poi il risveglio e la vita. Ottimo.

Ronax 28/03/13 01:53 - 1252 commenti

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Parte in modo piuttosto anonimo ma prende inaspettatamente quota facendo perdere la bussola allo spettatore, ormai incapace di distinguere fra realtà e allucinazione. Il finale con "risveglio" ci riporta su binari più scontati, ma il film resta godibile e fornisce l'ennesima dimostrazione della dimenticata capacità del cinema italiano d'annata di allestire uno spettacolo dignitoso anche con mezzi limitati. Belle le location marine, in linea con l'estetica del tempo. Smagliante e sensuale, la Schurer conduce il gioco con maliziosa perfidia.
MEMORABILE: La cena finale a quattro con il dialogo sulle aragoste.

Giùan 24/03/15 09:20 - 4559 commenti

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Canonico esemplare di film che non ce la fa, vorrebbe ma non può o meglio non sa! Così alcune intriganti ambizioni di scrittura si traducono in una messa in scena che con benevolenza si può giudicare inerte, in un repertorio tecnico incolore e in una recitazione ai limiti del tremebondo, con un'eccezione, quella della Schurer, che emerge più per contrasto che per intrinseco valore. Aleggia tuttavia, forse e anche proprio a causa dei difetti sopra elencati, una catatonica atmosfera torbidamente gotica, che non può pero bastare a farne un pur piccolo cult.

Didda23 2/11/15 11:11 - 2426 commenti

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Un'opera che sfrutta un'unica location deve poggiare per forza di cose sulla bravura del cast, il quale deve tenere in piedi progetto e sceneggiatura. Il risultato è deludente per colpa di una componente maschile imbarazzante; decisamente meglio quella femminile. Poco coinvolgimento nella storia, soprattutto nella componente "ghost" trattata malissimo e con pochissime idee (confusi i rimandi fra sogno e realtà). Si salvano la regia di Avallone e qualcosa qua e là. Troppo poco per essere pienamente soddisfatti, nonostante le basse aspettative.
MEMORABILE: Rita Calderoni, in versione bionda; Eveline che gioca con la palla.

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Trivex 2/02/17 08:58 - 1744 commenti

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Unica piccola pecca sono i dialoghi, un po' stereotipati e a volte poco spontanei; il resto è grande cinema. Location favolosa, adattissima al film, che vive quasi di luce propria, tanto risulta ammaliante. I protagonisti sono figure d'assoluto interesse, per l'epoca. L'inesplicabile storia è intrigante e si avvolge bene al tema dominante, lungi dall'essere leggero. Un dramma interiore forse non poco comune, ieri come oggi, che alberga all'interno della definizione della struttura familiare e del desiderio, o meno, di avere continuità biologica e affettiva.
MEMORABILE: La tavolata a quattro e i suoi dialoghi, mangiando l'aragosta, dopo quanto successo; Il fucile; La buca; La fine della storia, se di fine si tratta.

Ira72 27/06/17 21:52 - 1313 commenti

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Capisco i voti contrastanti. Non è affatto facile, qui, giudicare. Da un lato ci sono classe e raffinatezza marcati, con estrema semplicità nel rendere atmosfere inquietanti. Una semplicità apprezzabile e avvolgente che cattura, come lo sguardo magnetico della Schürer. Dall'altro lato, invece, abbiamo certe forzature che alla lunga tendono ad annoiare. La stessa poca verve che trasmettono le figure maschili, decisamente monotono. Due pallini, facendo una media. Ma nel complesso è meno mediocre di tanti altri film davvero mediocri.

Daidae 18/11/17 15:42 - 3179 commenti

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Nonostante non abbia mai apprezzato troppo i lavori di Avallone, autore tra l'altro dell'orripilante Spettri, devo dire che questo film è invece interessante. Originale per la sua epoca rispetto ai soliti thriller con assassino guantato, ben interpretato da attori validi quali Guglielmi e Erna Schürer, che offre una prova molto buona. Non c'è troppa tensione, un po' confuso in alcune parti, ma nel complesso un lavoro sufficiente. Da vedere.

Maik271 21/05/18 10:08 - 436 commenti

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Coppia in crisi accoglie due giovani sposini dopo un incidente d'auto e ne nasce un "gioco" incentrato sulla figura di Eveline protagonista invisibile dell'azzeccato titolo. La pellicola, dotata di una pessima fotografia, mantiene però alto l'interesse dello spettatore grazie ai tratti horror che pervadono la casa senza che siano presenti i classici stereotipi. Cast adeguato, Schurer insensibile ma sincera, enigmatica la Bogdan. Piccola parte per la "bionda" Calderoni.

Rufus68 18/10/18 23:29 - 3842 commenti

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Inclassificabile e insipido salsicciotto esistenzialista con granelli (altrettanto insipidi e assolutamente incongrui) di ghost story. Cosa si vuole significare qui? E chi lo sa: il rimorso? Il rimpianto? Una guarigione interiore? Sembra un gioco al massacro tipo Polanski (recitato malamente, però) a cui è stata trapiantata la bimba funebre di Mario Bava. Perfetta la frase finale di Beckett: incomprensibile come il film cui è stata attaccata.

Claudius 17/09/23 08:31 - 543 commenti

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Notevole commistione di dramma borghese (con un bell'attacco alle coppie che non vogliono avere figli) e ghost story. Il regista dosa bene le scene drammatiche e quelle di suspense (e qualcuna riesce a mettere i brividi) mentre l'ambientazione aggiunge un tocco in più al film. Il cast non è niente di eccezionale, anche se la Schurer e Guglielmi se la cavano bene. Chi è in realta Eveline? cosa c'è in quella villa? Da recuperare anche in virtù del finale aperto.
MEMORABILE: La prima apparizione di Eveline (da far gelare il sangue).

Nicola81 2/10/23 21:37 - 2857 commenti

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Ragionando col senno di poi, possiamo dire che l'esordio di Avallone è rimasto il suo film più riuscito. Certo i limiti di budget si fanno sentire e la recitazione non è esattamente da Oscar (Hillinger in particolare è qui inespressivo), ma questo dramma psicologico contaminato con la ghost story a suo modo funziona, e se il confronto tra le due coppie è decisamente figlio del suo tempo, le sequenze più strettamente thriller regalano brividi autentici. Il finale può anche lasciare insoddisfatti, ma è ben vedere era l'unico modo per far riprendere il sopravvento alla razionalità.
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  • Curiosità Lucius • 22/03/11 13:26
    Scrivano - 9051 interventi
    Il film termina con un aforisma di Samuel Beckett:
    "In questa confusione da qualche parte il pensiero si accanisce anche esso lontano dal punto giusto e a sua volta mi cerca dove non ci sono non sa placarsi".
  • Discussione Buiomega71 • 14/04/14 17:44
    Consigliere - 25998 interventi
    Avviso, così per dipanare dubbi

    NON ESISTE la vhs italiana del film di Avallone
  • Curiosità Lucius • 1/06/17 19:00
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, la scheda del film, presente in un catalogo di distribuzione d'epoca:

  • Curiosità Alexpi94 • 7/04/19 17:57
    Galoppino - 177 interventi
    Dalla collezione Alexpi94, il flano d'epoca che annunciava la prima del film:

  • Discussione Fauno • 7/04/19 21:29
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Complimenti per trovare flani così belli per dei capolavori. Si vede che sei un collezionista DOC. ;-)
  • Discussione Lucius • 7/04/19 21:56
    Scrivano - 9051 interventi
    Mi associo, anche per la scelta dei film. Bellissimi!
  • Discussione Mco • 7/04/19 22:44
    Risorse umane - 9970 interventi
    Mi accodo agli illustri amici. Splendidi!
  • Discussione Alexpi94 • 8/04/19 00:13
    Galoppino - 177 interventi
    Grazie! :)
  • Discussione Deepred89 • 1/09/23 09:12
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Da La stampa, 16 luglio 1971, una prova che, nonostante quanto riportato da Imdb, il film fosse nelle sale già nel 1971:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images66/ungiocopereveline.jpg[/img]
    Ultima modifica: 1/09/23 09:39 da Zender
  • Discussione Zender • 1/09/23 09:41
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Grazie Deep, corretto (e molto curioso direi), chissà da dove viene la data precisa dell'uscita italiana segnata da Imdb...