Notevole pellicola incentrata sull'allestimento teatrale di una bellissima tragedia di Shakespeare. Il cuore pulsante ("nero" visto il personaggio che interpreta) della operazione è uno straordinario Al Pacino, che restituisce appieno la bellezza delle pagine del tragediografo. Colto e raffinatissimo (si veda la parte sulla metrica) riesce ad appassionare ed avvincere. E visto il tipo di film non è assolutamente poco. Da non perdere.
Eccellente modo di affrontare un’opera teatrale: andando alla sua ricerca, come suggerisce il titolo originale, in un documentario errabondo e sottile, da cui emerge tutto l’amore per Shakespeare e tutta la potenza della sua parola. Un film ricco di livelli, sui quali Pacino (attore grandissimo, regista sorprendente) gioca con intelligenza ed efficacia, mescolando opinioni, luoghi, volti, mostri sacri e gente comune. C’è un mondo in questo film, in cui si parla di teatro ma anche di cinema e di vita. Uno degli omaggi più belli al Grande Bardo.
Sorprendente esordio da regista per il grandissimo attore Al Pacino. Il suo è cinema sperimentale di alto livello, sofisticato ma anche fruibile e con diversi livelli di lettura. L'intelligenza dell'operazione sta nel circondarsi di grandi attori che discutono del personaggio con il protagonista ricercando e trovando originali piani di discussione, aiutati da un montaggio davvero efficace. Da vedere.
L'esordio alla regia di Al Pacino è uno splendido documentario che, come suggerisce il titolo originale, cerca di ritrarre nel modo più completo possibile uno dei personaggi più oscuri creati dal Bardo. Il risultato è una rara unione fra teatro e cinema, Inghilterra e Stati Uniti, antico e moderno, vita reale e finzione: le due dimensioni del racconto si avvicinano fino a fondersi e il cast si immedesima con incredibile passione nei vari ruoli della tragedia. Uno dei migliori risultati dell'influenza di Shakespeare sul cinema.
MEMORABILE: La discussione sul pentametro giambico; La scena finale della tragedia.
Il prof Al Pacino prende per mano i suoi allievi (noi) e racconta loro Shakespeare in uno dei suoi lavori più rappresentati (il Riccardo III appunto) facendolo apparire "semplice" nella sua sostanza e facendoci apprezzare l'autore, famoso nel mondo ma sconosciuto ai più. Si fa aiutare da un cast entusiasta in un'operazione dove il cinema rende un grande servizio al teatro e dove un'opera teatrale è rappresentata sullo schermo in un modo poco ortodosso ma sommamente educativo. La regia di Pacino è principalmente un lavoro di ottimo montaggio.
POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Vorrei solo dire (non per polemizzare) che secondo me il genere è sbagliato. Trattasi non di opera teatrale, infatti, ma di una pellicola
come tutte le altre (più o meno) che verte sulla
messa in scena di un'opera teatrale.
Il film è in effetti più un "docudrama" sulla messa in scena dell'opera.
In ogni caso, non compaio più come "inseritore" del titolo, anche se sono abbastanza sicuro di averlo inserito io (dopo aver recensito Il Mercante di Venezia).
A onor del vero ricordo anche io che il film è stato inserito da Tarabas. A meno che qunado si mette un film in stand-by poi l'inseritore viene
considerato chi lo recensisce per primo.
Beh, poco importa.
Tornando al film,l'ho visto al cinema in inglese e devo dire che lo ricordo molto raffinato ma anche ostico. Non lo definirei coinvolgente, se non per un appassionato (se non addirittura un tecnico) della materia. La disquisizione, che tu citi, sulla difficoltà per un americano di recitare correttamente i pentametri giambici onestamente è un po' ardua.
DiscussioneZender • 28/04/09 00:11 Capo scrivano - 47698 interventi
Cotola ebbe a dire: A onor del vero ricordo anche io che il film è stato inserito da Tarabas. A meno che qunado si mette un film in stand-by poi l'inseritore viene considerato chi lo recensisce per primo. Ci hai azzeccato Cotola. Il vero inseritore viene considerato chi commenta, mentre il film in standby porta il nome dell'inseritore solo fino al giorno in cui non subentri un commentatore. Mi aveva in effetti lasciato molto perplessa la scelta di Tarabas di scrivere TEATRO come genere, ma non avendo visto il film ho sospeso il giudizio. Ora metto drammatico quindi, grazie.
Mi rendo conto che i nomi del cast sono già tanti, ma bisogna proprio aggiungerne due: Frederic Kimball (che è praticamente coprotagonista con Al Pacino, visto che stanno insieme tutto il tempo a commentare) e Judith Malina (che compare solo una volta, ma la co-fondatrice del Living Theatre non può non essere citata in un film che parla di teatro!).
Aggiungo che non è corretta neanche la categoria "drammatico", perché è esplicitamente dichiarato come "documentario" (che è anche la categoria primaria data su Imdb). Per spiegare a Zender cos'è questo film, si tratta di Al Pacino che vuol fare un film per far conoscere Shakespeare e Riccardo III alla gente, quindi va in giro intervistando un sacco di persone (per strada, fra amici, a studiosi) e discutendo con gli attori su come si dovrebbe fare e andando pure a fare visite in luoghi shakespeariani; e ogni tanto si vedono anche alcune scene del Riccardo III. Insomma, è palesemente un documentario.
DiscussioneZender • 18/07/11 16:56 Capo scrivano - 47698 interventi
Ok, mi piego alla forza delle spiegazioni :) Cambiato e aggiunto, grazie.