La comicità all'insegna della femminilità, con tre campionesse della risata che la sanno lunga sulla loro formula di autenticità e di simpatia. Di fronte, tre baldi giovani anch'essi ben dotati di umorismo e di savoir-faire. Giocosità e divertimento accompagnano una serie di vicende volte ad un unico scopo: sposare l'uomo che si ama! La storia è ben sceneggiata senza tempi morti e scorrevole nelle battute. Grandissima la Vitti, ma non da meno la Valori e la Mondaini.
Commediola che parte neppure male, ma che cala progressivamente col trascorrere del tempo, sfilacciando una trama debole, tenuta occasionalmente in piedi dalla bravura degli interpreti, fra i quali spiccano Fabrizi e la Vitti, che però nulla possono contro la debolezza della soluzione finale. Nei ruoli di contorno Alberto Sorrentino muto, e Marisa Traversi in una delle sue tante interpretazioni di donna facile.
Le dritte (termine coniato in quegli anni) sono tre attrici dalle qualità indiscusse. Le dritte cercano con tutte le armi a disposizione, dal ricatto alla seduzione, di accalappiare per sempre (sposare) i tre uomini per cui spasimano. La coppia Valori/Panelli (sposati nella realtà) è quella più divertente, oltre che affiatata, ma funzionano bene anche la Vitti con Fabrizi e la Mondaini con Garrone al posto di un Vianello (Mondaini e Vianello si erano appena conosciuti) che, senza togliere nulla a Garrone, avrebbe rappresentato la perfezione.
Poca cosa. Una trama di un'ingenuità disarmante, che non permette nemmeno di dar vita a scenette simpatiche, con gag ripetitive e personaggi davvero troppo stereotipati anche per l'epoca. Qui e là una pezza ce la mettono gli interpreti, tra cui una Vitti alle prime armi, i bravi Fabrizi e Garrone e un Carotenuto in partecipazione ma che con i suoi tempi comici lascia il segno. Equivoci prevedibili e ritmo molto blando; anche tra le commedie di seconda fascia anni '50 è un punto basso.
Le tre ragazze Rina, Edna e Ofelia hanno deciso che è tempo di convolare a giuste nozze. Infatti nei beati e semplici anni ‘50 essere "dritte" significava accalappiare e sposare l’uomo dei propri sogni. Mario Amendola, con l’amabilità leggera di uno stile ironico, firma una commediola incentrata sullo studio dei caratteri delle tre dritte che non è più che un’impalpabile bolla di sapone. Però decide di fare la cosa giusta: mettersi umilmente al servizio della bravura attoriale di Monica Vitti, Sandra Mondaini e Bice Valori. Film discreto.
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