Un episodio inventato della vita di Maria Callas diretta da Zeffirelli, abbastanza noioso. Cast interessante ma sprecato, regia abbastanza scialba, dialoghi inutili e già sentiti migliaia di volte. Davvero una brutta delusione: non mi è piaciuto per niente.
Omaggio del regista Zeffirelli ad un grande mito dell'opera. Probabilmente frutto di una sincera ammirazione per la grande artista, Callas forever non si può però definire un'opera riuscita perchè fatica ad evitare i clichè del filone "riscoperta dell'artista scomparso". Un episodio inventato che poteva funzionare sulla carta ma che diventa una rassegna del già visto e prevedibile con un buon cast purtroppo sprecato.
Non solo un film sulla Callas quanto piuttosto sull'amore del regista per la più straordinaria cantante lirica di tutti i tempi nel suo viale del tramonto. Attraverso un artifizio letterario viene descritta la personalità di una donna che alla fine della sua carriera recupera, fuori dai riflettori, la sua dimensione umana e mortale. La prima parte è molto Vanzina-style, poi il film recupera nel finale, facendoci dimenticare lo stile "laccato". Da rivalutare senz'altro...
La definizione adatta per questo film è mediocre. Lo si intuisce già dalle prime inquadrature, con quella fotografia scialba e il classico stile di Zeffirelli senza troppa arte né troppa parte... La storia è piuttosto insipida e anche Jeremy Irons, in un ruolo che non gli si confà, non rende come dovrebbe. Meglio Fanny Ardant, forse anche grazie alla somiglianza fisica con la cantante. Un po' deludente ma soprattutto abbastanza noioso...
La domanda è perché? Perché quando si può fare un film realistico su una personalità straordinaria ci si devono inventare aneddoti inesistenti? Perché produrre un film sulla Callas, la cui vita fu intensa e vissutissima, concentrandosi in modo esclusivamente fantasioso solo sugli ultimi tre mesi della Divina? Ne esce, inevitabilmente, un prodotto finale improbabile, televisivo, una fiction scadente. Gli attori fanno il resto (del disastro): Irons sprecato, Ardant artificiosa.
Mediocrissimo film di Zeffirelli, che coniuga il cinema alla sua passione per l'opera realizzando però uno dei suoi film peggiori. Si basa su un episodio inventato della vita di Maria Callas, terribilmente noioso e scontato. Giacché si doveva inventare, tanto valeva inventare bene, o forse meglio usare la vera storia della famosissima cantante lirica. Brutti anche i dialoghi e scadente la recitazione, con Fanny Ardant e Jeremy Iron totalmente fuori forma. Poco interessante, con tratti di sceneggiatura infantili o inutili. Si salva a stento la resa scenica. Pessimo.
Opinabile l'idea di inventare un aneddoto in qualche modo screditante; tuttavia Maria Callas è talmente inarrivabile che nulla può scalfirne il mito e il film, che invero ha stupende coreografie, ne esce solo in parte sconfitto. Costumi e soprattutto musiche sono di alto livello, ma spiace vedere la soprano rappresentata in maniera sbagliata sia fisicamente (in realtà era minuta), sia caratterialmente (qui appare esagitata e poco elegante nei modi, mentre in realtà, per quanto temperamentale, era estremamente raffinata). Non male Ardant e Irons.
MEMORABILE: Il litigio con Larry nei corridoi; Il film sulla Carmen; Garko nella parte del cantante lirico (!).
Fanny Ardant HA RECITATO ANCHE IN...
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Il soggetto di questo film nasce dalla vicenda realmente accaduta dello "svociarsi" della Callas.
La cantante, notoriamente robusta prima di raggiungere la celebrità, possedeva un timbro non comune, possente ma fragile sulle note alte.
Il difetto si accentuò con il drastico dimagrimento di oltre 30 chili, dato che non era presente più il "sostegno" dell'ampio torace.
Da qui il progressivo peggioramento della voce della Callas, notato da critici e fans, e peggiorato dalle vicissitudini personali, amore tormentato e sfortunato per Onassis in primis.
prego! Aggiungo che contribuì anche una cattiva preparazione giovanile che non modulò abbastanza il vibrato della voce (ovvero notevole sforzo del diaframma).
La fonte principale di queste notizie è un libro sulla Callas che possiedo, che la studia proprio sul versante più tecnico della sua vita e della sua arte.