La machine - Un corpo in prestito - Film (1995)

La machine - Un corpo in prestito
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Titolo originale: La machine
Anno: 1995
Genere: drammatico (colore)
Note: Dal romanzo "La machine" di René Belletto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/04/09 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 2/04/09 06:26 - 12671 commenti

I gusti di Daniela

Uno psichiatra mette a punto un apparecchio che gli consente a scopo terapeutico di scambiare la propria psiche con quella del paziente che ha in cura. Il tizio però è uno psicopatico omicida e nel nuovo corpo ci si trova proprio bene, per cui l'esperimento avrà conseguenze impreviste. Spunto fantastico, svolgimento drammatico: il romanzo di Belletto offre un soggetto proprio avvincente, ma il risultato è modesto, per colpa di una regia pedestre e para-televisiva cui l'interpretazione del cast, pur professionale, non può porre rimedio. Peccato.

Cotola 7/09/10 23:53 - 9052 commenti

I gusti di Cotola

Lo scambio dei corpi e delle menti non è un’idea di primo pelo. Più volte sfruttato in chiave comico-fantastica, lo spunto poteva essere rivitalizzato in modo interessante in ambito thriller. Per farlo però era necessaria una bella sceneggiatura ed un buon regista: cose che mancano a questa pellicola. Ne è venuto fuori il solito filmetto scialbo, senza idee e privo di tensione. Che peccato!

Buiomega71 31/08/12 00:16 - 2912 commenti

I gusti di Buiomega71

Divertente, teso e avvincente quanto basta, supportato dalla robusta regia di Duperyon, che non solo si rifà ai classici "psycho thriller" americani ma guarda a certo cinema cronenberghiano e al fascino dei bambini assassini. Quasi kinghiano nell'assunto, con un Depardieu strabordante che pare ora buffo ora sadico. Bellissimo l'incipt che si ricollega al finale, con lampi horror adolescienziali che citacchiano il Nightmare scavoliniano. Verso la fine sembra quasi la versione nera di Vice versa. Esilaranti e al contempo terrifici gli scambi corporei.
MEMORABILE: Il ragazzino che si avvicina al letto della mamma (Nathalie Baye e che mamma!) con coltellaccio in mano; Depardieu dà di matto al flipper.

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  • Discussione Buiomega71 • 31/08/12 09:59
    Consigliere - 26011 interventi
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Nulla di trascendentale, ma divertente, godibile e con una tensione sempre costante che regge per tutto il film.

    Dupeyron adotta una regia da "psycho thriller" americano, con ammiccamenti a certe tematiche cronenberghiane, e omaggi ad alcuni titoli cult del genere (penso al Nightmare scavoliniano, a Grano rosso sangue e alle battute finali sotto la pioggia di un Venerdi 13) sino all'automobile radiocomandata che cade dalle scale buie della cantina in modo fac simile a Quella villa accanto al cimitero.

    Pur se immerso in una fotografia piuttosto slavata, il film parte come una specie di Brainstorm, poi diviene un grottesco e folle calderone di menti scambiate all'interno dei corpi e il gioco alla Tocco del male diventa quasi irresistibile con uno strabordante Depardieu con la testa del serial killer, che vede donne pugnalate a sangue in flashback, dà di matto a giocare a flipper, cerca di comportarsi nel "migliore dei modi" con la sua famiglia, va in giro con coltellacci a martoriare giovani fanciulle (di culto la sua aggressione da perfetto maniaco a Natalia Wörner nel suo appartamento) e nel finale (che sembra la versione horror di ViceVersa) lo si vede frignare come un bambinone mal cresciuto (se si vedrà il film si capirà il perchè).

    Bellissimo l'incipt, che si ricollega al finale, con sapori e reminiscenze al cinema dei ragazzini assassini, con il piccolo Lèonard coltellaccio alla mano che si dirige nella camera da letto della mamma (e che mamma!La sensualissima Nathalie Baye) in una notte di tregenda ,ed e jeux de massacre...Con echi del Bobby di Dan Curtis.

    Il finale sanguinoso e piuttosto cattivello e la ciliegina sulla torta di questo piacevole "psycho thriller", che mischia la fantascienza spicciola e un irresistibile giro di situazioni ora comiche, ora terrifiche, grazie alle personalità scambiate. Carina anche l'idea del tumore dietro all'orecchio, e la scena dello scantinato anticipa (involontariamente) l'incipt di Saw.

    L'originalità non e il suo punto forte, ma lo spettacolo regge alla grande. Molto più divertente di altri titoli più blasonati.
    Ultima modifica: 31/08/12 13:08 da Buiomega71