Julianne decide di sposare Mitch, nonostante i familiari di lei siano contrari, vuoi per il suo stato sociale vuoi per la scarsa conoscenza (pochi mesi). Il viaggio di nozze è in mezzo a un bosco quasi irraggiungibile: pace e natura. Ma, con il passare dei giorni, il bel Mitch si rivela possessivo e arrogante, sino a mostrare la sua vera natura. Thriller con alcune "spennellate" splatter; poteva essere più interessante se invece di curare il look si fossero curati sceneggiatura e personaggi.
Lei ama lui, un ragazzo avventuroso ed innamorato pazzo. Invece è pazzo e basta e per manifestarsi gli bastano due settimane su un atollo lacustre che gli sposini hanno scelto come meta del viaggio di nozze. Sembra una puntata di Donne al bivio, invece è un film scritto, probabilmente, nei mesi in cui tutti gli sceneggiatori americani dichiaravano sciopero. La deriva verso la pazzia di Mitch è descritta con incoerenza: il personaggio passa da Oliver di Love story a Travis di Taxi driver in un nanosecondo, ed il realismo va a farsi benedire.
Un crescendo di crudeltà psicologiche, follia e possesso, in questo tesissimo e misconosciuto thriller "boschivo" assolutamente da riscoprire. Tra bellissimi scenari naturali, una lotta senza esclusione di colpi tra un marito uscito di testa che vuole tornare alla primordialità della natura e una moglie che prima lo asseconda, ma poi... Tensione a mille, con Tara Reid incatenata e la violenza crescente del maritino. Assolutamente da recuperare, uno dei più bei thriller degli ultimi anni sulla crisi di coppia e l'isolamento. Consigliato.
MEMORABILE: Il marito incastrato nella tagliola; le tentate fughe della Reid.
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona", come scrisse il sommo poeta. Un viaggio di nozze con meta (da lui voluta) isolata. Una casa, la natura, nulla della moderna civiltà (né telefoni, né computer, né televisione). Idea geniale. Peccato che lei non gradisca e, dopo un solo giorno, manifesti la sua natura femminile, della serie "si fa quel che dico, anzi penso". Il contesto è quello di due attori, prima amanti senza freni, poi nemici senza sosta. Ma la noia regna sovrana per la carenza di un plot troppo stringato, giusto giusto per un cortometraggio di 20 minuti. Lei è antipatica, più di lui.
Le frecce al suo arco sono una location meravigliosa degna di Venerdì 13 e una ost cinematografica di livello, per il resto la sceneggiatura risulta assai improbabile, tanto che neppure l'impegno degli attori riesce a renderla verosimile. Le falle sono diverse, in una sceneggiatura si gravida di tensione ma che lascia perplessi. L'ombelico del mondo può apparire come un posto idilliaco, ma anche tramutarsi nella peggiore delle trappole. In questo caso...
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In DVD da tempo nel catalogo Eagle Pictures Prigioniera di un incubo è uscito anche in edicola in un DVD a doppia faccia abbinato all'altrettanto poco entusiasmante Occulte presenze.
Lingue opzionabili: italiano dolby 5.1 ed inglese 2.0.
Sottotitoli italiano.
Formato widescreen 1.85:1.
Durata della versione 1:28:20.