La lettera scarlatta - Film (1995)

Pellicola tratta dal romanzo omonimo di Nathaniel Hawthorne. Strutturato su toni fortemente drammatici e su vicende fedeli a quelle narrate nel libro, il film conta su un cast d'eccezione formato dalla tripletta Demi Moore-Gary Oldman-Robert Duvall. Intensa e partecipe soprattutto la Moore nei panni dell'adultera Hester Prynne, stoica icona della donna forte, emancipata rispetto ad una società bigotta in cui la donna è sottomessa al marito e padrone. Toccante e ben recitato.

Il celebre romanzo di Nathaniel Hawthorne completamente stravolto in questa riduzione cinematografica del pur bravo Roland Joffè che firma un vero e proprio pastrocchio. La storia dell'adulta marchiata con la lettera A dell'infamia viene realizzata come sorta di polpettone moraleggiante che ignora totalmente il contesto storico ed introduce elementi assolutamente assenti all'epoca. Il fallimento artistico trascina con sè anche il cast che fornisce una prova mediocre.

Terrificante ed indigesta pellicola tratta da un grande romanzo di Hawthorne il quale si sarà rivoltato nella bara visto il trattamento subito dal suo capolavoro. Nulla è salvabile, dalla regia diJoffè alla sceneggiatura che presenta alcuni tocchi ridicoli, stucchevoli (l'uccellino rosso) e volgari (la candela fallica) che gridano vendetta la cielo. Demi Moore poi non è, ovviamente, all'altezza di ruoli di tale spessore. Chi ama o semplicemente conosce il libro è meglio che stia alla larga così come dovrebbero fare anche gli altri.

Questa seconda trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Hawthorne è un inguardabile polpettone, debolissimo dal punto di vista storico e imbarazzante per quanto riguarda la messa in scena. Joffé non ne coglie una giusta, cadendo spesso nel ridicolo e nell'imbarazzante: la candela fallica, l'uccellino rosso in stile Disney... ma per favore! Il trio Moore-Oldman-Duvall non può far molto e il tutto si riduce ad un imbarazzo generale. Da dimenticare.

Un filmetto sotto ogni punto di vista. Non si salva la regia, non si salva la recitazione (nonostante Duvall e Oldman, davvero poco ispirati - giustamente), tantomeno la sceneggiatura, fatta di incredibili sciocchezze perfettamente evitabili (la scena d'amore è assolutamente ridicola) e le musiche non aggiungono nulla al vuoto più totale. Colmo di moralismi e incredibilmente didascalico, si risolve in un finale altrettanto dimenticabile.

Niente affatto riuscita questa libera trasposizione dell'omonimo romanzo di Hawthorne, malgrado attori come Gary Oldman e Robert Duvall che sono adatti al ruolo che interpretano. Il film rinuncia a certe sfumature gotiche dell'opera scritta esagerando il sentimentalismo passionale tra i due protagonisti e spingendo sul realismo, cercando di dare alla vicenda un respiro storico da epopea americana (dimenticando certe potenzialità del tema trattato: i puritani della Nuova Inghilterra in odore di streghe).

Meglio lasciar perdere Hawthorne, anche senza fare confronti imbarazzanti con il capolavoro letterario, è già abbastanza mediocre per conto proprio il film diretto da Roland Joffé, regista sopravvalutato in altre occasioni. La povera Moore, al solito poco espressiva, è palesemente inadeguata al ruolo ma anche attori altrove validissimi come Oldman e Duvall non fanno una gran figura. Film pesante, accademico, paradossalmente bacchettone ed infine penalizzato da un epilogo "normalizzante": al momento dell'uscita meritato flop di critica e pubblico, insalvabile anche rivisto a distanza di tempo.

Mediocre film tratto dall'omonimo romanzo di Hawthorne. Riuscire a trovare pregi per questo film è cosa assai difficile e a essere onesti solo i costumi si posson salvare. Tremenda la scena lunghissima di sesso tra i due protagonisti con l'uccellino rosso e la serva con la candela. Deludente pure il cast: Demi Moore appare per tutto il film imbalsamata e il grande Gary Oldman poco convinto. Il peggio del peggio però resta il banalissimo finale. Brutto.

A parte qualche dettaglio poco consono (la candela fallica), il film si lascia guardare per il feeling tra la brava coppia protagonista, i bei costumi, le location e la storia d'amore scabrosa tra un reverendo e una donna sposata, inevitabilmente ostacolata da una società gretta. Purtroppo, tuttavia, il finale frettoloso e poco verosimile non riscatta la lunga durata della pellicola; anzi, al contrario, ne vanifica il senso.