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Titolo originale: Godzilla, King of the Monsters!
Anno: 1956
Genere: fantastico (bianco e nero)
Regia: Ishirô Honda, Terry O. Morse
Note: Nuova versione del film "Godzilla", con nuova sceneggiatura, nuova regia e nuovo protagonista, ma che utilizza ampie sequenze del film originario. Venne riedito negli Anni Settanta, in Italia, da Luigi Cozzi (alcuni chiamavano il film "Cozzilla"), usando la versione statunitense, aggiungendo scene prese da altri film e colorizzandolo.
APPROFONDIMENTI: "Cozzilla": il Godzilla italiano del 1977!
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/03/09 DAL BENEMERITO PIGRO
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- Davvero notevole!:
Rambo90 - Mediocre, ma con un suo perché:
Pigro, Caesars, Minitina80 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Undying
Due anni dopo il successo di Godzilla, gli americani ne fanno una versione diversa, sceneggiata da un autore tv (Al Ward) e diretta da un opaco regista. Il film originale è stagliuzzato e rimontato, con pesanti censure, senza rispetto della trama, e in tutte le sequenze è sempre presente un giornalista americano che dialoga con gli attori originali giapponesi. Un filmetto scialbo, destituito dei sensi originari fino all'incomprensione della storia se non come sequenza di effetti spaventosi che solo l'intelligenza yankee può capire.
Per cavalcare il successo del film giapponese gli americani ripresero buona parte delle scene originali insertandole con immagini nuove, interpretate da Raymond Burr. Alla fine, poiché quello è il materiale, non ci si discosta di molto, sul piano visivo, dal titolo primario, anche se in questo caso specifico - come è lecito attendersi - il clima di tensione generato dal cupo e pessimista senso catastrofico dell'originale, consciamente o inconsciamente legato all'atomica che ha colpito il Giappone, si perde per strada lasciando il posto ad effetti speciali oggi datati, manieristici e infantili.
A mio avviso è migliore questo rimontaggio americano, rispetto all'originale giapponese. Un po' perché aggiunge l'indimenticabile Raymond Burr che offre un'interpretazione buona e convincente e un po' perché la storia riamaneggiata è più vicina ai gusti occidentali e ricorda i vari catastrofici che poi imperverseranno negli anni 70. Comunque ha inaugurato una serie infinta e gli effetti speciali per l'epoca erano davvero strabilianti. Più che buono.
Non ho visto la versione originale giapponese, ma questa (parzialmente rigirata dallo statunitense Morse) mi è parsa particolarmente scialba. Si è preso il materiale originale tagliandolo un bel po' e lo si è insertato con scene che vedono protagonista Raymond Burr (lavoro eseguito più che egregiamente dal punto di vista tecnico), levando molti spunti antinucleari del film di Honda e rendendo poco comprensibile lo svolgimento della trama. Restano dei discreti (per l'epoca) effetti speciali e nulla più.
Il rimaneggiamento americano non deve avergli giovato troppo; non tanto per la qualità degli inserti aggiuntivi che smuovono poco, quanto per un discorso di integrità dell’opera. L’idea alla base della creatura nata sulla scia delle conseguenze nucleari diventa percettibile solo in alcuni passaggi, mentre nelle nuove sequenze rimane un discorso piuttosto sterile. Superfluo sottolineare quanto i momenti migliori siano quelli in cui la creatura è in scena, senza che l’età anagrafica pesi oltremodo sulla resa emotiva trasmessa.
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- R.f.e. ebbe a dire nelle curiosità:
Verso il 1976-77, com'è noto, Luigi Cozzi fece "colorizzare" questa versione (che poi è la stessa che giunse in Italia nel 1957 e che, sono d'accordo con Rambo90, è migliore e più essenziale della tanto celebrata versione originale nipponica).
E lo fece fare in un modo alquanto opinabile (non c'erano allora i sistemi computerizzati di oggi) tramite un complesso, ancorché primitivo, sistema di gelatine multicolori, da spostarsi manualmente fotogramma dopo fotogramma dal suo esperto in stop-motion Armando Valcauda (lo stesso che nel 1978 curò gli effetti speciali di Scontri stellari oltre la terza dimensione).
Ricordo che io vidi il risultato per la prima volta, quasi in anteprima, proiettato al cinema Embassy di Ferrara nel giugno 1977, durante il locale congresso di fantascienza allora chiamato SFIR (il futuro ITALCON). Ma non è tutto qui. La cosa divertente è che all'epoca Cozzi approntò anche uno spassosissimo trailer dove si intravedevano le "fasi" della colorazione del film... almeno questo è ciò che si diceva nel trailer. In realtà si dice che Cozzi avesse coivolto alcuni suoi amici cinefili e appassionati di SF (fra cui Franco Foco e altri) ai quali aveva chiesto di mettersi lì e "fare un po' finta di far qualcosa" e poi li aveva ripresi, gabellandoli per i "suoi tecnici al lavoro" (sic!).
Questo spassoso - almeno ai miei occhi -"prossimamente qui" - di cui molti giovani cinefili non sono nemmeno informati dell'esistenza, suppongo - è, a quanto ne sò, sparito da anni dalla circolazione, ma sarebbe bello ritrovarlo. E' un oggetto da collezione decisamente demenziale...! Vado raramente nel negozietto di Cozzi (Profondo Rosso, in Via dei Gracchi, a Roma), ma la prossima volta che mi capita voglio chiedere a Luigi che fine ha fatto quel trailer!
Lunga intervista in inglese a Cozzi che parla della colorizzazione del film:
http://www.scifijapan.com/articles/2009/05/31/talking-cozzilla-an-interview-with-italian-godzilla-director-luigi-cozzi/
Ahah, veramente esilarante, da trovare assolutamente, il trailer!
Però sarei anche curioso di vedere la versione colorizzata a colpi di gelatina del film, perché non sapevo nulla neanche di questo...Ultima modifica: 30/04/10 16:12 da Zender - Ottimo R.F.E. come al solito,molto interessante.
- R.f.e. ebbe a dire nella SEZIONE CURIOSITA':
(...) Cozzi aveva coivolto alcuni suoi amici cinefili e appassionati di SF (fra cui Franco Foco e altri) ai quali aveva chiesto di mettersi lì e "fare un po' finta di far qualcosa" e poi li aveva ripresi, gabellandoli per i "suoi tecnici al lavoro" (sic!).
Questo spassoso - almeno ai miei occhi -"prossimamente qui" - di cui molti giovani cinefili non sono nemmeno informati dell'esistenza, suppongo - è, a quanto ne sò, sparito da anni dalla circolazione, ma sarebbe bello ritrovarlo. E' un oggetto da collezione decisamente demenziale...! Vado raramente nel negozietto di Cozzi (Profondo Rosso, in Via dei Gracchi, a Roma), ma la prossima volta che mi capita voglio chiedere a Luigi che fine ha fatto quel trailer!
La curiosità è forte: possiamo sempre coinvolgerlo via e-mail, anche se dubito - in tal caso - che abbia intenzione di chiarci la dinamica del "finto trailer"...
Bellissima informazione, tra l'altro ;)Ultima modifica: 27/04/10 23:57 da Undying - Per non rispondere alle e-mail, si è inventato il fatto di essere imbranato con Internet e le cose di computer (sic!). Comunque, potrebbe anche negare questa cosa (quella del "fate un po' finta di far qualcosa", voglio dire), che a me fu raccontata anni fa dall'amico Franco Foco (ex-ferroviere genovese, amico di Cozzi, grande collezionista di manifesti di vecchi film di SF e noto fan/esperto del genere). Foco mi disse che lui fece finta di pitturare un fotogramma, così, a caso (e questa scena pare si veda nel trailer, anche se sono passati molti anni e io non me la ricordo esattamente!). Io pertanto, ci andrei un po' con i piedi di piombo. Ma non rinuncio a chiederlo a Luigi, "faccia a faccia", la prossima volta che capiterò dalle parti di Profondo Rosso...Ultima modifica: 28/04/10 09:43 da R.f.e.
- Ecco, io eviterei allora di scrivere le cose avute in confidenza, perché il buon Cozzi potrebbe anche risentirsene...
- R.f.e. ebbe a dire:
(...) Ma non rinuncio a chiederlo a Luigi, "faccia a faccia", la prossima volta che capiterò dalle parti di Profondo Rosso...
Ovviamente restiamo sintonizzati, in attesa di ulteriori sviluppi... - Per chi fosse interessato, il trailer in cui Cozzi presenta la versione colorizzata del film è visibile su youtube al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=uUgFwTwrs3w
