Bellissimo melodramma sui guappi diretto con mano sicura da Brescia. Gli attori sono una garanzia: l'ottimo Merola, il superbo Catenacci e un inedito Pazzafini senza baffi (nel ruolo del gorilla del boss ovviamente), benone anche il resto del cast. Azione poca, ma trama avvincente che si discosta dagli altri film della coppia Brescia-Merola in quanto è trattato più l'aspetto "psicologico" che le scene d'azione.
MEMORABILE: "E' un peccato che non ci sia il mercato della merda, altrimenti voi sareste il re degli stronzi".
Per i primi cinquanta minuti possiamo tranquillamente affermare che non accade assolutamente nulla; poi qualcosa si muove, ma nel complesso rimane una pellicola piuttosto fiacca, anche se con un ottima schiera di caratteristi. Stranamente non sono presenti performance canore del Merola nazionale. Bella e brava Sonia Viviani.
Primo incontro di Ciro Ippolito con Mario Merola, con questo film abbastanza loffio purtroppo, in cui Merola diventa onesto suo malgrado solo per onorare un voto fatto alla madonna. Luciano Catenacci è un ottimo cattivo, con o senza parrucchino in testa; mentre il figlio che si innamora di Sonia Viviani si comporta in modo talmente ottuso che quasi quasi si finisce collo sperare che venga punito da 'O Malamente.
La sceneggiata napoletana e il noir, i due generi intrapresi dalla lunga partnership artistica di Merola-Ippolito-Brescia, coesistono in una sceneggiatura che non riesce ancora a valorizzarli entrambi per la carenza d’azione e pathos e s’inceppa in sbalzi temporali e personaggi irrisolti: poco male comunque, in quanto il tempo della maturazione è vicinissimo. Merola forgia il primo dei tanti guappi della sua carriera, devoti a Dio, patria, famiglia e onore; malevolo Catenacci, bella e cupida la Viviani.
MEMORABILE: Il voto alla Madonna; la ripresa in soggettiva di Merola con il cadavere del figlio; il trucco del “Tassi”.
Primo passo della collaborazione tra Ippolito e Merola, in bilico tra melodramma napoletano e noir anni '70 (più dalle parti del primo che del secondo, a dire il vero). La vicenda si fa comunque seguire e non annoia particolarmente, anche se avremmo preferito più spazio per la classica vendetta; buono il cast di caratteristi, coi sempre truci Catenacci e Pazzafini. Incredibilmente Mario non canta mai, ma offre una prova attoriale drammaticamente convinta e sfoggia abiti stilosi. Potabile, seppur non tra i migliori Merola-movie.
MEMORABILE: Merola spara al nemico e sentenzia "Ommemmerda!"
Ottimo connubio tra Merola e Brescia (che in altre pellicole con destinazione estero si fa chiamare Al Bradley). Cliché partenopei che non guastano, messaggio di denuncia sociale contro la camorra e il solito epico Merola nel giustiziere alla Chuck Norris/Carles Bronson. Discrete le scene di azione e le sparatorie da resa dei conti. Epico il finale.
Brescia-Ippolito-Merola all'arrembaggio. Sceneggiata nera-napoletana con bella gnocca al seguito (Sonia Viviani) e quindi sotto l'egida del solito assioma: cherchez la femme. Da mielosa e ottusa love-story in truce mattanza, al suono di musichette trite, scontate, svenevoli. L'oggetto sembra avere valore solo come documento della fabbrica dei succitati artefici; ma c'è da salvare anche il climax degli ultimi venti minuti, con sfogo nella violenza da western partenopeo dell'epilogo.
Ok, Francesco Aliprandi non ha certo la fedina penale pulita, a parte quella a tema presente nella colonna sonora non ci sono canzoni di Merola (tra l'altro doppiato ancora da Rinaldi), ormai costretto ai ruoli del malavitoso dopo aver dato la voce al più celebre fra i padrini, il finale è facilmente intuibile e simile a quello del coevo Serenata calibro 9 dello stesso regista, ma il film è comunque buono e in certi momenti toccante, senza contare che il grande Mario fornisce una coinvolgente prova attoriale, supportato dal bravo Gennaro Beneduce. Da (ri)considerare.
MEMORABILE: La bimbetta innamorata incompresa (!); L'ultima sequenza.
Lui un malvivente all’antica, con la sua “morale”; l’altro invece “moderno” e senza scrupoli. La vicenda alterna momenti da melodramma ad altri dipinti di “noir”, con qualche risvolto un po’ improbabile di intrecci e relazioni. Mentre Merola canta (ma non si vede), sullo schermo passa la bellissima Napoli e il momento non è nemmeno brevissimo. Ci sono parti di dialoghi che non c’azzeccano troppo e poi, alla fine, si torna ancora al (melo)dramma e poi alla tragica resa dei conti. Un film un po’ così, dal limitato fascino, che rischia di avvincere solo gli specialisti del genere.
Don Francesco è un guappo onorato e rispettato che traffica nel commercio di animali. Rinuncerà a tutto per un voto fatto alla Madonna. Prima collaborazione del trio Merola-Ippolito-Brescia che è una commistione tra la sceneggiata e il cinema di genere. Rispetto al solito non abbiamo le canzoni napoletane cantate dal vivo da Merola ma viene dato spazio alla vita da bravo ragazzo del figlio. La conversione del protagonista funziona fino a un certo punto, perché inevitabilmente il ritmo ne risente parecchio. Molto meglio il finale, che ridona brio a un'opera altrimenti fiacca.
L'ultima parte è buona e carica anche di un principio di tensione (e per essere un prodotto di Alfonso Brescia è cosa rara). Il resto del film è così così. Come nelle altre collaborazioni Merola/Brescia ci sono scene tirate troppo per le lunghe (gli scorci di Napoli) o addirittura fastidiose (a teatro). Bella la Viviani, peccato che mantenga un'unica espressione per tutto il film. Merola non si vede nemmeno troppo, fa il suo. Catenacci meritava ben altri palcoscenici. C'è anche Cavaricci in un ruolo non da poliziotto! Una visione la merita comunque.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.