Un delitto impossibile - Film (2001)

Un delitto impossibile

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In un'insolita cornice sarda (siamo a Sassari, per la precisione), la storia di un'inchiesta conseguente alla morte, per avvelenamento, di un sostituto procuratore (Capolicchio). Defunto sul colpo al bar del tribunale dopo aver assunto una capsula che avrebbe dovuto contenere un dimagrante e che invece si rivela essere un autentico concentrato di cianuro, Valerio Garau viene soccorso inutilmente da Lauretta Oppo (Molina), che oltre a lavorare lì è sua amante da dieci anni col consenso del suo illustrissimo marito, a sua volta un giudice ma di importanza ben superiore. A indagare, il procuratore Pani (Marescotti) chiama Piero (Cecchi), giudice in un'altra città alle prese...Leggi tutto con mai chiariti problemi lavorativi. Questi comincia subito a far luce sulle attitudini da nobile playboy di Garau, che oltre all'amante si faceva pure la cameriera e aveva coltivato uno strano rapporto di simbiosi con la sorella Bibi, morta ormai da più di un anno. Pani sembra spingere più volte verso la chiamata in causa di Lauretta e del marito, il cui movente sarebbe facilmente intuibile, ma il più riflessivo protagonista, aiutato molto blandamente da un giovane collega del posto (Rocco), sembra invece guardare in altre direzioni, cercando di capire anche a cosa porti una strana collezione di reperti archeologici trovata in casa della vittima. Un intreccio non banale, anzi costruito cone bella attenzione ai particolari, si infrange parzialmente contro i limiti di una regia piuttosto statica, che la recitazione ponderata, teatrale di Cecchi non contribuisce a sveltire. Eppure la scelta di paesaggi inusuali, sottolineati da una fotografia dai colori sgargianti, dona un'aura insolita al film, che non s'addentra nel folklore locale come talvolta ci si attende da prodotti simili ma mantiene invece un approccio moderno e serioso, da giallo autentico in cui la soluzione si scopre solo nel finale e sa essere per alcuni versi sorprendente: un doppio colpo di scena aprirà anche a un certo numero di sottintesi che volutamente la pellicola non chiarisce per lasciare aperte un paio di  conclusioni allo spettatore, chiamato a risolverle a suo piacere. Ben sfruttato il ricorso ai flashback rivissuti attraverso un vecchio filmato in super8 della vittima (che da giovane ha il volto di Silvio Muccino), cui si aggiungono gli inesplicabili sogni del protagonista. Si intuisce - per la quantità di spunti appena accennati spesso non portati a dovuto compimento – che alla base esiste un romanzo ("Procedura", di Salvatore Mannuzzu), ma la traccia è sviluppata con sufficiente professionaità. Peccato per una certa piattezza dell'insieme, che tende talvolta a richiamare un impatto da fiction, ma le buone interpretazioni - in particolar modo quella di un Marescotti eccellentemente sopra le righe - ne fanno un giallo piacevole e dal finale soddisfacente.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/02/09 DAL BENEMERITO ANNA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/04/21
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Anna 10/02/09 18:12 - 90 commenti

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Piero (Cecchi) "stanco" magistrato di Palermo deve indagare sulla morte di un suo collega, Valerio Garau (Capolicchio) ucciso dall'ingestione di un caffè al cianuro. Bel film con tutti gli elementi del Giallo Classico, senza eccessi e di estrema gradevolezza, ricco di tentativi di depistaggio e con un encomiabile lavoro degli attori; bella la fotografia ed dal finale spiazzante e imprevedibile.

Kanon 11/07/11 10:47 - 604 commenti

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Aspettavo una comparsata di Montalbano da un momento all'altro ma, forse impegnato a tavola, ha preferito mandare avanti Cecchi. In tutto e per tutto rispetta i tipici cliché delle fiction televisive, tanto che la sensazione è stata quella di aver visto un ipotetico episodio pilota di una seria poi incompiuta. Storiella che regge ma non approfondita e perciò resa in modo molto sciatto, senza particolari pretese o invenzioni. Mi ha fatto piacere soprattutto per il sempre bravissimo Marescotti, che spicca sul resto del cast.

Corinne 17/07/12 19:40 - 420 commenti

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Discreto gialletto all'italiana dall'insolita ambientazione sarda, onesto e coerente (anche se la risoluzione del mistero, a cui lo spettatore arriverà comunque prima del protagonista, è un po' troppo forzata). Si ha spesso l'impressione di assistere a un episodio dilatato di una qualche fiction, ma la storia regge ed è ben articolata e la collocazione cronologica incerta (siamo all'inizio del millennio ma le indagini non hanno a che fare con tabulati di cellulari e traffico internet) richiama un certo cinema che fu.

Mco 14/10/12 22:29 - 2324 commenti

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Sassari: un magistrato si accascia esanime sul bancone del bar dopo aver ingerito alcune pillole avvelenate. Un giudice chiamato da fuori viene incaricato di condurre le indagini ma la palude sembra davvero insuperabile. Cecchi e Marescotti si rincorrono sia come colleghi che come attori in cerca della primazia in un contesto paesaggistico anomalo e mozzafiato al tempo stesso. Alla soluzione si arriva abbastanza in fretta ma la regia e la fotografia ne fanno una pellicola da rivalutare sicuramente.

Myvincent 19/11/19 08:29 - 3726 commenti

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Il delitto al cianuro di un giudice di provincia pone degli interrogativi e apre squarci sul suo passato e i suoi segreti. Un bel giallo di "costume" che racconta dei vizi privati e delle pubbliche virtù umane; anche se, a ben guardare, dopo un po' si riesce a capire cosa bolle in pentola. Il finale comunque riserva sorprese inaspettate, come nella migliore tradizione del giallo d'autore.

Ultimo 25/07/20 17:00 - 1653 commenti

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Un giallo discreto firmato Antonello Grimaldi, che sfrutta l'ambientazione sarda (Sassari nello specifico) per dare vita a una vicenda che riserva più di un colpo di scena. Purtroppo lo sviluppo è estremamente lento e la regia troppo televisiva, di conseguenza non si va oltre la sufficienza. Da segnalare la buona prova di Marescotti e del protagonista Carlo Cecchi. Una pellicola con un suo perché.

Pessoa 9/11/22 19:07 - 2476 commenti

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Giallo canonico che ha prima di tutto l'indubbio pregio di portare sugli schermi splendidi panorami della Sardegna, precipuamente di quella parte dell'isola che spesso rimane fuori dal cinema che conta. La storia non è un granché e viene tenuta in piedi per i capelli fino ad afflosciarsi in un finale improbabile e appiccicaticcio. Restano da registrare alcune lungaggini da produzione televisiva che appiattiscono il racconto e una prova corretta di Cecchi e Marescotti, anche se entrambi hanno fatto vedere cose migliori. Nel complesso guardabile, se non ci si aspetta troppo.

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