Zeitgeist: Addendum - Documentario (2008)

Addendum, ovvero il sequel di Zeitgeist the movie. Sottotitolato e suddiviso in 3 parti (FED, killers economici e progetto Venere), il docu-film presenta da subito migliorie tecniche rispetto al predecessore e riesce a scorrere bene fino alla prima ora. Traballa un po' con Perkins e le multinazionali per poi affondare definitivamente con il Venus Project: propagandare una tecnocrazia stile "brave new world" come panacea per tutti i mali non è di certo il finale migliore. Peccato.

Due o tre cosette che i media tacciono e che dovrebbero essere il fulcro delle agende di tutti i giornalisti (perché quello è il loro benedetto mestiere, informarci!) questo documentario le dice: possediamo le tecnologie per produrre energia pulita ma "qualcosa" ci frena. Siamo ancorati ad un sistema economico che ci stritola col meccanismo di un debito internazionale che non abbiamo contratto individualmente. Non mi sembra che in Tv si discuta di questo, non mi sembra che lo si faccia sui giornali: è un caso? Guardate Zeitgeist Addendum, non è tardi!

La seconda parte del docu-film di denuncia sul "pensiero di un'era" lascia a margine i santi e decide di concentrarsi sui fanti; pur migliorato, resta esteticamente discutibile e anche più rapido nell'esporre i concetti. Il che si traduce in una minore comprensibilità del messaggio e questo è anche il suo più grande limite, nell'ottica di una diffusione capillare (già di per sé molto dura). Il messaggio, naturalmente, resta fondamentale; è proprio in virtù di quel che cerca di comunicare che (indipendentemente dall'utopia del Progetto Venus) questo film acquista valore.

Il sequel di un capolavoro che è egli stesso un capolavoro. Qui ci si concentra soprattutto sul sistema monetario, che viene approfondito. Ecco che quindi i soldi sono debiti, il prestito a riserva frazionaria (già spiegato in The money masters, praticamente l'unico altro documentario che si occupa quasi totalmente di questo argomento) crea danaro dal nulla ed ecco che allora a tutti gli effetti la banca è un'istituzione illegale. Interessantissimo, vita eterna a Peter Jospeh e al Project Venus.

Il seguito di Zeitgeist the Movie ci racconta in modo molto chiaro perché il mondo, cioè la nostra società organizzata, funziona come sta funzionando e con gli effetti che produce. Documentario accattivante che dice molte cose vere, cose che in linea di massima si sanno, altre che si immaginano, altre che forse sono come vengono raccontate o forse no. Musica, parole e immagini che tendono ad indottrinare, né più né meno di altre parole ed immagini. Forse l'effetto migliore che viene prodotto è lo scetticismo.

Una banconota ci seppellirà. Il monopolio di stato è una causa persa fondata su un nulla che ci inghiotte. Tutto il mondo è mercato che crea equilibri vitali veicolati/scanditi da guerre e carestie. Joseph riprende telescopicamente il Male, ma senza il compiaciuto soggiacere alla disperazione tipico dei catastrofisti: restio al cinismo come alla rassegnazione, non si limita a dirci che siamo all'ammazzacaffé e che il mondo è spacciato per sempre, ma instilla la speranza e la possibilità di un'apocatastasi, dicendoci che un altro mondo è sempre possibile se siamo disposti a cambiare noi in primis e che le utopie sono destinate a restare tali se alle ipotesi di salvezza contrapponiamo incredulità, dogmatismo, fideismo e sberleffo. Quanto basta a raccomandarne caldamente la visione a chiunque.

La sponsorizzazione del movimento Zeitgeist esige basi un po' più solide di quelle con cui si volevano smontare le religioni nel precedente episodio, e infatti questo Addendum punta su qualcosa di più sensazionalistico e condivisibile, ovvero il sistema monetario come motore principale dei mali della società moderna. Ottimo spunto di riflessione che apre le porte a un'infinità di valutazioni personali. Facile prendere qualche volo pindarico con l'idea di una società tecnocratica uguale per tutti, rimane comunque un punto di vista stimolante.