Il treno del sabato è quello che, a fine settimana, porta i mariti dalle consorti in vacanza. Detto questo è detto tutto. Fra candide sposine che fanno le squillo, mariti cornuti e mazziati, industrialotti assediati da mogli e amanti sanguisughe, il film sciorina tutto il classico repertorio del genere balneare a episodi di inizio anni '60, ma con quel tocco di giusta cattiveria e di sano cinismo che manca al cinema (leggero e non) di oggi. Notevole la parata di bellezze femminili d'epoca.
MEMORABILE: Il grottesco motivetto cantato da Luciano Fineschi sui titoli di testa "...è un treno dal tetto rinforzato, qualche cornetto lo potrebbe traforar..."
Tre episodi balneari con Umberto D'Orsi (protagonista del primo) a fare da filo conduttore con i protagonisti degli altri due (Mulè e Gora). I primi due strappano qualche sorriso mentre il terzo, che sembrava il più noioso, alla fine si rivela un episodio molto grottesco (vedi il finale con Gora che manda tutti alle Baleari...), con dialoghi e personaggi simpatici (il marinaio Pisacane preso dalla casa di riposo). Quest'ultimo episodio mi fa alzare la media a **!
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DiscussioneDusso • 11/04/14 11:30 Archivista in seconda - 1831 interventi
Incredibile per il tipo di film e l'anno(1964)! anche se di sfuggita si vede il seno di Giorgia Moll