Il labirinto della passione - Film (1925)

Il primo film di Hitchcock mette già in mostra dalle prime scene la voglia di stupire del suo autore: nell'inquadrare un gruppo di persone sedute in prima fila a teatro (il “Pleasure Garden” del titolo), Hitchcock le fa sfilare una ad una davanti alla mdp divertendosi a evidenziarne le diverse espressioni, passando poi – quando tocca a un uomo con problemi alla vista – a sfocare l'immagine per dare l'impressione della soggettiva e chiudendo con un primo piano delle gambe delle ballerine avvicinate da... un binocolo. Il film è un melodramma d'altri tempi, ma già girato in bella tecnica e guardando all'efficacia della resa. Jill (Gearghty) è una giovane sfrontata che aspira a diventare ballerina:...Leggi tutto senza nessuna esperienza riesce a convincere l'impresario e a farsi ben pagare. Grazie all'ospitalità di Patsy (Valli) le cose vanno per il meglio anche come sistemazione e passa a trovarla il suo fidanzato, Hugh (Stuart). Il successo arride presto alla nuova diva, ma la porta a rinnegare l'amicizia con Patsy e ad accettare le avance di un ricco principe (Falkenberg), mentre l'amica finisce col farsi circuire da tale Levett (Mander), un poco di buono che se la sposa, la porta in luna di miele sul lago di Como e poi adducendo impegni lavorativi se ne parte in nave per luoghi esotici dandosi alla pazza gioia. Notevole qui il montaggio che ci mostra il braccio di Patsy mentre saluta il marito col fazzoletto quasi sovrimpresso a quello di una nativa che accoglie Levett salutandolo specularmente con lo stesso movimento. Piccole perle di un regista che avrà modo di dimostrare la medesima voglia di giocare con la cinepresa anche in futuro. Il labirinto della passione suggerito dal titolo italiano ci conduce tra le pieghe di una doppia vicenda sentimentale (quella delle due amiche) destinata a offrire qualche bel colpo di scena, mentre scenograficamente si possono apprezzare le riprese in Italia. Poche didascalie (il film è muto) ma piazzate intelligentemente, finale con crescendo drammatico e tanto di suggestiva sovrimpressione di una figura femminile quasi a mo' di spettro. C'è già tanta capacità nell'organizzare il materiale a disposizione e un gusto non comune nello svolgere la vicenda che appartengono alle migliori prove di Hitchcock (anche se il suo primo periodo si rivelerà piuttosto altalenante, nei risultati). Ciononostante, e a dispetto di qualche invenzione, manca ancora l'impronta personale che contraddistinguerà il regista in seguito. D'altra parte qui aveva ancora venticinque anni...

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