Stuck - Film (2007)

Stuck

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sembra indeciso sulla strada da intraprendere nelle prime fasi, Stuart Gordon, che racconta parallelamente le storie di Brandi (Suvari), infermiera alle prese con anziani incontinenti in vista di una possibile promozione e Thomas (Rea), ex product manager licenziato a un passo dalla pensione, alla disperata ricerca di un lavoro e pure di un luogo in cui dormire dopo esser stato cacciato di casa. Si nota il gusto di una sceneggiatura più ironica del consueto, ma non si intuisce subito quanto il regista abbia intenzione di spingere sul pedale del grottesco mirando all'esagerazione e all'esasperazione. L'incontro tra i due è piuttosto uno scontro: lei, reduce da una serata in...Leggi tutto discoteca e con in mano un telefonino, investe con l'auto il povero Thomas, ridotto a vagabondare per la città con tanto di carrello della spesa. L'uomo sbatte contro il parabrezza incastrandosi tra i vetri in frantumi (il titolo fa riferimento proprio alla particolare condizione del poveretto) e perde i sensi. A questo punto succede quello che non ci si aspetta: la mite, dolce infermiera, non trova il coraggio di denunciare l'accaduto e nemmeno di portare Thomas in ospedale: preferisce trascinarlo fino a casa, sempre imprigionato nel parabrezza, e chiuderlo in garage. Ma l'uomo ha la pelle dura e, coperto di sangue, cerca ugualmente una via d'uscita, cercando di liberarsi dall'infausta situazione e dando così la possibilità a Gordon d'infilare qualche gustosa scena splatter (parti dell'auto, durante il movimento, forano la carne). E' chiaro quanto il regista sguazzi a meraviglia nel sangue non mancando d'affondare il colpo appena possibile, aumentando di conseguenza il tasso grottesco del tutto. Mescolando l'orrore al thriller (rappresentato dalle infinite volte che qualcuno si trova a un passo dall'aiutare Thomas senza riuscirci), Gordon trova nel contempo la possibilità di sviluppare molte scene in chiave di black comedy, con la figura del fidanzato spacciatore di Brandi ad accrescere i valori paradossali presenti, concentrati su di lui e sulla figura di Brandi, da una parte pronta ad aiutare il prossimo sul lavoro, dall'altra impietosa carceriera pronta a tutto pur di salvare se stessa. E se la Suvari nel ruolo si rivela impreccabile, lo è forse ancor di più Stephen Rea, costretto a recitare in condizioni precarie diviso a metà dal parabrezza, preso a legnate non appena pietosamente chiede aiuto. C'è forse un'esagerata insistenza su primi piani e piani medi attraverso i quali apparentemente si restringe il campo visivo che la claustrofobica situazione non aiuta ad allargare, i soldi son pochi e si vede, ma proprio la compenetrazione di registri narrativi diversi regala personalità a un film che ha semmai il difetto di prolungarsi un po' troppo senza variare a sufficienza. Come se l'idea fosse sostanzialmente una sola e si fosse costretti ogni volta a inventare qualcosa per avvicinare qualcuno al garage in modo da farci domandare se riuscirà finalmente nell'interno di liberare il poveretto. Non esente da difetti (una certa lungaggine in alcuni frangenti), il film si fa comunque ricordare per un finale pirotecnico di ottimo effetto e per la misteriosa maschera invisibile che la Suvari indossa per l'intera durata, che ne cela le scelte e le tattiche non si sa fino a che punto premeditate. Gordon insomma, lontano per una volta dal fantastico lovecraftiano (ma la cità in cui è ambientata la vicenda è Providence!), riesce a confezionare un dramma urbano teso dimostrando di saper bene gestire anche le parti più ironiche e beffarde.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/01/09 DAL BENEMERITO GHOSTSHIP POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/05/21
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Undying 8/08/09 03:56 - 3807 commenti

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Ma quanto potrà essere bello un film come Stuck? 10, 100, 1000 film d'autore e rimane spazio per altre migliaia di pellicole dozzinali e spesso insignificanti. Sì, perché le vicende del nullatenente Thomas Bardo (un bravissimo, per inciso, Stephen Rea) ci ricordano di come l'uomo sia lupo per gli altri uomini; anzi, in questo caso sia vittima di una cinica, illogica e feroce infermiera (l'altrettanto brava Mena Suvari). La vita è fatta di trappole e si può rimanere incastrati nelle pieghe d'un destino feroce e cieco, dominato dall'ignoranza e dallo squallido opportunismo. Un Gordon al massimo.
MEMORABILE: La telefonata al 911, all'inutile ricerca di un soccorso che non arriverà mai...

Ghostship 26/01/09 23:00 - 394 commenti

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Ennesima ottima pellicola per un Gordon che, come il buon vino, invecchiando si raffina e diventa dal retrogusto sempre più deciso. Un thriller "urbano" interpretato con convinzione da un bravissimo Stephen Rea e dalla donna fatale di American Beauty Mena Suvari. I colpi di scena abbondano, pur non essendo tutti verosimili, e il film avvince grazie anche (e soprattutto) allo stile secco del regista. Non manca il grand-guignol, né l'ironia.

Daniela 11/02/09 13:47 - 12662 commenti

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Nell'ambito di una carriera discontinua, il veterano Gordon sa ancora regalare belle sorprese come questo film. Antefatto: una giovane infermiera in carriera investe un poveraccio, vorrebbe lavarsene le mani ma non può perché quello è incastrato nel parabrezza. Tutta la storia si dipana fra i tentativi della donna di sbarazzarsi dell'uomo e gli sforzi terribili di quest'ultimo per salvare la pelle. Avvincente e teso, con Rea molto bravo anche recitando quasi interamente a grugniti, con la faccia coperta di sangue. Brava anche la Suvari in un ruolo odioso.
MEMORABILE: Il momento dell'incidente.

Supercruel 10/05/09 21:04 - 498 commenti

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Dopo l'ottimo Edmond, continua la seconda giovinezza artistica per Stuart Gordon, papà del mitologico Re-Animator. Il regista mescola il thriller del canovaccio narrativo ad una serie di momenti ironici conditi con dialoghi al fulmicotone (strabiliante la scena del tradimento amoroso). Ottimo Stephen Rea, alle prese con un ruolo non certo facile (per 3/4 di film è moribondo!) e prova solida anche per la Suvari (geniale la sua mimica facciale durante l'amplesso con il suo fidanzato). Davvero bello.

Brainiac 14/08/09 08:25 - 1083 commenti

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Con un soggetto così, ai limiti dell'assurdo, ci avrei visto meglio il registro comico (ed infatti la commedia italiana, con Primo soccorso, aveva già frequentato una storia analoga). Della commedia però c'è la buona caratterizzazione dei personaggi, che tira fuori i lati oscuri della loro personalità. La credibilità crolla, purtroppo, quando la protagonista si trasforma in Kathy Bates di Misery ed il "malconcio" in Rambo. Per quelli che hanno deriso la volpe parlante di Von Trier: sappiate che qui c'è un volpino che s'accanisce su una ferita aperta.

Megatone 11/03/10 20:21 - 56 commenti

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Gordon sa dirigere un film, a differenza del suo compagno di merende Yuzna, e qui ne dà prova. "Stuck" ha un retrogusto kinghiano e per apprezzarlo maggiormente bisogna immaginare che sia ambientato in un mondo governato dall'egoismo e dall'indifferenza, dove nessuno vede o sente nulla. Qualche lungaggine è inevitabile, qualche assurdità evitabile con una migliore sceneggiatura. Siamo veramente senza speranza come descritto nel film? Basato su di una storia vera, quindi la risposta è: sì.

Ghirlanda 12/05/10 00:35 - 58 commenti

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Agghiacciante, senza scrupoli e cattivissimo. Stuck racconta di un uomo e una donna incastrati nelle loro vite che ad un centro punto, a loro volta, si scontrano in un incidente d'auto e non riescono a disincastrarsi. Un thriller secco che tiene col fiatone sospeso. Il plot è semplice ed efficace con un sottotesto sottile interessante. Memorabile la sequenza di lotta finale senza esclusione di colpi. Sconsigliato ai deboli di stomaco.

Greymouser 26/03/10 19:53 - 1458 commenti

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Ottima prova del sempre più maturo Gordon, che acquista ad ogni regia tratti più marcatamente autoriali. Non originalissimo il soggetto (già visto, se non vado errato, in salsa soprannaturale in un film della serie di Creepshow) ma sviluppato in maniera molto incisiva. L'orrore qui si mostra nel cinismo e nell'indifferenza degli uomini, ed è molto più inquietante di qualsiasi vampiro, zombi o licantropo.

Mdmaster 6/11/10 16:10 - 802 commenti

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Sorprendentemente bella prova di Gordon, dimostrando che anche quando non c'è di mezzo Cthulhu, riesce comunque a tirar fuori prodotti degni. Rea e la Suvari si ritrovano in una situazione complicata, che ricorda non poco l'autostoppista di Creepshow 2, ma stavolta il payoff è molto più brutale e i risvolti psicologici lucidi e netti. Difficile da definire capolavoro, ci sarebbe voluto altro regista per questo, ma Stuck è intrigante e intelligente, dimostrazione di come l'uomo dovrebbe far ben più paura di qualsiasi demone.

G.enriquez 29/05/11 14:08 - 121 commenti

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Stuart Gordon ha ormai raggiunto una sua dimensione autoriale, su questo non c'è alcun dubbio. Però da qui a costruire un capolavoro ce ne passa. Non basta citare l'Altman di America Oggi ed esasperarne la violenza, bisogna anche dosarne i vari elementi. Ecco quindi che un personaggio chiave come l'homeless di colore viene subito lasciato cadere, ad esempio. Nonostante tutto ciò, Gordon costruisce un film tesissimo e che si lascia seguire tutto d'un fiato, cosa che salva la pellicola. Grande l'interpretazione della Suvari.

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Belfagor 2/06/11 19:38 - 2690 commenti

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Le circostanze fanno l'uomo non meno di quanto l'uomo faccia le circostanze, quindi ecco gli ingredienti di questo insolito thriller metropolitano: niente mostri, niente psicopatici, solo due persone comuni messe una contro l'altro da un tragico evento. La storia si dipana efficacemente in pochi ambienti alienanti (un garage, una casa di riposo e un appartamento), fino a culminare in un finale meno realistico ma comunque avvincente. Ottima la coppia di protagonisti, con Rea quasi sempre immobilizzato e la Suvari prima disperata e poi crudele.

Pumpkh75 11/02/12 18:46 - 1749 commenti

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Che Gordon sia un gran bel regista, ormai è assodato. Come nelle ultime opere, in questa pellicola continua ad esplorare, con lucidità e perfidia, la natura dell'essere umano, raccontando con finto sguardo disincantato la fragilità e la schizofrenia della società odierna. Aiutato, bisogna dirlo, da un cast sobrio ma efficace e, per fortuna, dal mai sopito gusto per il macabro e il grandguignolesco. Assolutamente da vedere.

Dusso 7/06/12 16:39 - 1566 commenti

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Discreto thriller tratto da una storia vera. Ci sono momenti di tensione discreti ma non trovate più di tanto interessanti. La Suvari (anche produttrice) offre una buona prova con un look diverso dal solito, mentre Rea mantiene sempre una grande calma nel suo personaggio. Buono il finale.

Gestarsh99 14/08/12 00:31 - 1395 commenti

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Il mondo (occupazionale) è fatto a scale: c'è chi scende e perde tutto e c'è chi sale e perde tatto. E quando i pendolari si urtano sui gradini del destino, i puntini sulle i non tardano a schizzare al loro posto. Partendo da un incredibile episodio di cronaca texana, Gordon torna a esprimersi come ai bei tempi andati di Re-animator, col suo timbro assai distinguibile fatto di humour sotto sale, rifiniture al sangue e scriteriata abiezione umana. La sorgiva influenza coeniana irriga di paradossalità maligna un realismo già leso dalle sonore sciabolate al cinico egocentrismo imperante e alla brama costrittiva di ascesa nelle graduatorie sociali.
MEMORABILE: La contraddittorietà stupida, illogica ed autolesionistica dei personaggi; Il giaciglio dell'anziano imbrattato di feci...

Mco 23/09/14 11:18 - 2327 commenti

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Si diventa senza tetto da un giorno all'altro in questo mondo senza speranza e se si finisce sotto le ruote di un'automobile beh... un problema sociale in meno. Ma non sempre ci si arrende all'annientamento dell'uomo come dimostra il protagonista di questa triste vicenda. Sangue che macchia i sedili, vetri che si conficcano nella carne e morte data per certa. C'è anche tempo per una bella scena di sesso violento. Ma l'indifferenza non è mai assoluta, per fortuna. Gordon rilegge un fatto di assurda cronaca da par suo e lascia il segno.
MEMORABILE: "Vuoi che arrivi qui la polizia? Dobbiamo farci gli affari nostri, hai capito ragazzino! "...

Fulcanelli 15/08/15 15:59 - 135 commenti

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Una buona idea non sufficientemente sviscerata e realizzata, la trama di questo Stuck. A partire da scenografie mediocri, personaggi antipatici, situazioni non completamente verosimili, scarsità di tensione e in certe scene un realismo tanto sgradevole quanto futile. Ad ogni modo il film scorre tranquillo fino alla fine senza intoppi. Più che discreto ma nulla di eclatante.

Ryo 19/01/19 14:13 - 2169 commenti

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Mena Suvari, impazzita, investe uno sconosciuto e anziché aiutarlo lo nasconde. Un film interessante e folle, in cui i tentativi di fuga e la situazione di assurdità tengono viva l’attenzione e il ritmo bello alto. Cast e interpretazioni azzeccate. Sino alla fine non si capisce il senso delle azioni della protagonista e a quanto pare nemmeno lei, data la geniale risposta che fornisce nel finale.
MEMORABILE: "Perché non mi hai aiutato?" "Non lo so!"

Buiomega71 20/03/21 00:40 - 2910 commenti

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Gordoniano fino al midollo (e non solo per l'inizio nella casa di riposo che riecheggia From beyond, con Carolyn Purdy che rifà lo stesso ruolo odioso e il vecchio che si defeca addosso e nemmeno per la cittadina chiamata Providence), zeppo di cinico humor macabro tipico del regista di Edmond, che non rinuncia alla carne martoriata (la maschera di sangue di Rea, il tergicristallo piantato nello stomaco, l'apertura emorragica, la penna biro infilata nell'occhio, il volpino che mastica la ferita aperta) e a un finale di delirante e cattivissima violenza. Gioiellino di rara perfidia.
MEMORABILE: Le gambe che si spezzano durante il terribile impatto; La surreale chiamata al 911; Colpo di pistola e garage in fiamme; L'unghia del piede ferita.

Deepred89 27/12/21 01:41 - 3706 commenti

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Piccolo ma interessantissimo b-movie incentrato sullo scontro all'ultimo sangue tra un cittadino onesto nel giorno peggiore della sua vita e un'infermiera pane e metanfetamine sul cui sfondo si staglia, pezzo dopo pezzo, una visione disgustata dell'umanità, tra droghe, violenza e mancanza di empatia a tutti i livelli. Sgradevolezze non sempre ben calibrate, ma bilanciate da una riuscita dose di ironia, spesso amara. Confezione piuttosto povera, ma buon ritmo e ottima interpretazione di Rea, di notevole presenza scenica per quanto devastato e martoriato per gran parte della durata.

Kinodrop 11/02/23 18:47 - 2948 commenti

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Le disgrazie non vengono mai sole; ne sa qualcosa Brando, licenziato in tronco dal suo lavoro, investito da un'infermiera su di giri e poi conficcato nel parabrezza dell'auto, rinchiuso in un garage e abbandonato a se stesso finché l'istinto di conservazione non provvederà. Gordon sfrutta un fatto di cronaca e ne ricava un più che interessante thriller aggiungendovi avvincenti varianti tra ironia e truculento paradosso. Il basso budget appena appena si nota, perché la narrazione funziona per il ritmo in crescendo e per un finale molto più movimentato e tragico, rispetto ai fatti.
MEMORABILE: I dettagli dei vetri conficcati nell'addome; L'inutile richiesta d'aiuto e la determinazione di salvare la pelle; Penna, pistola, martello, benzina.

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  • Discussione Zender • 8/08/09 10:12
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Eliminato Combs, grazie Undying. Film da recuperare quindi. Ma esiste anche in italiano?
  • Discussione Undying • 8/08/09 10:51
    Risorse umane - 7574 interventi
    Purtroppo no.

    C'è però la possibilità di inserire i sottotitoli, scaricabili da qua.

    Consigliato veramente, perché questo è davvero un bel film.
  • Discussione Schramm • 28/03/10 14:04
    Scrivano - 7694 interventi
    Greymouser ebbe a dire:
    già visto, se non vado errato, in salsa soprannaturale in un film della serie di Creepshow

    vai errato. non si è mai visto nulla di simile in alcuno dei tre creepshow. a meno che tu non alluda all'ep something to tide you over, ma son contesti e trame assai distanti tra loro
  • Discussione Greymouser • 28/03/10 14:41
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Schramm ebbe a dire:

    vai errato. non si è mai visto nulla di simile in alcuno dei tre creepshow. a meno che tu non alluda all'ep something to tide you over, ma son contesti e trame assai distanti tra loro

    Il mio ricordo si riferisce al capitolo di un film a episodi (che potrebbe essere uno dei creepshow, ma tu mi confermi che mi sbagliavo) in cui una donna investe un uomo di colore con l'impermeabile giallo, e invece di soccorrerlo scappa, ritrovandoselo poi continuamente fra i piedi e massacrandolo sempre di più. Ovvio che son contesti differenti, poichè si tratta di un film horror puro, ma intendevo riferirmi all'idea di base e al tema dell'indifferenza. Anche nel trascurabile "Hit and run" è sviluppato lo stesso soggetto, ma credo che sia successivo a "Stuck".
  • Discussione Schramm • 28/03/10 14:46
    Scrivano - 7694 interventi
    capì, parli dell'episodio l'autostoppista di creepshow 2. si tratta di somiglianze abbastanza epidermiche rafforzate dalla presenza dell'auto che le veicola. in quell'episodio l'autostoppista che non muore mai e massacrato sempre di più rappresenta la nemesi della cattiva coscienza dell'adultera.
    Ultima modifica: 28/03/10 14:49 da Schramm
  • Discussione Greymouser • 28/03/10 15:10
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    capì, parli dell'episodio l'autostoppista di creepshow 2. si tratta di somiglianze abbastanza epidermiche rafforzate dalla presenza dell'auto che le veicola. in quell'episodio l'autostoppista che non muore mai e massacrato sempre di più rappresenta la nemesi della cattiva coscienza dell'adultera.


    Yes, è proprio quello.
    (meno male, qualche neurone della memoria mi funziona ancora...)
    Grazie della conferma.
  • Homevideo Digital • 30/10/11 18:36
    Portaborse - 3994 interventi
    Dvd della Medusa Video disponibile dal 14/12/2011.

    Dati Tecnici : 

    Audio : Italiano, Inglese Dolby Digital 5.1
    Rapporto Schermo : 1.85:1 Anamorfico
    Ultima modifica: 20/03/21 13:08 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 30/10/11 18:56
    Consigliere - 25998 interventi
    Meno male, era ora, cominciavo a perdere le speranze.
    Questo è mio!
  • Discussione Buiomega71 • 20/03/21 10:05
    Consigliere - 25998 interventi
    Gordoniano fino al midollo (e non solo per l'incipit alla casa di riposo che rimanda terribilmente a From Beyond, con la moglie di Stu, Carolyn Purdy, che, praticamente, rifà lo stesso ruolo odioso e al posto del paziente che si masturbava ferenticamente, un vecchio che si defeca addosso, e nemmeno per la cittadina di Providence, ma che lovecraftiana coincidenza), dove il regista di Dolls chiude la sua ideale e alienata trilogia metropolitana dopo King of the ants e Edmond, facendolo con quello che le riesce meglio, cioè con una carica di humor macabro nerissimo, di grottesco rancido e di cinismo sparso a pieni a mani, dove la vita di un povero barbone vale quanto uno sputo e l'importante e pensare a sè stessi e come a cavarsi dagli impicci, dove i mostri del tanto adorato signore di Cthulhu prendono terrificanti sembianze umane.

    E il caro vecchio zio Stu non rinuncia al martirio della carne con gambe che si spezzano nel terrificante impatto, con tergicristalli piantati nello stomaco, con Rea che è una maschera di sangue e striscia come le creature di From Beyond, tra aperture emmorragiche e volpini che pasteggiano con ferite aperte, di penne biro infilate e affondante nei bulbi oculari, martellate sulla capoccia, uno sparo da imbecilli e il garage che va a fuoco, in un finale di delirante e nerissima violenza, piccola apocalisse di quartiere che mostra il lato più selvaggio e barbaro dei "cari vicini di casa".

    Un barbone nero che sembra uscito dalle notti lovecraftiane, una città notturna fotografata con livore, una lotta tra donne gelose (tra cui una in un nudo fugacemente integrale) totalmente gratuita ma squisitamente e grottescamente gordoniana, tra picchi parolacciari degni di nota e febbrile brutalità isterico/femminea, e Mena Suvari che da spaventata protagonista di una bizzarra omissione di soccorso, si muta in una specie di strega, pazza assassina e totalmente fuori controllo (Ma cosa hai nel cervello?, bisbiglia Rea trascinato via dalla sua aguzzina).

    Solo Gordon poteva aprire il suo film in un triste e squallido ospizio sul volto degli anziani rimbambiti o che imbrattano il letto di feci, solo Gordon poteva mostrare la miseria sulle strade di Providence, tra tuguri d'albergo e homeless, solo Gordon poteva mostrare un taglio dell'unghia dei piedi che và un pò troppo a fondo e solo Gordon , rimebrando le sue gesta passate, poteva mostrare un amplesso (interraziale) dove gli incubi si fondono con il sesso (la Suvari, nel momento dell'orgasmo del suo compagno di colore, vede Rea insanguinato sopra di lei, come la testa del dottor Hill che slinguazza la Crampton in Re-Animator o Pretorius che si bea, tentacoloso, delle grazie della Crampton in From Beyond)

    Col senno di poi diventa il testamento di un  autore che si è rinnovato, che perso l'amico Yuzna ha saputo ritornare a nuova vita con prodotti indie che portano il suo inconfondibile talento, immergendo la sua vena corrosiva e mordace nei meandri di assurde, folli e grottesche vicende metropolitane, dove il dramma si mischia con la commedia più rancida, sfociando nell'horror più viscerale (il finale garagistico non perde un colpo in questo senso), dove riesce a infilare anche temi scottanti, come l'immigrazione, la solitudine, i meccanismi illogici della burocrazia, l'indifferenza, la perdita del posto di lavoro e la demenza senile.

    L'enorme silhouette di Stu appare hitchcockianamente nel corridoio, dove Sharlene Royer nuda e incazzata, appena sbattuta fuori dall'appartamento dalla Suvari, dopo averla pizzicata a letto con il suo uomo, lo prende a male parole.

    L'ultimo atto di Gordon è un gioiellino di rara crudeltà, che suggella il cinema di questo straordinario autore, spesso in preda a genio e sregolatezza, che ha ritrovato nella "quotidianità dell'assurdo" la sua poetica più caustica e tagliente.

    Suggestive, infine, le atmosfere uggiose invernali/malinconiche quasi fulciane (una per tutti il ragazzino messicano che gioca a pallone fuori dal garage della "morte").
    Ultima modifica: 21/03/21 19:22 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 20/03/21 10:16
    Consigliere - 25998 interventi
    Ottimo il dvd edito dalla Delta pictures/Medusa

    Formato: 1.78:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti
    Come extra solo il trailer e photogallery
    Durata effettiva: 1h, 21m e 38s

    Immagine al minuto 00.38.13. Brandi (Mena Suvari) e i problemi che ha nel suo garage.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images56/PDVD-189.jpg[/img]
    Ultima modifica: 20/03/21 13:07 da Zender