Note: Aka: "Killer Fish - Agguato sul fondo"; "Deadly Treasure of the Piranha"; "Treasure of the Piranha"; "The Naked Sun"; "Naked Sun"; "L'Invasion des Piranhas".
Brasile. Un furto messo a segno da un gruppo di criminali si risolve con pietre di valore nascoste in una riserva subacquea. Il capobanda Paul (James Franciscus) s'è premunito di mettere, quale antifurto naturale, un branco di feroci piranha. Quest'ultimi, liberati da un tornado inatteso, scorrazzano affamati in luoghi aperti al pubblico. Il buon cast rappresenta l'unico motivo d'interesse per questo prodotto internazionale a più tematiche (gangster, horror, avventura) girato meccanicamente da Margheriti con risultati modesti. Domanda spontanea: l'attore Frank Pesce esiste?
Risibile ed inutile scopiazzatura in salsa italiana di un film ottimo come Piranha (Joe Dante) con risultati più che disastrosi. Un film che scarseggia su tutti i fronti, con una sceneggiatura davvero pietosa ed effetti abbastanza squallidi (basti vedere i modellini utilizzati). Piccola consolazione un cast abbastanza valido con Franciscus, Majors e Karen Black nei ruoli principali. Margheriti sarà anche stato il Corman del Tevere, però a guardare certe schifezze una domanda sorge spontanea: ma certi critici hanno mai visto un film del grande Roger?!
Gustoso thriller-avventura che mischia il genere "animali assassini" con appunto i due generi citati. Bellissima la trovata del criminale di sigillare il malloppo con questo particolare antifurto. Come film non è eccezionale e non siamo ai livelli dei più blasonati film americani sul genere... ma direi che se la cava più che dignitosamente.
MEMORABILE: L'antifurto e le sue conseguenze... per tutti.
Action movie infarcito di voraci piranha. Da un carico di pietre preziose ben occultate si svolge una narrazione carentemente convulsa e realizzata con artigianali mezzi tecnici; anche il cast non è eccelso, nonostante la presenza della Berenson. Macedonia di vari generi tipica della fine degli anni 70.
Spin-off di Piranha mischiato con il genere gangster/noir vecchio stampo (i diamanti rubati, i ladri che si fregano il bottino uno con l'altro) e interpretato da un cast di tutto rispetto, pieno di facce note del cinema internazionale (alcuni un po' in declino, altri meno). Dopo un inizio confusionario, il film comincia ad ingranare dall'entrata in scena dei voraci pesciolini, ma il senso di dejà-vu e soprattutto un ritmo catatonico, aggravato da una moltitudine di dialoghi superflui, rendono il film una noia; rimane solo la buona confezione.
Ebbene sì, per circa 50 minuti, Anthony Dawson (ovvero Antonio Margheriti) i piranha non ce li fa proprio vedere, o meglio ce li mostra in un acquario per pesci tropicali. Fortunatamente nella seconda parte il film rivela la sua natura orrorifica e sanguinolenta. La sceneggiatura lascia un po' perplessi per qualche errore grossolano, ma se non si hanno troppe pretese il film si può guardare.
Il titolo è fuorviante perchè i pesci assassini compaiono dopo quasi un'ora dall'inizio del film che è pertanto un b-movie avventuroso che si trasforma poi in un horror acquatico. Purtroppo a causa di una sceneggiatura non eclatante ed effettacci puerili, non riesce a sollevarsi da un'anonima mediocrità.
Modesto action dal taglio spiccatamente americano, incomincia con un lungo prologo noir per poi cambiare registro con gli animali assassini del mare (i piranha, soggetto del contemporaneo successo di Joe Dante). Lo script non innesta il turbo, ma le scene più concitate (inondazioni, esplosioni, attacchi subacquei dagli esiti splatter) sono un piacere per gli occhi e Margheriti si dimostra sempre inarrivabile professionista. Gran parata di volti noti di serie tv dell’epoca: dall’uomo da sei milioni di dollari Lee Majors a Gary Collins, il parapsicologo di Sesto senso.
C'è troppa aria fritta in questa pellicola, a cominciare dall'infinita scena iniziale (pre titoli), con i protagonisti in azione per rubare i preziosi. Poi, un'altra mezz'ora abbondante di poco; e quando si arriva finalmente a quelli che dovrebbero essere i veri protagonisti (i piranha), si è già un po' stufi. Se non altro, i voraci pescetti si faranno parzialmente perdonare mangiucchiando alcune persone, su tutte, un succulento panzone (che avrebbe dovuto saziarli per un mese). I dialoghi sono passabili e i personaggi sopportabili, ma resta comunque abbastanza deludente.
MEMORABILE: I due fessi (uno si tuffa in bocca ai piranha; e quando riemerge urlando col fucile subacqueo, l'altro tenta di aiutarlo e gli arriva una fiocinata).
Chi di piranha ferisce, di piranha perisce. Antonio Margheriti cambia registro e confeziona un film colorato e luminoso con un cast internazionale e un'ambientazione tropicale. Sceneggiatura un po' bislacca, quasi come improvvisata, ma questo aggiunge curiosità al tutto. Alcune famose bellezze dell'epoca come Margaux Hemingway e Marisa Berenson e gli occhi strabico-sexy di Karen Black fanno il resto. Ottimo come scacciapensieri, piranha a parte...
Film dotato di attori importanti, sui quali svetta il mitico uomo bionico, qui solo uomo. Avventura serena, un ambiente molto affascinante (anche un po' di glamour), qualche eccesso e poche scene forti. Comunque quando i pesci hanno fame, consumano adeguati pasti umani e il sangue colora le acque del bacino. Il prologo risulta eccessivamente frastornante, mentre il finale è troppo equilibrato, ma il prodotto si consuma ancora fresco, nonostante gli anni.
MEMORABILE: Il coraggio e la resistenza agli attacchi dei piranha, da parte dell'uomo da sei milioni di dollari; la borsa prima della vita...
Mediocre film prodotto da Carlo Ponti. Peccato perché alla regia c'è un esperto come Antonio Margheriti. Poca suspence e i cosiddetti attori di nome (tipo la Black o Majors) non aiutano di certo, anzi. Anche la colonna sonora dei De Angelis è poco convincente.
Se preso per il verso giusto non è orribile e si lascia seguire con curiosità, questo prodotto artigianale di chiaro stampo bis. Chi apprezza la commistione di generi qui ha da divertirsi poiché si comincia con il thriller avventuroso e si finisce tra i denti di terribili animali assassini. Alcune sequenze sono ben girate, altre sembrano tagliate con l'accetta; sceneggiatura e dialoghi ogni tanto perdono colpi; alcune trovate sul comportamento dei personaggi (l'antifurto, per esempio) risarciscono dalla mediocrità.
Un discreto film a metà tra rapina e animali assassini senza particolari approfondimenti dall’una o dall’altra parte. Sorprendente l’uso e la conseguente resa dei modellini utilizzati da Margheriti, anche se nelle fasi più concitate diventa un po’ troppo caciarone per i rumori insistenti e prolungati delle esplosioni. Andando a stringere la sceneggiatura è poca cosa vertendo principalmente su una serie di agguati in acqua, abbastanza monotoni. Di poche pretese e guardabile, soprattutto per gli amanti del cinema di genere.
Pasticcio prodotto da Carlo Ponti per sfruttare alcuni filoni in voga all’epoca. Margheriti mescola colpo grosso, avventura esotica, catastrofico e horror acquatico con risultati men che mediocri. Il titolo è fuorviante in quanto i famigerati piranha appaiono solo a 20 minuti dalla fine facendo comunque una discreta mangiata. Il di poco precedente film di Joe Dante è molto più divertente, anche se le scene acquatiche con i pescetti carnivori in azione sono qui certamente più realistiche. Risibili gli effetti speciali del tornado. Cast sprecato.
MEMORABILE: I maldestri tentativi di recuperare il malloppo in fondo al lago; Il ciccione divorato dai piranha; La lotta tra Franciscus e Major.
Seguendo illustri predecessori, il buon Antonio Margheriti ci fa capire la minaccia per un'ora ma ce la mostra solamente alla fine. L'usato riciclato ma di sicuro affidamento, unito al suo consueto mestiere, genera un film che sicuramente non sarà da scuola del cinema, ma ha il merito di far passare un'ora e mezza piacevole, anche se la parte iniziale è molto lenta e il film inizialmente stenta a decollare. Belli come sempre i paesaggi amazzonici. Cast discreto. Rarità assoluta l'elegante Marisa Berenson impegnata in un b-movie. Non malaccio, pur coi suoi numerosi difetti.
Sebbene il titolo ammicchi al filone post-spielberghiano degli horror acquatici (anche se Margheriti negò di essere stato influenzato dal recente successo di Piranha), la vicenda assume sin da subito i toni del thriller avventuroso, immerso nel fascino esotico delle location brasiliane. I pesci assassini si riducono a elementi di decoro in uno script complessivamente poco interessante, che si ravviva solo saltuariamente grazie a qualche sequenza action (la rapina, l'uragano) e, ovviamente, ai pasti antropofagi dai tocchi gore. Modesto, ma vedibile. Splendide la Black e la Hemingway.
MEMORABILE: Lo spericolato furto; Il primo misterioso attacco; Il grassone divorato fino alle interiora durante la traversata; Il bambino aggredito in spiaggia.
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*Glauco Onorato: Lee Majors-Lasky
*Maria Pia Di Meo: Karen Black-Kate Neville
*Serena Verdirosi: Margaux Hemingway-Gabrielle
*Giuseppe Colizzi: James Franciscus-Paul Diller
*Manlio De Angelis: Roy Brocksmith-Ollie
*Gianni Marzocchi: Dan Pastorini-Hans
*Romano Ghini: Frank Pesce-Warren
*Michele Gammino: Charles Guardino-Lloyd
*Luciano De Ambrosis: Anthony Steffen-Max
*Renato Mori: Jorge Cherques-Ispettore di polizia
*Paolo Poiret: Gary Collins-Tom
*Romano Ghini: Celso Faria-Passeggero sull'aereo
Dopo l'edizione della Pulp video ( uscita nel 2003), la Stormovie lo (ri)pubblica in dvd. Uscita prevista il 22/06/2011. Chi avesse perso la prima edizione , non si lasci scappare questo godibile "piranha movie" margheritiano.
Esce per la Passworld non per la Stormovie.
Meglio cosi' perchè la stormovie si sta dimostrando una completa cialtrona (titoli annunciati a novembre che non sono ancora usciti).
HomevideoRocchiola • 28/07/19 11:09 Call center Davinotti - 1255 interventi
Ripubblicato in DVD dalla Cult Media nel luglio 2019. Finalmente un'edizione decente proposta 16.9 anamorfico mentre le precedenti pessime edizioni erano tutte in 4.3. Il video presenta una qualità discreta non esente da qualche difettuccio qua e la e con una definizione migliorabile. L'audio italiano 5.1 è pessimo a tal punto che non si sentono quasi le voci quando c’è un po’ di rumore in sottofondo. Meglio il 2.0 un po’ più chiuso ma maggiormente potente nei dialoghi.