Salvador - 26 anni contro - Film (2006)

Biografia di uno dei più famosi anarchici catalani, Salvador Puig Antich, divenuto tristemente celebre per esser stato protagonista dell'ultima esecuzione con la garrota effettuata dal governo Franco. Il film, chiaramente un po' romanzato ma tuttavia sentito e aderente alla realtà, ha una struttura a flashback e ruota intorno al momento culminante dell'esecuzione di Salvador, resa con crudo realismo. Il film è duro, violento, politicizzato, un po' prolisso, non per tutti. Non manca qualche clichè, specialmente nei personaggi secondari.

Ispirato da una vicenda realmente accaduta, il film narra la vita dell'ultimo condannato a morte con la garota in terra spagnola. Molto enfatizzato il rifiuto e la condanna della pena di morte con la chiara ricostruzione della sparatoria che comportò la suindicata condanna. Tuttavia la ricostruzione storica è dignitosa ed il cast si muove correttamente.

Ricostruzione prevedibile e parecchio ruffiana. Nel film non rileva mai un accento problematico. Il regista ha già deciso chi sono i buoni e i cattivi; non gli resta che videoclippare il tutto (Jethro Tull, Iron Butterfly) e ridurre un periodo tragico della storia europea in dolci pillole gradevoli a tutti i palati (che di tale storia tutto ignorano) per poi schiacciare il pedale della commozione più facile. La nobiltà degli intenti, però, non è arte. Anonimi i protagonisti.

Mediocrissimo film che vorrebbe narrare la vicenda dell'ultimo garrotato in Spagna, esponente di un'organizzazione anarchica armata. Intento pur nobile ma annacquato in un mare di didascalismo ruffiano in cui ogni profondità dei personaggi si perde nelle pulsioni individuali, nel dramma esistenziale con fotografia e regia da videoclip. Non un accenno alle ragioni politiche, alla situazione nazionale e internazionale, ma frasi fatte condite da una direzione attoriale pessima che crea marionette libertarie. Rimane la valenza della storia di fondo, che salva l'opera dall'insufficienza.