Detective's story - Film (1966)

Detective's story
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Harper
Anno: 1966
Genere: gangster/noir (colore)
Note: "Detective Harper - Acqua alla gola" è il seguito di questo film; tratto dal romanzo "Moving target" di Ross Macdonald

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lew Archer diventa Lou Harper (per espressa volontà di Newman che pretese la H, per lui portafortuna, nel cognome) e dal romanzo di Ross MacDonald passa al cinema previo passaggio per la sceneggiatura di William Goldman, che ricama per il protagonista botta e risposta sfiziosi interpretati al meglio da Newman. E' infatti il simpatico attore il vero punto di forza di un film altrimenti piuttosto risaputo: Harper è un detective arruffone, nonostante il look sempre impeccabile (giacca e cravatta non li leva mai); si fa il caffè coi filtri gettati nel cestino, dorme in ufficio, litiga con la moglie (Myles) che lo tratta regolarmente come una pezza da piedi e che viene ricompensata da scherzi idioti come...Leggi tutto telefonate notturne in stato di semiubriachezza (al drink non rinuncia mai)... Ma sul lavoro ci sa fare. Chiamato per ritrovare il ricco marito scomparso di una signora cinica e disillusa (che ha lo sguardo obliquo dell'indimenticata Lauren Bacall), comincia le indagini con l'aiuto dell'amico avvocato (Hill) e contatta subito le persone giuste. Come l'astrologa (Winters) dell'uomo, ex attricetta con cui Harper passerà la serata tra un bicchiere e un complimento, o una pianista eroinomane che aprirà altre piste. Apprezzato dalle donne, fa innamorare di sé anche la bella figlia (Tiffin) di colei che l'ha ingaggiato, alla quale risponde con costanti prese in giro e un modo di fare tra il serioso e il disincantato che muove spesso al sorriso. I personaggi insomma superano la scarsa presa dell'intreccio cui la regia di Smight non offre poi un gran servizio. Molte le pause, i passaggi poco significativi (si pensi al santone che vive in montagna) prima che nell'ultima parte finalmente si arrivi al dunque con un colpo di scena relativamente inatteso che prelude a un lungo, ironico e chiarificatore dialogo in auto tra Harper e uno dei personaggi chiave, dal quale si arriverà a un divertito freeze frame conclusivo sul quale passerà il "The end" di rito. Non centrato in tutte le numerose figure di secondo piano che affollano la scena, il film calca le orme dei noir vecchio stile (non un caso la presenza della Bacall, per quanto marginale) donandogli tuttavia una solarità inconsueta e vivacizzandolo con gli scherzi e le battutacce di un Harper che grazie all'indubbio carisma si guadagnerà pure un seguito.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/01/09 DAL BENEMERITO TARABAS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/07/19
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Tarabas 16/01/09 10:42 - 1878 commenti

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Lew Harper è un detective californiano male in arnese, che dorme in ufficio e ha un sacco di guai. L'ultimo glielo procura un'affascinante cliente, Lauren Bacall, quando gli chiede di ritrovare il ricco marito scomparso. Interessante, anche se sostanzialmente stereotipata, incursione di Paul Newman nel genere hard boiled, il film si distingue per una curiosa ambientazione nella California della controcultura anni '60. Grande come sempre l'interpretazione del protagonista, che ha dato qualche spunto a Elliott Gould per il suo Marlowe di Il lungo addio.

Cotola 4/07/09 21:28 - 9009 commenti

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Film omaggio a un genere (il noir) e a uno dei suoi numi tutelari letterari (Chandler) in cui non tutto funziona perfettamente. Tuttavia la storia è avvincente anche se non del tutto convincente, le atmosfere sono azzeccate e la prova del cast è buona. Gli amanti del genere apprezzeranno, ma può piacere anche allo spettatore comune. Con un seguito.

Saintgifts 19/10/11 11:26 - 4098 commenti

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Escludendo Nero Wolfe e gli investigatori e investigatrici inventati da Agatha Christie e forse pochi altri che non conosco, la figura classica del detective privato è quella di Lew Harper (un Paul Newman, che forse gigioneggia un po' troppo), dalla vita disordinata, che prende un sacco di botte, con la battuta pronta, di bell'aspetto; unica differenza, Harper mastica chewing gum piuttosto che bere whisky. Emergono le donne, capeggiate da una Bacall ancora affascinante. Colpo di scena finale d'obbligo e inaspettato. "È la fine del mondo".

Elnatio 20/05/13 13:17 - 38 commenti

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Paul Newman interpreta Lew Harper, un detective privato dalla vita privata scombussolata. Un ricco californiano viene rapito e la moglie, una splendida Lauren Bacall, incarica il nostro Harper di ritrovarlo. Il film scorre abbastanza bene tra locali malfamati, personaggi dei bassifondi e diversi colpi di scena più o meno scontati. Buona la prova degli attori. Tutto sommato merita una visione da parte degli amanti del genere.

Nicola81 25/09/16 13:46 - 2840 commenti

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Tratto dal primo romanzo di Ross Macdonald con protagonista l'investigatore privato Lew Archer (che qui diventa Harper), è un giallo/noir ambientato in una solare California, confezionato con il mestiere tipico della vecchia Hollywood e interpretato da un parco attori di tutto rispetto. Però qualcosa non torna: l'intreccio, pur riservando i dovuti di scena, è piuttosto farraginoso, alcune figure di contorno rasentano la caricatura e lo stesso Newman, per quanto bravo, sembra interpretare più se stesso che il suo personaggio.

Festo! 20/08/18 09:43 - 83 commenti

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Nel caso vi aspettaste un film con colpi di scena o dal ritmo comunque sostenuto... avete sbagliato pellicola. La storia parte lenta, lenta procede e a causa del ritmo assente finisce inevitabilmente per annoiare. Come giallo non è niente di che, ma potrebbe comunque piacere. A questo punto, come detective meglio il tenente Colombo o la Signora in giallo (sono anche più simpatici!).
MEMORABILE: Il primo incontro di Newman con la grande Lauren Bacall.

Rocchiola 10/07/18 15:10 - 953 commenti

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Nella seconda metà dei 60 la figura dell’investigatore privato ha subito un fiorente revival inaugurato da questo film, che rinnova l’iconografia classica del genere all’epoca della contestazione giovanile tra santoni-guru, amicizia tradite, star in declino e giovinette piuttosto scafate. Un Newman perfetto, dei grandi comprimari, lo sguardo morale sull’opulenta società californiana, una regia mobile e moderna e la fotografia luminosa di Conrad Hall garantiscono uno spettacolo di sicuro impatto, benché non particolarmente originale.
MEMORABILE: Il caffè preparato con i fondi ripresi dalla spazzatura; L’assalto degli adepti della setta religiosa; I bagordi con l'ex star ora ingrassata.

Il Dandi 27/04/21 19:00 - 1917 commenti

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Resta francamente il dubbio che questa pellicola celebrata per aver svegliato dal sonno i detective privati dell'hard-boiled spianando la strada alle loro versioni "alternative" degli anni '70 (il Gittes di Nicholson e Polanski, i Marlowe di Mitchum e quello di Gould) in realtà non fosse che un progetto nato già démodé e che la patina del tempo ha erroneamente confuso per innovatore: poco importa, perché Newman è di un'indolenza adorabile ed è un piacere vederlo sgualcirsi ulteriormente nella paradisiaca California dell'epoca, fino a un memorabile finale sospeso e spiazzante.

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  • Homevideo Rocchiola • 10/07/18 15:11
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    DVD Golem di buonissima fattura e che soprattutto propone il corretto formato panoramico 2.35, mentre il precedente DVD della Warner era presentato in un rapporto di 1.78 sicuramente tagliato ai lati. Il video è praticamente perfetto fatto salvo per la presenza davvero sporadica di qualche puntino ed anche la definizione appare sempre piuttosto buona. L’audio è discreto ed anche se sul retro della copertina non vi sono specifiche in merito, mi pare si tratti del mono originale d’epoca. La Warner ha da poco fatto uscire il bluray americano indicato però come visibile anche in regione B, ovviamente solo con audio originale inglese, il cui video pare davvero fantastico stando alla recensione di bluray.com http://www.blu-ray.com/movies/Harper-Blu-ray/49049/#Screenshots.