Liolà, dongiovanni di campagna, vive libero e... padre. Commedia dove a predominare sono i colori e i profumi della Sicilia, dove a predominare è la gaiezza del protagonista, solo occasionalmente e velocemente sfiorato dalla tragedia e dall'ambiguità. Ranieri non si risparmia nei balli e nei canti e tutti gli interpreti sono molto bravi. Unica pecca: si recita in lingua e tutti i protagonisti sono napoletani e quindi si perde l'ambiguità siciliana.
MEMORABILE: L'"offerta" a Zio Simone dei bambini.
Maurizio Scaparro HA DIRETTO ANCHE...
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Tragli extra del dvd vi un estratto nel quale è possibile ammirare un vero Liolà siciliano, per quanto a mio modesto parere un po' vecchio per la parte: il catanese Turi Ferro nel 1968 fa ridere e contemporaneamente riesce a far vibrare le corde dell'ambiguità nella sua interpretazione non tutta luce e calore.
Comunque la versione di Scaparro ha un precedente illustre: negli anni 30 vivente (e presente) l'autore la compagnia dei fratelli de Filippo allestì una versione napoletana curata da Peppino, che ne era anche il protagonista, mentre Eduardo era Zio Simone.
Nel personaggio si è cimentato anche Domenico Modugno, Ugo Pagliai e, in tempi più recenti, anche Giafranco Jannuzzo con la regia di Gigi Proietti il quale però, bontà sua, per la parte di Mita ha chiamato Manuela Arcuri (Ah Mandra', perchè??????????)