L'uomo che cadde sulla Terra - Film (1976)

L'uomo che cadde sulla Terra
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The man who fell to earth
Anno: 1976
Genere: fantascienza (colore)
Note: Soggetto tratto dal'omonimo romanzo di fantascienza scritto dallo statunitense Walter Tevis e pubblicato nel 1963.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nicolas Roeg, l'autore dello splendido A VENEZIA… UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING, debutta nella fantascienza (politicizzata) in modo come sempre personale, dirigendo un’opera frammentaria, un po’ caotica ma densa di suggestioni. Basterebbe solo pensare ai brevi flashback che riportano il protagonista (David Bowie) con la mente alla vita sul suo pianeta originario: un'interminabile distesa desertica e una strana capanna futuristica, abitata da umanoidi che, rivisti oggi, sembrano quasi una versione embrionale dei Teletubbies. E poi la Terra,...Leggi tutto ripresa con panoramiche a tratti entusiasmanti, i giochi di sovrapposizione con le diverse immagini, le aperture paesaggistiche accompagnate dalle calzanti musiche di Bowie stesso. Dietro al grande lavoro visivo non va dimenticata la storia, quella di un alieno (difficilmente si poteva trovare un attore più adeguato dell'ex Ziggy Stardust, extraterrestre per vocazione) giunto da noi per approvvigionarsi di risorse idriche da lui assenti e subito scambiato per un genio fisico-matematico grazie alle sue conoscenze destinate a fruttargli milioni di dollari. Ne venderà i brevetti per potersi costruire l'astronave con cui tornare su Althea, ma nel frattempo conoscerà i vizi, le cattive abitudini dei terrestri e naturalmente il sesso (con Candy Clark). Molteplici i significati sottesi a questa strana "favola" moderna: allo spettatore il compito di scegliere il proprio punto di vista. Ad ogni modo le ambizioni di Roeg vengono stemperate da un ritmo singhiozzante e troppo lento, che porta il film a quasi due ore. Venti minuti in più nell' edizione americana (tagliato l'amplesso con pistole).

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B. Legnani 24/02/07 16:22 - 5523 commenti

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Chilometrica pellicola, che alterna squarci di cospicuo interesse a lentezze soporifere, le cui motivazioni si stenta a comprendere. Il sentimento che emerge è quello della pietà, che nasce dalla situazione di partenza del protagonista e del fallimento della sua missione. Il messaggio politico, di critica alla nostra società, è spesso generico o stereotipato, per cui stenta ad andare a segno.

Sadako 21/05/07 17:50 - 177 commenti

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Tratto da un romanzo di Walter Tevis, pubblicato nel 1963, il film narra delle peripezie di un alieno umanoide che cerca in tutti i modi di permettere ai suoi (pochi) simili di raggiungere la Terra e la salvezza. La sottotrama ci riporta alla guerra fredda, alla necessità di segretezza da parte di diversi (alieni e non) all'interno della società americana che, con la scusa di "ricercare", finirà sempre e immancabilmente per distruggerli. Il film, molto visionario, non riesce a rende completamente lo sensazione di oppressione presente nel libro.

Caesars 23/05/07 10:15 - 3779 commenti

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Nichoals Roeg dirige un film di fantascienza originale ed interessante, purtroppo appesantito da lentezze esagerate. Non male la trama che vede David Bowie nei panni di un extraterrestre, perfettamente mescolato tra gli umani, che vuole tornare sul suo pianeta di origine. L'opera possiede un suo fascino innegabile e l'interpretazione di Bowie è da ricordare, ma il giudizio complessivo risente troppo della pesantezza del tutto. Comunque merita sicuramente una visione.

Pigro 31/05/09 09:41 - 9635 commenti

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Alieno sulla Terra per salvare il proprio pianeta, ma è risucchiato dalla vita terrena e poi sequestrato. Da ricordare solo per la presenza di Bowie, carismatica popstar, e per qualche immagine ad effetto (per esempio, l'alieno lucertoloso senza ciglia). Ed è un peccato perché la storia sarebbe bella (Icaro come metafora dell'uomo, i cui ideali si infrangono facendolo cadere nell'alienazione), così come alcuni spunti visivi e una dinamica narrativa non convenzionale. Ma il film è noioso, sfilacciato, senza mordente: un'occasione sprecata.

Disorder 14/07/09 13:11 - 1416 commenti

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Un film così-così, ed è un vero peccato perché l'occasione era ghiotta: David Bowie protagonista di un film che sembra uscito da una dalle sue canzoni. Ma la pellicola risulta lentissima, con una trama difficile da seguire e noiosa. Bene invece Bowie, che sembra interpretare se stesso nei panni dei suoi alter-ego più riusciti (Ziggy Stardust e thin White Duke): da ricordare solo per questo.

Rebis 16/07/09 15:07 - 2332 commenti

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Jerome Newton, imprenditore di origine aliena, scoprirà a sue spese le conseguenze della forza gravitazionale... Lo stile lisergico di Roeg, fatto di montaggi incrociati, ralenti e immagini subliminali, per quanto datato, fa faville su soggetti ad hoc. Qui restituisce le percezioni di un extraterrestre cui Bowie ha donato il suo corpo anodino e androgino. L'approccio alla fantascienza è adulto, con velleità sociali e psicologiche non proprio di prima mano. Il gioco delle allusioni invece è un po' tirato per le lunghe: così torpore e stupore si alternano con discutibile perizia. Fascinoso.

Lucius 20/07/10 01:41 - 3015 commenti

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Un film di fantascienza con buoni spunti ma che appare quasi privo di post-produzione, essendo troppo, troppo lungo e sfilacciato nel suo evolversi. Idea di partenza buona e fedele al romanzo di Walter Tevis, con una grande interpretazione di David Bowie, ma il "mancato montaggio" ne fa una pellicola tediosa anche se lungimirante. Qui e lì spunti visivi interessanti.

Buiomega71 18/07/12 22:32 - 2901 commenti

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Il picco massimo del cinema roeghiano, denso concentrato di follia, solitudine, adroginia e visioni bizzarre quanto meravigliose. Uno dei film più originali e accattivanti della "fanta 70", con alcune soluzioni che verrano innestate nell'horror ottantiano (la vera natura aliena di Bowie agli occhi della Clark). Lisergico, allucinato, poeticamente e visivamente devastante. Facile leggere il binomio rockstar/alieno, più difficile cogliere "l'estraneità roeghiana" (penso all'Inizio del cammino). Puro cinema che vive di immagini e folgorazioni. Capolavoro.
MEMORABILE: Bowie che rivela la sua natura aliena alla Clark; Il defenestramento con casco; I flashback di Bowie e la sua famiglia, sul suo pianeta morente.

Luchi78 5/11/12 12:02 - 1521 commenti

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Film visionario basato su un racconto con diversi spunti interessanti che però su pellicola perdono qualcosa. Bowie è un ottimo interprete, vista soprattutto la sua naturale propensione all'essere "visivamente" fuori dal mondo, magrezza e pallore sconcertanti, sguardo ed espressione androgina per eccellenza. Roeg fa invece un lavoro di regia decisamente troppo caotico, spesso con flashback inadeguati accompagnati da montaggi volutamente frenetici. Poteva esprimersi meglio.

Enzus79 27/01/13 11:22 - 2874 commenti

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Il miglior film di Nicolas Roeg, regista che personalmente poco ammiro. Non raggiunge i picchi altissimi dello splendido libro di Walter Tevis, ma giudico il film come un mezzo capolavoro. Visionario, ma fa anche riflettere. David Bowie perfetto per la parte dell'alieno.

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Fabbiu 20/01/14 03:12 - 2136 commenti

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Non mi è mai risultato facilmente digeribile, devo ammetterlo. Pur da fan di Bowie, perfetto nel ruolo dell'alieno androgino, tutto lo svolgimento mi sembra lento confuso e sconclusionato. Quel voler dare a tutti i costi dei toni di forte impatto tramite le diverse trovate visive non risulta fluido. Probabilmente per attinenza alla profondità del romanzo e dei suoi molteplici rimandi concettuali, il film infarcisce di troppi fronzoli una trama che poteva essere emglio.

Maik271 30/11/14 17:14 - 436 commenti

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Una pellicola affascinante per la sola presenza del perfetto Bowie nei panni dell'alieno, ma purtroppo la durata logorante e la lentezza della narrazione lo rendono ostico anche ai più pazienti. L'alieno vorrebbe far ritorno al suo pianeta per salvare i familiari, ma gli eventi non gli faranno raggiungere lo scopo. Peccato perché i primi minuti del film farebbero sperare in qualcosa di più avvincente. Il regista volendo fare un film troppo intellettuale finisce per annoiare.

Xabaras 6/02/15 18:01 - 210 commenti

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L'alienazione di un extraterrestre caduto sulla terra descritta attraverso le sconfitte e le vicissitudini del David Bowie più fascinoso e iconico che ti aspetti. Purtroppo il film scorre a scatti e in maniera farraginosa e anche gli interessanti spunti di critica alla modernità (il mondo televisivo in particolare) finiscono per risultare troppo schematici ed evanescenti. Buono in ogni caso l'apporto delle musiche (si passa dal country ad alcuni accenni di elettronica glaciale che sembrano ricordare alcune digressioni del Bowie berlinese di "Low").

Alex75 18/08/15 09:32 - 878 commenti

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Roeg non sfrutta appieno una storia molto stimolante su tecnologia e alienazione che sembra cucita su misura sul corpo androgino dello “Starman” David Bowie; il suo film risente di una realizzazione piuttosto farraginosa e ridondante, con diverse scene – anche hard - fini a se stesse e una certa superficialità di fondo. Malgrado questi limiti, diverse sequenze di questo trip lisergico hanno un forte impatto, anche grazie all’arditezza del montaggio e a un’eccellente e variegata colonna sonora.
MEMORABILE: “Facendo errori su errori si torna all’Uomo e alla sua grande inventiva”; “Forse l’avremmo trattata nello stesso modo se fosse venuto lei da noi”.

Paulaster 3/02/16 10:22 - 4391 commenti

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Alieno simile a un Dio pagano scende in visita tra gli umani che fan le veci dei peccatori. Fantascienza onirica con colpi di genio visivi e scene allucinate per separare la terra polverosa dal presunto salvatore bisognoso d’acqua. Bowie perfetto nella sua magrezza e nel lucido pallore. Sebbene i tempi dilatati siano funzionali al gioco del passare del tempo è la mancanza di fluidità a rendere faticosa la visione. I salti temporali e la trama che sottintende dei passaggi tolgono mordente.

Daniela 8/10/20 19:14 - 12625 commenti

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Impossibile allora resistere al fascino magnetico di David Bowie, alieno pallido e gentile dagli occhi felini, la cui presenza calamitava tanto lo sguardo da lasciare tutto il resto ai margini, ma ad una visione recente più critica emergono le magagne di un film con varie carenze a livello di sceneggiatura e regia, a partire dal ritmo letargico, senza contare alcuni passaggi più goffi che poetici, compresi quelli di ambientazione extraterrestre. Non uno dei migliori film di Roeg, ma con il merito di aver offerto a Ziggy Stardust l'occasione per un ruolo memorabile.

Bullseye2 15/12/21 14:38 - 393 commenti

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Forse il capolavoro di Roeg: film raffinatissimo e visionario come un trip da LSD e un cast magnifico, a cominciare ovviamente da un Bowie all'epoca in assoluto stato di grazia a livello artistico ma ancora provato dagli eccessi narcotici del periodo losangelino. Il film alla fine è tutto nel suo corpo di alieno tra Icaro e Cristo, del suo spirito che soffre terribilmente in un mondo non suo. Il resto è forse quanto di più libero, visionario e anarchico si sia visto nel coraggiosissimo cinema dell'epoca, a parte Kubrick. Un sogno lungo un film, o viceversa.
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  • Curiosità Caesars • 21/06/17 13:42
    Scrivano - 16800 interventi
    L'astronauta James Lovell, reduce dal naufragio della missione Apollo 13, interpreta se stesso in un cameo.

    fonte: Wikipedia
  • Discussione Caesars • 7/10/20 11:06
    Scrivano - 16800 interventi
    Pur non volendo modificare il voto da me assegnatole a suo tempo, devo dire che una ri-visione della pellicola in questione mi ha fatto ridurre il giudizio relativo ad essa (ora darei un 2.5 non di più). La trovo parecchio invecchiata male, con alcune cose che adesso mi fanno davvero sorridere (il mezzo con il quale Bowie va via dalla sua famiglia di teletubbies, ad esempio). Però quando uscì al cinema queste cose passavano decisamente più inosservate...
  • Discussione Daniela • 8/10/20 09:17
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Caesars ebbe a dire:
     La trovo parecchio invecchiata male (,,.) Però quando uscì al cinema queste cose passavano decisamente più inosservate...
    E' il dubbio che talvolta coglie riguardando una pellicola a distanza di molti anni della prima visione quando l'impressione attuale non collima con il ricordo depositato negli archivi mentali, se non altro perché tanta acqua cinematografica è passata nel frattempo sotto i ponti. Quando mi succede e si tratta di un titolo importante o innovativo, cerco di fare uno sforzo di contestualizzazione ma non è mica facile.

  • Discussione Caesars • 8/10/20 09:42
    Scrivano - 16800 interventi
    Concordo Dani.
    Il film lo vidi la prima volta a fine anni '70 al cinema e, pur trovandolo anche all'epoca molto lento, non ricordo di aver notato cose tanto puerili come in quest'ultima visione avvenuta a più di 40 anni di distanza. Ma non è mai facile riuscire a contestualizzare una pellicola all'epoca della sua realizzazione.
    Comunque questo film è invecchiato assai male, secondo me, pur recando tuttora molti motivi d'interesse.
  • Discussione Daniela • 8/10/20 14:05
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Comunque questo film è invecchiato assai male, secondo me, pur recando tuttora molti motivi d'interesse.
    Mi hai offerto lo spunto per un replay, sono curiosa del'effetto che fa: allora ne fui affascinata (capirai, c'era Bowie) ma mi lasciò anche perplessa. 

  • Discussione Caesars • 8/10/20 15:16
    Scrivano - 16800 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Mi hai offerto lo spunto per un replay, sono curiosa del'effetto che fa: allora ne fui affascinata (capirai, c'era Bowie) ma mi lasciò anche perplessa.


    Attendo tuo commento...
  • Discussione Caesars • 9/10/20 16:44
    Scrivano - 16800 interventi
    Dani, direi che le tue considerazioni relative alla ri-visione della pellicola, sostanzialmente concordano con le mie (attuali). Film con pregi, ma anche molti limiti... 
  • Discussione Daniela • 9/10/20 19:59
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Dani, direi che le tue considerazioni relative alla ri-visione della pellicola, sostanzialmente concordano con le mie (attuali). Film con pregi, ma anche molti limiti... 
    la memoria, benignamente, aveva serbato i pregi ed obliato l'obliabile, ma alla seconda visione la perplessità quasi inconfessabile di allora è diventata certezza: Bowie a parte (bellissimo e credibile come essere proveniente da un altro pianeta), film noioso e in certi momenti quasi imbarazzante, questa volta non ce l'ho fatta a contestualizzare.

  • Discussione B. Legnani • 9/10/20 20:55
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Caesars ebbe a dire:
    Dani, direi che le tue considerazioni relative alla ri-visione della pellicola, sostanzialmente concordano con le mie (attuali). Film con pregi, ma anche molti limiti... 
    la memoria, benignamente, aveva serbato i pregi ed obliato l'obliabile, ma alla seconda visione la perplessità quasi inconfessabile di allora è diventata certezza: Bowie a parte (bellissimo e credibile come essere proveniente da un altro pianeta), film noioso e in certi momenti quasi imbarazzante, questa volta non ce l'ho fatta a contestualizzare.

    Applauso.

  • Discussione Buiomega71 • 10/10/20 00:53
    Consigliere - 25937 interventi
    Per il sottoscritto rimane (e rimmarà) a vita non solo il punto più alto della fanta 70, ma, forse, il vero capolavoro roeghiano che consolida quello che è il cinema di questo straordinario autore.

    Ancor oggi sorprendente, avanti con i tempi, zeppo di invenzioni visive e di momenti di rara inquietudine (Bowie che mostra il suo vero aspetto rettiliforme alla terrorizzata Candy Clark).

    Per quel che mi concerne i "limiti" li hanno film ben più blasonati e decisamente invecchiati malissimo ( o porcate spacciate per chissà quali capolavori) rispetto a questo prezioso diamante roeghiano di rara bellezza e suggestione.

    A questo punto da segnalare la versione exploitativa che ne farà Norman J.Warren con il delirante Prey
    Ultima modifica: 8/10/23 23:32 da Buiomega71