Una promessa è una promessa - Film (1996)

Alla ricerca di un giocattolo di un supereroe, brillante uomo d'affari si trova a vivere un autentica odissea. Brillante, con un buon ritmo, si avvale di gag azzeccate e di un cast particolarmente ispirato. Tra i ruoli comici di Schwarzy, il migliore in assoluto. Bravo e simpatico Sinbad. Strepitoso il cameo di James Belushi nel ruolo di un babbo natale sui generis. Da riscoprire.

Ricordo che da piccolo lo guardai con interesse e, dopo una nuova visione, il giudizio rimane più o meno lo stesso. Molto fumettistico (ma senza risultare eccessivamente grottesco), discreti gli attori. Si può vedere a mio avviso; non un capolavoro ma vedibile.

Film prettamente per un pubblico di under14. Più che un film sa di telefilm allungato, con uno Shwarzy in fase calante qui mal supportato sia dallo script (che allunga fin quando può il brodo fino al prevedibile finale, spoileratissimo in tutti i trailer e spot) sia dal cast di supporto, dove si sente la mancanza di un Danny DeVito o chi per lui che faccia da contraltare al protagonista (qui si becca giusto un James Belushi simpatico ma "di passaggio").

Commediola buonista in salsa americana riservata a genitori con prole. Il girovagare di un genitore per assicurarsi l'ultima novità natalizia ("Turbo Man") tra padri rivali e peripezie all'acqua di rose. Un filmetto per famiglie che non aggiunge nulla alla carriera del Governatore della California.

Terribile escursione nella commedia di Schwarzenegger da protagonista, mal supportato da una regia spenta e da un co-protagonista penoso come Sinbad. Non funziona niente, le gag sono tristi, gli effetti speciali al risparmio e il bambino che dovrebbe essere il motore per cui il padre si caccia nei guai è altamente insopportabile. Terrificante Rita Wilson nel ruolo della moglie. È senza dubbio uno dei più insignificanti filmetti mai girati dal gigante austriaco. Innocuo.

E' uno dei punti più bassi toccati da Arnold (qui padre distratto, che trascura un po' il figlio, dimenticando...) . Spero almeno che l'abbiano pagato bene, perchè risulta ridicolo dal primo all'ultimo minuto, sia quando fa il serio, che quando diventa un pagliaccione in balia degli eventi e, soprattutto, delle cretinate. Poverino, si vede che si impegna, ma la scenaggiatura è piena di idiozie; e persino il postino, che vuole lo stesso giocattolo a tutti i costi, non riesce a salvare la baracca, nonostante qualche situazione che li vede antagonisti sia quasi potabile. Decisamente evitabile.

Filmetto leggerino ma divertente, da vedere il sabato sera (o pomeriggio). Lo Schwarzy alla ricerca del giocattolo ipervenduto nell'economia malata di consumo a stelle e strisce. Padre distratto dal lavoro ma che vuol bene al proprio figlio, alla fine. E poi, se non lavori tanto, mica puoi comprare tanti gicattoli al pargoletto, no? Però spesso il tempo dedicato a chi vuoi bene è il regalo più gradito e il meno semplice da realizzare.

Filmetto natalizio di scarsa rielvanza con uno Schwarzenegger in abiti diversi da quelli cui ci ha abituato come Terminator. Commediola neanche tanto divertente, ma dopotutto è da considerarsi come semplice film per bambini, senza neanche prendersi troppo sul serio.

Commedia divertente, con un ritmo davvero scatenato, simpatica soprattutto nella prima parte, mentre nel finale fracassone scade un po' e si avvicina di più a un pubblico di bambini. Schwarzy comico se la cava e forma una coppia esilarante con Sinbad, mentre fra i comprimari spicca Belushi (una veloce apparizione) come Babbo Natale truffaldino. Disimpegnativo.

Commedia natalizia che ha per protagonista un padre che cerca di assecondare in tutti i modi i desideri del figlio. Arnold Schwarzenegger se la cava in un ruolo per lui insolito ma la sceneggiatura funziona poco e il film risulta pochissimo divertente con gag scontate e ritmo non sempre adeguato. Può piacere ai bambini.

Risulterà forse divertente per i più piccoli, ma in realtà spero di no. Pieno stile anni ottanta, con dieci anni di ritardo, una commedia sul papà american style (e chi più di Schwarzenegger?) con una sorta di critica molto fievole allo sciocco e marcio mondo dei regali natalizi. Arnold è incapace, come al solito, ma Sinbad riesce a essere molto più odioso. Niente di geniale, tutto abbastanza noioso e prevedibile, sicuramente non divertente; la parata riesce a dare un minimo valore alla pellicola, che comunque non merita neanche una visione.

Dopo aver trascurato il figlioletto perché troppo impegnato con il lavoro, un babbo pensa di farsi perdonare regalandogli il giocattolo del momento, che però alla vigilia delle feste risulta introvabile: e così Swarzy, alle prese con un ragazzino che non avrebbe sfigurato fra i fetenti di Commando, deve trasformarsi lui stesso in un supereroe pupazzoso. Commediola natalizia di routine, ma nella quale si intravedono spunti di critica anticonsumistica che, se sviluppati in modo meno arruffato e superficiale, avrebbero potuto farla approdare a un epilogo meno scontato.

L'odissea del povero Schwarzy, alla disperata ricerca di un giocattolo particolarmente ricercato per il figlio, lascia a desiderare in veste di satira anticonsumistica, ma raggiunge il rango di guilty pleasure se presa per la commedia beatamente insulsa che in effetti è. Il crescendo di comicità cartoonesca trova difficilmente un equilibrio fra intrattenimento aperto a tutti e sciocchezzuola esclusiva per pargoli, ma l'overacting di Arnold, l'overdose di demenza festiva (il mercato nero gestito da Babbi Natale dei grandi magazzini) e il ritmo frenetico ne assicurano la scorrevolezza.

Spassoso film natalizio che vede Schwarzy in uno dei suoi saltuari ruoli comici; visto in lingua originale, i limiti nella recitazione si notano, ma sono compensati con la simpatia ed è aiutato da uno script che azzecca alcune gag, talvolta sarcastiche, altre tipicamente slapstick e cartoonesche. Sinbad è una buona spalla, così come azzeccati sono Hartman e Belushi; l'ultima parte, dai discutibili SPFX, cede un po' troppo al cinema per bambini e ai buoni sentimenti, tuttavia è in linea col tipo di prodotto destinato alle festività. Godibile e senza pretese, con qualche bella trovata.