Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E’ il film che segna l'esordio sul grande schermo delle due sorelle Hemingway: Margaux (la più grande) è la splendida fotomodella vittima dello stupro, Mariel (che farà in seguito una carriera migliore interpretando, tra l'altro, quel gran capolavoro che è STAR 80) è la sua sorella minore, causa incolpevole dell'avvicinamento dello stupratore interpretato con bravura da Chris Sarandon. Uno sviluppo piuttosto elementare, con una conclusione sintetizzata in poche immagini che peraltro danno la sensazione di voler chiudere senza troppi rimpianti, con una sentenza un po' improbabile. Contano invece la telegenia e la purezza negli sguardi delle sorelle...Leggi tutto Hemingway, due volti meravigliosi che non possono non ispirare compassione e solidarietà. Il tema scottante, affrontato più volte al cinema, è giustamente vissuto attraverso l'occhio femminile, trasformando gli uomini (l'imputato e il suo avvocato in particolar modo) in mostri senza scrupoli. Una semplicizzazione che fa gioco alla tesi sulla quale il film di Lamont Johnson è costruito, ampiamente condivisibile visto il gran numero di processi per stupro che si concludono scandalosamente con l'assoluzione del violentatore. La regia non fa miracoli, la sceneggiatura non va oltre una correttezza anonima, con dialoghi nella norma di una confezione sicuramente non sciatta. Indispensabile l’apporto di Anne Bancroft nel ruolo dell'avvocato difensore di Margaux Hemingway. Nonostante la sua crudezza, il titolo italiano è più giusto (l'originale LIPSTICK, “rossetto”, dice poco). Costruite bene le scene di violenza, con lo stupro dilatato e ampiamente censurato nella versione che passa in televisione. Un film semplice ma intenso.

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Undying 16/10/07 23:24 - 3807 commenti

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Titolo crudo (solo nell'edizione italiana), per un film che azzarda lievemente una confusa analisi degli effetti psicologici su Chris (la bellissima Margaux Hemingway), volgarmente spiata e posta di fronte ad atti osceni (il musicista sadico che si espone in azioni solitarie nella penombra notturna). Il maniaco, assolto dall'accusa, violenta anche la sorella scatenando l'ira di Chris. Anticipa di parecchi anni il discutibile Sotto Accusa (1988), pellicola simile ma rafforzata da un plot più serio e da un'attrice d'alta classe (Jodie Foster).
MEMORABILE: Lo sfregio al bel viso della Hemingway, perpetrato con il rossetto (Lipstick è infatti il titolo originale), dà inizio al brutale abuso "contronatura"

Cotola 9/06/11 00:04 - 9043 commenti

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Suscitò all'epoca molte polemiche per il suo sensazionalismo che certamente non manca, eppure il film è tremendamente ed allarmantemente efficace nel riuscire a coinvolgere. Innegabile è anche che ci sia una certa rozzezza di fondo come si vede nel finale che risulta frettoloso e, ovviamente, molto discutibile. E' comprensibile che qualcuno lo condanni in maniera decisa.

Luchi78 23/01/12 15:47 - 1521 commenti

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Film dalle mutevoli connotazioni: inizio molto forte con la scena dello stupro, egregiamente interpretata da Margaux Hemingway e Chris Sarandon, poi si passa al genere giudiziario con interrogatori serrati, testimonianze difficili e una sentenza deludente. L'ultima virata è sul genere "rape & revenge" con un finale decisamente sopra le righe, poco consono a tutto il resto del film. Le interpretazioni risultano tutte molto valide; peccato per la conclusione, deludente.

Lucius 7/07/12 23:51 - 3015 commenti

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Film drammatico a sfondo sociale ideato in un periodo in cui le violenze sessuali in America erano all'ordine del giorno, realizzato per sensibilizzare l'opinione pubblica. Le prime immgini (tralasciando le primissime in stile Sotto il vestito niente) hanno una certa connotazione thrilling. La giovane e sensualissima Margaux Hemingway riesce a interpretare abbastanza bene la difficile parte della vittima. La parte processuale è interessante, il finale discutibile, ma la pellicola si prefigge di porre delle domande. E ci riesce.
MEMORABILE: La pubblica accusa che chiede all'imputata se ha raggiunto l'orgasmo durante lo stupro; Il maniaco che chiede alla vittima di mettergli il rossetto.

Herrkinski 15/04/13 03:17 - 8112 commenti

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Davvero buono questo film di denuncia allo stupro, solo marginalmente accostabile al vituperato filone del rape & revenge. Il film di Johnson infatti non eccede in sensazionalismi (nonostante qualche scena, necessaria, sia di indubbio impatto) e la parte del processo, che rimanda al classico legal-thriller, è tutto fuorchè noiosa o pretenziosa, avvalendosi di ottimi dialoghi. Fondamentale l'apporto dei protagonisti, dalle sorelle Hemingway (davvero espressive) alla Bancroft; azzeccato anche il villain di turno. Decisamente un bel lavoro!
MEMORABILE: Lo stupro; La fuga di Mariel Hemingway; Il finale.

Minitina80 19/10/16 15:07 - 2984 commenti

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Film di denuncia sociale volutamente provocatorio e dall’esito finale che grida vendetta. Non si va tanto per il sottile; nei momenti più concitati è rozzo e diretto e nemmeno durante il passaggio intermedio della fase processuale risparmia dettagli morbosi e provocatori. Se l’intento era di aumentare l’acredine verso una giustizia talvolta contorta e paradossale, allora la si può giudicare un’opera di senso compiuto. In caso contrario, paga una regia non proprio esaltante e una semplicità di fondo che lo avvicina a un prodotto televisivo.

Nicola81 13/08/17 19:25 - 2857 commenti

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Buon film di denuncia su un argomento non certo facile da portare sullo schermo. La sequenza dello stupro è diretta con efficace realismo e la parte processuale è condotta con competenza e lucido vigore. Semmai il finale può apparire gratuitamente sensazionalistico (elogio della giustizia privata?) e magari non del tutto verosimile, ma di certo non lascia indifferenti. Brava (e bellissima) Margaux Hemingway in un ruolo davvero ostico, Sarandon credibile maniaco, scontata l'ottima prova della Bancroft. Discrete le musiche di Michel Polnareff.

Buiomega71 18/02/18 14:11 - 2910 commenti

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Punta di diamante del "rape & revenge", intenso e pregnante dramma che inizia con le sequenze di stupro più insostenibili e crude dell'intero filone (Sarandon che umilia la Hemingway con il rossetto, la violenza sul letto da tergo) tra stalkerizzazioni (Sarandon nudo al telefono), pedofilia (le mire viscide alla sorella più piccola) e una vendetta femminea che arriva come una fucilata. Si rallenta un po' nella parte processuale, ma resta un caposaldo duro e spietato come pochi. Gli occhi dello sconosciuto e la Jennifer eastwoodiana le devono molto. Gioiellino.
MEMORABILE: "Le ha urinato o defecato addosso? L'ha sodomizzata?"; "Ti taglio quel faccino così hai finito di fare la modella".

Fauno 24/02/18 00:57 - 2212 commenti

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La potenza sta solo nel titolo, in quanto non ha le componenti del thriller e più che un dramma sembra la mera trasposizione di un fatto di cronaca. Fa però ben riflettere il pressappochismo della modella nel confrontarsi con le persone, in quanto se fra queste ci va di mezzo uno psicopatico, la sua indole più negativa va a deflagrare con una forza centuplicata. Il cardine del film è questo, mentre la simbologia influisce poco, il decorso degli eventi è fin troppo prevedibile e le idee dello spettatore contan poco. Buona però la prova della Bancroft.
MEMORABILE: "L'errore della giustizia è peggio del delitto"; Il licenziamento dopo il processo; L'esecuzione sommaria.

Anthonyvm 1/05/18 23:04 - 5689 commenti

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Buon dramma dalle tinte thriller che si fa ricordare per una lunga e brutale scena di stupro (e dal titolo italiano era piuttosto evidente) nonché per uno dei "villain" più viscidi e odiosi mai apparsi sullo schermo, ben reso da un Chris Sarandon solo apparentemente cortese e timido. C'è una lunga parentesi giudiziaria che riesce a mantenersi interessante e una parte finale inquietantissima che culmina nella resa dei conti tanto attesa, forse troppo rapida. Non convince però la chiosa conclusiva, che vuole dare un fine il più lieto possibile.
MEMORABILE: Lo stupro della splendida Margaux Hemingway; Chris Sarandon che seduce e tocca Mariel Hemingway fra giochi di luce e musica elettronica avant-garde.

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Giùan 9/12/23 10:52 - 4559 commenti

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Uno di quei film che vien voglia di rivalutare col passare del tempo proprio per la loro marchiana ambiguità, condizione cinematografica sostituita spesso oggi da altrettanto violenti accessi di conformismo. Certo Lamont Johnson ha un approccio rozzo e tranchant a uno script (del bravo Rayfiel) che avrebbe meritato in molte parti maggior respiro e approfondimento e che invece presta il fianco a moleste cesure, improvvide al limite dell'ineffabile. Notevolissimo il cast tutto, dalle due meravigliose esordienti Hemingway al villain "elettronico" di Sarandon, alla grande Anne Bancroft.
MEMORABILE: La Hemingway scaraventata da una parte all'altra della stanza da Sarandon prima dello stupro.
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  • Discussione Zender • 18/02/18 12:32
    Capo scrivano - 47787 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Poppo ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Poppo, è naturale che puoi mettere quello che vuoi, 5 pallini compresi, questo non m'interessa (basta che il commento le giustifichi quelle coinque palline). L'importante è che tu ci creda e non lo faccia per "alzare la media", il che sarebbe bambinesco e deprecabile, è questo che sto dicendo. Se uno stronca è perché ci crede, allo stesso modo.


    Siamo tutti adulti e svegli direi; anche molto mi pare... "alzare la media" (come passatempo da troll) è una paranoia tua forse.


    1) complimenti per l'educazione
    2) guarda che è ciò che tu hai scritto che suggeriva l'interpretazione


    Esatto, Poppo, e per questo ho ribadito che puoi benissimo mettere cinque pallini ai film che trovi. Sì, è una paranoia mia perché l'ho visto fare altrove troppe volte in troppe medie di troppi casi. Qui non si usa fare così e desidero si continui a non farlo, e siccome quello che avevi scritto poteva anche lasciare intendere questo ho voluto puntualizzare, molto semplice. Per questo è bene che i commenti dati siano in linea coi voti, poi se uno vuol dare 5 a Stupro ha tutto il diritto di farlo e non mi sono mai permesso di contestarlo, va da sé. A meno che, appunto, il commento non si limiti poi a dire fantastico, bellissimo e altri 20 sinonimi senza una spiegazione.

    Detto questo torniamo al film in questione.
  • Discussione B. Legnani • 18/02/18 13:02
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Poppo ebbe a dire:



    ??? - "Paranoia" non è un parola offensiva.


    https://it.wikipedia.org/wiki/Paranoia

    Giovanotto, con chi crede di avere a che fare?



    Con un forum dedicato al cinema frequentato da gente che ama il cinema.


    E che capisce e conosce l'italiano. Per esempio, non scrive "più che pessimo".
    Ultima modifica: 18/02/18 13:20 da B. Legnani
  • Discussione Fauno • 18/02/18 20:57
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Il film l'ho appena visto e non penso gli darò 5 pallini, ma hai detto una frase molto giusta Poppo, indipendentemente dal film e dalla politica. La copio qui

    Una società deve credere nella giustizia e la giustizia deve diventare credibile.


    Cambierei solo la congiunzione "e" con un "ma".

    Come vedi nessun Hateful eight.
  • Discussione Poppo • 18/02/18 21:57
    Galoppino - 465 interventi
    Felice che la discussione ti abbia spinto a guardare il film (sul tubo immagino).

    Per tornare al discorso "giustizialista" (cfr. anche l'intervento di Buiomega71) o della vendetta privata mossa da insoddisfazione per come si muove la giustizia nei tribunali (parecchi sono i film sul tema) devo far notare che qui (e non saprei al momento dire in quale altro film) abbiamo la doppia sentenza di "assoluzione", di cui ho già detto, sentenza di assoluzione per lo stupratore e poi per l'assassino dello stupratore, sentenza che stride come il proverbiale gessetto sulla lavagna...

    Dico allora che la modella in abito da superfiga che imbraccia un fucile e scarica addosso al famigerato stupratore una dozzina di proiettili, molti in zona genitale, fa il paio con le immagini simboliche e artistiche dell'incipit, ossia le labbra alla Man Ray che ci inducono ad abbandonarci a Eros.

    Non è un caso se nelle parole deliranti dello stupratore, colto, insegnante, musicista, compositore, ma anche pericoloso psicopatico, il rossetto del titolo si trasformi in "merda rossa".

    Potremmo poi continuare con l'immagine geniale della suora che si complimenta con lo stupratore per il suo lavoro di musicista/compositore...

    Questo poco prima della vendetta finale di cui sopra, ossia dopo che l'infame ha violentato anche la ragazzina.

    Scariche elettriche nell'occhio dello spettatore. Cinque palle o due palle, chi se ne frega. Se mi metto a elencare le cose geniali di questo film scrivo per sei ore.
    Ultima modifica: 18/02/18 22:07 da Poppo
  • Discussione Buiomega71 • 18/02/18 22:05
    Consigliere - 25999 interventi
    Tra l'altro Sarandon è una delle figure di stupratore più viscide, sporche e realistiche che il filone abbia mai rappresentato

    La sua seconda natura (quella ferina, schifosa, da lercio predatore sessuale-nonchè pedofilo, quando punta le sue turpi mira sulla sorellina minore di Margaux-) viene imbellettata con la rinomata e acclamata professione da musicista (e insegnante di musica)

    Così come resta un pugno nel basso ventre l'umiliazione con il rossetto-da quì il titolo del film- che infligge a Margaux sotto la minaccia di una scheggia di vetro dello specchietto "Ti taglio quel faccino, così hai finito di fare la modella"

    Uno dei miei cult in assoluto (e nel filone "rape & revenge" ne ho parecchi, a dire il vero)e, a quanto leggo (con piacevole soddisfazione) non solo mio :)

    Film doloroso, lancinate, ancor oggi, ahimè, mai così attuale (la violenza sulle donne, purtroppo, non passerà mai di moda)
    Ultima modifica: 18/02/18 22:38 da Buiomega71
  • Discussione Fauno • 18/02/18 22:51
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Poppo ebbe a dire:

    Cinque palle o due palle, chi se ne frega.Se mi metto a elencare le cose geniali di questo film scrivo per sei ore.


    Calma: di solito vedo i film due volte prima di commentarli e se leggi il mio post su Le relazioni pericolose capisci quanto per me possa influire una seconda visione. E poi ho detto "non penso", non "non darò mai".
  • Discussione Schramm • 19/02/18 15:52
    Scrivano - 7694 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Devo impegnarmi nello scrivere rece da cinque pallini per una serie di film davinotticamente stroncati.

    ammetterai che è una sentenza che induce a pensare "toh, arriva il vendicatore mascherato!".. ;)
  • Discussione Poppo • 19/02/18 20:52
    Galoppino - 465 interventi
    La modella ha in casa una foto che la ritrae con un noto musicista... classico contemporaneo americano

    Il nome è "Sean Gage" la cui assonanza di pronuncia con John Cage è quasi identica.

    devo controllare le date, ma c'è qualcosa di torbido
    Ultima modifica: 19/02/18 21:13 da Poppo
  • Homevideo Ciavazzaro • 30/07/19 01:54
    Scrivano - 5591 interventi
    Mediaset lo propone on demand fino al 10 agosto 2019
    https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/stupro/stupro_F000978902000101

    Durata riportata 84 minuti.
  • Curiosità Lucius • 23/10/22 10:38
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un altro flano d'epoca del film:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/stupro.jpg[/img]